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Da bambini credavamo alla televisione
ci pareva raccontasse solamente cose buone,
se di guerra ci parlava poi, dopo "Carosello"
c'era sempre chi diceva:"domani il tempo-vedrai-sarà più bello"
E così noi si giocava alla guerra tra i cortili
dove nude eran le mani o ad elastici i fucili,
dove pure se si muore è un morir da grande attore
e ogni smorfia di dolore non è altro sai che una finzione.
[Rit.] Ed era come d'Autunno, sugli alberi, le foglie
noi eravamo il grano che maturo falce raccoglie
mille gocce di rugiada quando il sole si fa forte
e sentirsi all'improvviso prigioniero della tua sorte.
Da ragazzi ci "drogavano" con il cinema e i fumetti
dove spesso si abbondava con il sangue ed altri "effetti"
dove se il protagonista o qualunque altro attore
si dimena o si contorce, tu non senti mai alcun dolore.
E poi venne anche il il tempo delle mele e degli elmetti
e la patria ci chiedeva di schierare i nostri petti,
Non sappiam se fu l'ardore o una delusion d'amore,
decidemmo di partire senza aver saputo mai cos'è il dolore.
[Rit.]
Così ci misero a giocare dentro scatole d'argento,
nei tuoi occhi un "videogame" e nel cuore un sentimento:
che quei fiori che lanciavi non sarebbero arrivati,
ma in un lampo, su nel cielo, in "punti-vita" trasformati.
Ed or che siamo in nessun posto e ad un tempo anche ogniddove
ed il mondo qui ci appare come alla televisione,
rivediam la nostra vita e ci accorgiamo con stupore
che ogni singolo ricordo ci fa tanto male, ma male al cuore.
[Rit.]
ci pareva raccontasse solamente cose buone,
se di guerra ci parlava poi, dopo "Carosello"
c'era sempre chi diceva:"domani il tempo-vedrai-sarà più bello"
E così noi si giocava alla guerra tra i cortili
dove nude eran le mani o ad elastici i fucili,
dove pure se si muore è un morir da grande attore
e ogni smorfia di dolore non è altro sai che una finzione.
[Rit.] Ed era come d'Autunno, sugli alberi, le foglie
noi eravamo il grano che maturo falce raccoglie
mille gocce di rugiada quando il sole si fa forte
e sentirsi all'improvviso prigioniero della tua sorte.
Da ragazzi ci "drogavano" con il cinema e i fumetti
dove spesso si abbondava con il sangue ed altri "effetti"
dove se il protagonista o qualunque altro attore
si dimena o si contorce, tu non senti mai alcun dolore.
E poi venne anche il il tempo delle mele e degli elmetti
e la patria ci chiedeva di schierare i nostri petti,
Non sappiam se fu l'ardore o una delusion d'amore,
decidemmo di partire senza aver saputo mai cos'è il dolore.
[Rit.]
Così ci misero a giocare dentro scatole d'argento,
nei tuoi occhi un "videogame" e nel cuore un sentimento:
che quei fiori che lanciavi non sarebbero arrivati,
ma in un lampo, su nel cielo, in "punti-vita" trasformati.
Ed or che siamo in nessun posto e ad un tempo anche ogniddove
ed il mondo qui ci appare come alla televisione,
rivediam la nostra vita e ci accorgiamo con stupore
che ogni singolo ricordo ci fa tanto male, ma male al cuore.
[Rit.]
Contributed by Andrea BURIANI - 2006/12/14 - 17:48
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