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Suffocation

Vangelis
Languages: Italian, English


Vangelis

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(R.E.M.)
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(Hopo)


[1980]
Composed, arranged, produced and performed by Vangelis.
English lyrics by Vangelis
Italian lyrics by Christina and Maurizio Arcieri (Krisma)
"Suffocation" performed by Jon Anderson
Italian words recited by Christina and Maurizio Arcieri (Krisma)
Sampling of a real evacuation warning broadcast by ICMESA chemical plant loudspeakers shortly after the disaster
Album: See You Later

Composta, arrangiata, prodotta e interpretata da Vangelis.
Testo inglese di Vangelis
Testo italiano di Christina and Maurizio Arcieri (Krisma)
"Suffocation" eseguita da Jon Anderson
Testo italiano recitato da Christina e Maurizio Arcieri (Krisma)
Campionamento di un vero avviso di evacuazione della zona diffuso dagli altoparlanti della ICMESA nei momenti successivi alla fuoriuscita tossica
Album: See You Later

sevcart


Sono le 12.37 di sabato 10 luglio 1976, nello stabilimento della società ICMESA (acronimo di "Industrie Chimiche Meda Società Azionaria"), sito nel territorio del comune di Meda, al confine con quello di Seveso (22 km da Milano). All'improvviso, forse per negligenza umana (interruzione improvvisa e volontaria del ciclo di lavorazione), il sistema di controllo di un reattore chimico destinato alla produzione di triclorofenolo, un componente di alcuni diserbanti, va in avaria e la temperatura sale oltre i limiti consentiti. L'apertura delle valvole di sicurezza evita l'esplosione del reattore, ma si verifica comunque una massiccia formazione di 2,3,7,8-tetraclorodibenzolo-p-diossina, noto come TCDD e ancor di più, semplicemente, come diossina, per antonomasia. Le diossine sono in realtà un intero gruppo, ma il la TCDD è una delle più tossiche in assoluto. In breve tempo si forma una nube tossica, che viene trasportata dal vento verso sud colpendo tutti i comuni della zona: Meda, Seveso, Cesano Maderno e Desio (in pratica l'intera Bassa Brianza). Dal comune immediatamente a sud dell'ICMESA, quello di Seveso, prende nome il più grave disastro chimico ambientale mai verificatosi in Italia: il disastro di Seveso.

ikmesa


L'ICMESA, appartenente al gruppo svizzero Givaudan (il quale, a sua volta, appartiene al colosso Hoffmann-LaRoche) è nata nel 1924 in Svizzera come Società Industrie Chimiche Karl Benger CSA e viene spostata a Meda nel 1945 con il nome di Industrie Chimiche Meridionali; solo nel 1948 assume la denominazione di ICMESA. Una fabbrica di una tale pericolosità non può essere lasciata nella linda Svizzera; dal 1945, gli abitanti della Bassa Brianza devono fare i conti coi suoi veleni. Fino a quel sabato maledetto d'estate.

sevaniA Seveso si registrano le prime conseguenze sulla popolazione: odore acre e forti infiammazioni agli occhi. 240 persone vengono immediatamente colpite dalla cloracne, una dermatosi sfigurante che provoca lesioni e cisti. I vegetali investiti dalla nube tossica muoiono rapidamente (la diossina è un potentissimo diserbante); migliaia di animali contaminati vengono abbattuti.

Non si hanno fortunatamente vittime umane, e la cosa risulta ancor più sorprendente se si pensa che la popolazione viene informata della gravità dell'inquinamento ben otto giorni dopo la comparsa della diossina nell'aria. In quello stesso giorno non si dà molto peso alla cosa: le notizie sono quasi interamente occupate dall'assassinio del magistrato Vittorio Occorsio, avvenuto poche ore prima a Roma da parte di estremisti di destra. Fatto ancor più grave e inquietante, e ignoto praticamente a tutti, è che la ICMESA produceva sostanze che venivano poi vendute all'Esercito USA per scopi bellici (la diossina è il componente principale del famigerato Agente Orange utilizzato nel Vietnam). Durante la lavorazione, gli scarichi finiscono nel torrente Certesa, che avvelena e uccide gli animali che vi bevono (che vengono poi ritirati a pagamento dall'azienda). Dopo il disastro, furono finalmente effettuati dei controlli sanitari sugli operai, che rivelarono su di essi un'impressionante percentuale del 16,7% di danni epatici di varia gravità.

All'indomani del disastro fu aperto un processo giudiziario intentato dalla Regione Lombardia contro l'ICMESA sia una procedimento penale che una causa civile, avviato dalla Procura della repubblica di Monza. Il 25 marzo 1980, dopo una trattativa iniziata da oltre un anno, dal presidente della Regione, Cesare Golfari, il sottosegretario agli interni Bruno Kessler e il nuovo presidente della Giunta Regionale Giuseppe Guzzetti raggiunsero un accordo con il presidente del Consiglio d´amministrazione della Givaudan Jean Jacques de Puryi, per far sì che la società pagasse la somma di Lire 103 miliardi e 634 milioni per il "disastro di Seveso". La transazione trattava un rimborso di 7 miliardi e mezzo allo Stato Italiano e 40 miliardi e mezzo alla Regione Lombardia per le spese di bonifica, mentre 47 miliardi furono destinati ai programmi di bonifica e 23 miliardi destinati alla sperimentazione. Fu deciso di costituire una Fondazione per ricerche ecologiche, a cui la Givaudan partecipò con mezzo miliardo. La transazione escludeva i danni imprevedibili successivi. L'accordo di risolvere i processi per via bonaria, favorirono la Givaudan evitandole i procedimenti giudiziari che furono annullati. I danni subiti dai privati furono liquidati dalla multinazionale tramite il proprio ufficio di Milano. Nel giro di tre anni de Puryi, liquidò oltre 7000 pratiche con pagamenti effettuati direttamente ai privati e con una spesa complessiva di circa 200 miliardi di lire.
Attenzione! Attenzione!
Tutte le persone con bambini si rechino immediatamente al rifugio B37!
Attenzione! Ripeto! Attenzione!
Tutte le famiglie con bambini si rechino al rifugio B37!
Attenzione! Attenzione!
Attenzione! Attenzione!
Tutte le famiglie con bambini sono pregati di recarsi immediatamente al rifugio B37!
Ripeto! Tutti i genitori con bambini si rechino immediatamente al rifugio B37!
Attenzione! Attenzione!
Tutte le famiglie con bambini si rechino immediatamente al rifugio B37!
Immediatamente al rifugio B37!
Immediatamente al rifugio B37!
Immediatamente al rifugio B37!
Immediatamente al rifugio B37!
Immediatamente al rifugio B37!
Immediatamente al rifugio B37!
Ripeto! I genitori con bambini si rechino immediatamente al rifugio B37!

English translation

Attention! Attention!
All persons with children immediately go to shelter B37!
Attention! I repeat! Attention! All families with children go to shelter b37!
All families with children are requested to go immediately to shelter B37!
Attention! Attention!
Attention! Attention!
I repeat! Al parents with children go to shelter B37!
All families with children go immediately to shelter b37!
Immediately to shelter B37!
Immediately to shelter B37!
Immediately to shelter B37!
Immediately to shelter B37!
Immediately to shelter B37!
Immediately to shelter B37!
Immediately to shelter B37!
I repeat! Parents with children go immediately to shelter B37!


Where in my place?
where is my home?
Where is my place?
Where is my friend?

ha, ha, haa
ha, ha, haa

My friend

[man:]
"Senti, io esco... e cerco di arrivare fino al blocco 14, perché... è necessario. Ieri ho visto Paul e..."

[woman:]
"E la sua ragazza?"

[man:]
"Niente, non ce l'ha fatta, lei non ce l'ha fatta"

[woman:]
"Caspita"

[man:]
"Però comunque così prendo una... così la tuta protettiva... e spero che sia sufficiente"

[woman:]
"Solo la tuta protettiva, forse è meglio che prendi anche la maschera, cosa pensi?"

[man:]
"Okay, così parto ora"

[woman:]
"No, è meglio aspettare ancora un quarto d'ora, venti minuti prima di uscire, che faccia più buio"

[man:]
"Guardo fuori come stanno le cose"

[woman:]
"Guarda fuori adesso sì"
"Hai guardato fuori che cosa succede?"

[man:]
"Niente"

[woman:]
"Niente? Come niente, c'èqualcuno fuori?"

[man:]
"No, tutto uguale come prima. Sembra che nulla si sposti. In effetti vale la pena tentare. Dammela!"

[woman:]
"Sì, sì, va bene, te la porto, va bene, sì, sì, vado"

English translation

[man:]
"Listen, I go out... and I try to reach block 14, because... it's necessary. Yesterday I have seen Paul and..."

[woman:]
"And his girlfriend?"

[man:]
"Nothing, didn't make it, she didn't make it"

[woman:]
"Don't you say so"


[man:]
"But anyhow so I take a... so the protective suit... and hope it will be sufficient"

[woman:]
"Only the protective suit, maybe it's better you also take the mask, what do you think?"

[man:]
"O.K., so I leave now"

[woman:]
"No, it's better to wait a quarter of an hour, 20 minutes before going out, so it will be darker"

[man:]
"I look outside how things are"

[woman:]
"Yes look outside now"
"Did you look outside what happens?"

[man:]
"Nothing"

[woman:]
"Nothing? What do you mean nothing, is there anybody out?"

[man:]
"No, everything the same like before. Seems nothing is changing. In fact it's worthwhile trying. Give it to me!"

[woman:]
"Yes, yes, all right, I'll bring it to you, all right, yes, yes, I go"

Contributed by Riccardo Venturi - 2015/7/11 - 01:10


dq82 - 2022/5/19 - 19:33


A me piace anche ricordarlo, e assolutamente senza ironia o sarcasmo, con uno dei più bei temi pubblicitari che siano mai stati scritti: quello di "Dove c'è Barilla, c'è casa". Lo scrisse proprio Vangelis alla fine degli anni '80, se ben ricordo.



Riccardo Venturi, o ammulinobiàncagnene! - 2022/5/19 - 21:04


Sempre per ricordare Vangelis Papathanassiou (e anche Demis Roussos, che è morto il 25 gennaio 2015 a Atene, e che si chiamava in realtà Artemios Ventouris – chissà che non appartenesse al ramo ellenico della casata), e poiché vorrei tornare ancora una volta a quella famosa estate del 1973, ecco gli Aphrodite's Child con una certa loro canzone che, ne sono certo, farà abbastanza sobbalzare tutti noialtri diversamente ragazzi e ragazze in attesa di passare dai pannolini ai pannoloni. La canzone è del 1968.

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Aphrodite's Child - Rain And Tears Video & Audio Restored HD

Riccardo Venturi - 2022/5/19 - 21:21




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