Τους βάλαν φουστανέλες και φεσάκια
Τσαρούχια με φουντίτσα στην κορφή
Και νόμισαν πώς γίναν ευζωνάκια
Και περπατούν στητοί και λυγιστοί
Μα ξάφνου τον ΕΛΑΣ σα δουν μπροστά τους
Τα παληκάρια τούτα της φακής
Αμέσως αμολάνε τα άρματά τους
Και τα ζωνάρια πέφτουν καταγής
Κι ο Pάλλης τους κοιτά με απελπισία
Και το ξερό κεφάλι του χτυπά
Αχ, τι σοφά το λέει η παροιμία
Το ράσο δεν κάνει τον παπά.
Τσαρούχια με φουντίτσα στην κορφή
Και νόμισαν πώς γίναν ευζωνάκια
Και περπατούν στητοί και λυγιστοί
Μα ξάφνου τον ΕΛΑΣ σα δουν μπροστά τους
Τα παληκάρια τούτα της φακής
Αμέσως αμολάνε τα άρματά τους
Και τα ζωνάρια πέφτουν καταγής
Κι ο Pάλλης τους κοιτά με απελπισία
Και το ξερό κεφάλι του χτυπά
Αχ, τι σοφά το λέει η παροιμία
Το ράσο δεν κάνει τον παπά.
envoyé par Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 7/7/2015 - 12:23
Langue: italien
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
7 luglio 2015
7 luglio 2015
L'ESERCITO DI RALLIS
Gli hanno messo gonnellini e fez,
babbuce e una nappina in testa
credevan di diventare euzonucci
e marciano fieri e pettoruti
Ma appena si vedono davanti l'ELAS
quegli eroi coraggiosi solo a parole
subito mollano giù le armi
e le brache gli cascano per terra
E Rallis li guarda disperato
dandosi nocchini sulla testa pelata
ah, com'è saggio quel proverbio che dice
che l'abito non fa il monaco.
Gli hanno messo gonnellini e fez,
babbuce e una nappina in testa
credevan di diventare euzonucci
e marciano fieri e pettoruti
Ma appena si vedono davanti l'ELAS
quegli eroi coraggiosi solo a parole
subito mollano giù le armi
e le brache gli cascano per terra
E Rallis li guarda disperato
dandosi nocchini sulla testa pelata
ah, com'è saggio quel proverbio che dice
che l'abito non fa il monaco.
Φίλτατε Μπερνάρ Μπάρτλεμπυ, ho pensato bene che la foto di Rallis e Schimana da te menzionata in tuo commento a Των Γερμανοτσολιάδων trovasse meglio il suo posto in questa canzoncina dedicata direttamente a Rallis e al suo "esercito". Ne approfitto anche per una noterella testuale: nella traduzione ho reso, per forza imperfettamente, con "eroi coraggiosi solo a parole" la colorita e intraducibile espressione greca originale, παληκάρια της φακής. Alla lettera significa "eroi della lenticchia", ma ignoro davvero l'origine di tale modo di dire. Saluzzi!
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 7/7/2015 - 12:45
"Φίλτατε Μπερνάρ Μπάρτλεμπυ" non me l'aveva ancora detto nessuno, sono commosso!
Nel ringraziarti, ti segnalo un'altra foto del boia nazista Schimana (il quale, prima che in Grecia, fu massacratore in Galizia ed Ucraina) insieme a dei Tagmatasfalites...
Ciao!
Nel ringraziarti, ti segnalo un'altra foto del boia nazista Schimana (il quale, prima che in Grecia, fu massacratore in Galizia ed Ucraina) insieme a dei Tagmatasfalites...
Ciao!
Bernart Bartleby - 7/7/2015 - 13:49
A dire il vero non so se in greco moderno si dica ancora φίλτατε, che è il superlativo irregolare antico di φίλος; però ci stava proprio bene qui. A Kavafis sarebbe piaciuto :-) Io comunque vado avanti con la "paginetta" delle canzoni "antartiche" ; le chiamo così perché almeno mi fanno un po' di fresco in questi giorni di canicola... saluzzi!
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" - 7/7/2015 - 17:57
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[1943/44]
Poiché nella canzone Των Γερμανοτσολιάδων, dedicata ai Germanotsoliades, i "Battaglioni di Sicurezza" greci al servizio delle forze di occupazione naziste, abbiamo visto come fossero stati creati nel settembre 1943 dal Lieutenant General delle SS, Walter Schimana e dal primo ministro fantoccio greco, Ioannis Rallis, sarà bene parlare un po', sulla scorta di quest'altra "canzoncina" resistenziale tratta anch'essa dal blog Σφυροδρέπανο, anche di questa fulgidissima figura di uomo politico.
Premessa: quel che spesso colpisce nella storia greca recente è il predominio quasi assoluto di alcune (poche) famiglie, veri e propri clan, nelle vicende politiche e governative. Sono centocinquant'anni che nei vari governi, a parte alcuni intervalli, c'è un Papandreou, un Venizelos, un Mitsotakis, un Karamanlis; e magari anche un Rallis. La famiglia, o clan, dei Rallis è antichissima: le sue origini risalgono all'impero Bizantino. Così non stupirà certo di apprendere che il padre di Ioannis Rallis, Dimitrios Rallis (1844-1921), era stato più volte ministro e per ben cinque volte primo ministro. Il figlio Ioannis, nato nel 1878, aveva fatto la medesima carriera: dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università Nazionale Kapodistrias (la più prestigiosa del paese, naturalmente), si era perfezionato in Francia e in Germania (parlava correntemente il tedesco). Divenuto avvocato al suo ritorno in Grecia, era stato eletto per la prima volta al Parlamento nel 1905. Vi rimase fino al 1936, quando il suo fraterno amico Metaxas effettuò il colpo di stato del 4 agosto instaurando una dittatura militare filofascista.
In origine, Ioannis Rallis apparteneva al "Partito del Popolo", formazione conservatrice e monarchica. Come tale, fu: 1) Ministro della Marina dal 4 novembre 1920 al 24 gennaio 1921; da notare che lo fu in un gabinetto presieduto da suo padre; 2) Ministro delle Finanze dal 26 agosto 1921 al 2 marzo 1922 nel gabinetto presieduto da Dimitrios Gounaris (il padre, nel frattempo, era morto); 3) Ministro degli Esteri dal 4 novembre 1932 al 16 gennaio 1933, nel gabinetto presieduto da Panagis Tsaldaris.
Nel 1933 il "Partito del Popolo" vinse le elezioni politiche, e di nuovo con Tsaldaris come primo ministro occupò parecchi importanti ministeri finché, nel 1935, non ebbe ad avere dei disaccordi con lo stesso Tsaldaris e lasciò il partito. Alle successive elezioni anticipate del 1935, fece campagna elettorale per Metaxas e Georgios Stratos come candidato per il "Partito dei Liberi Pensatori" (!!), però senza successo (le elezioni le vinse ancora Tsaldaris e Rallis non fu eletto).
Era il consueto periodo di grande instabilità politica in Grecia; il Parlamento fu di nuovo sciolto e si tennero nuove elezioni a distanza di pochi mesi, nel 1936. Stavolta Rallis si era unito al "Partito Liberale" (c'è sempre un "partito liberale" prima di qualsiasi fascismo) di Georgios Kondylis e Ioannis Theotokis, che vinse le elezioni di misura guadagnadosi la maggioranza per un solo seggio. Rallis fu eletto in un Parlamento nel quale l'opposizione era rappresentata dai monarchici da un lato, e dai comunisti dall'altro. La questione fu risolta, come detto, col colpo di stato del 4 agosto 1936, data in cui l'amico Metaxas instaurò la dittatura militare e dissolse il Parlamento. Da dire che Ioannis Rallis disapprovò il golpe, nonostante la personale amicizia col generale.
Dopo l'invasione nazifascista, nella primavera del 1941, Ioannis Rallis fu la prima figura politica greca di spicco che collaborò coi nuovi padroni. Aveva tutto per "piacere" ai tedeschi: oltre a parlare correntemente il tedesco, i nazisti speravano che avrebbe potuto ottenere un certo supporto da parte delle élites politiche greche di anteguerra, che sarebbe stato capace di restaurare l'ordine nel paese e che avrebbe collaborato per formare un fronte anticomunista contro lo Εθνικό Απελευθεροτικό Μέτωπο (EAM), il Fronte Nazionale di Liberazione, e contro il suo esercito partigiano, lo Εθνικός Λαïκός Απελευθεροτικός Στρατός (ELAS, "Esercito Popolare di Liberazione Nazionale")
Lo EAM era il principale movimento della Resistenza greca, e all'inizio era stato formato da un'alleanza tra il Partito Comunista Greco, il Partito Socialista, il partito detto "Repubblica Popolare Greca" e il Partito degli Agricoltori Greci. Lo ELAS era l'esercito direttamente connesso con lo EAM. Poiché l'anticomunismo era il "terreno comune" tra il "Partito Liberale" e il "Partito del Popolo", conservatori, ai tedeschi e a Rallis sembrò plausibile l'idea di formare a loro volta un fronte.
Rallis formò una sorta di "Consiglio Nazionale" con poteri governativi, composto da soli tre membri: lui stesso, Georgios Tsolakoglou e Konstandinos Logothetopoulos; tale "Consiglio" restò in carica dal 1941 al 1944. Fu solo nel 1943, però, che diede avvio, assieme a Walter Schimana, ai "Battaglioni di Sicurezza" che lo fecero diventare, con tutta probabilità, l'uomo più odiato di tutta la Grecia. Da allora, tale perfetto Quisling si vide quotidianamente associato ad una parola che, in greco, ha forse ancor più forza che nelle altre lingue: προδότης (traditore). L'autorità del "Consiglio" presieduto da Rallis era inesistente: il governo effettivo del paese era nelle mani di Walter Schimana e delle sue SS, oltre che dei "Battaglioni di Sicurezza" di Papadongonas che scorrazzavano liberamente massacrando, torturando, stuprando e rapinando la popolazione civile. Oltre a questo, la Grecia era in preda all'epoca alla più terribile delle carestie, che secondo la Croce Rossa provocò dalle 250.000 alle 300.000 vittime specialmente nelle aree urbane; Rallis non fece assolutamente nulla per fermare ciò che i nazisti definitivano "indennizzi di ricostruzione", consistente nella requisizione sistematica dei raccolti e di tutte le peraltro scarse risorse economiche greche.
Dopo la "Liberazione" della Grecia vi fu un breve periodo, a guerra civile già iniziata, in cui si pensò di processare e punire i collaborazionisti. Non durò molto, anche se non pochi Tagmatasfalites furono passati per le armi o condannati al carcere. Ioannis Rallis, traditore nazionale, fu uno di questi. Processato nel 1945, fu condannato all'ergastolo. Era già ammalato di cancro, esattamente come suo padre; ma a spedirlo al creatore, il 26 ottobre 1946 in galera, si disse avesse contribuito non poco anche il non cortese trattamento ricevuto dalle guardie carcerarie, che gli avevano fatto pagare tutto quanto con gli stessi metodi utilizzati dai suoi Tagmatasfalites.
Le famiglie politiche greche, però, sopravvivono a tutto. Da queste parti ci siamo limitati ad avere una Mussolini in parlamento, con tanto di marito cliente di prostitute minorenni (ma non nipoti di Mubarak); in Grecia, il figlio di Ioannis Rallis, Georgios o George Rallis (1918-2006), è stato brevemente primo ministro, tra il 1980 e il 1981, per Nuova Democrazia. George Rallis, va detto, non è mai stato un fascista; nel 1967, anzi, fu arrestato dopo il golpe dei Colonnelli, imprigionato e poi mandato in esilio nell'isola di Kasos, dove rimase fino al 1974. Nel primo governo Karamanlis, subito dopo la fine della dittatura, ricoprì la carica di ministro della pubblica istruzione: fu lui a firmare il decreto per l'abolizione della katharevousa, la "lingua pura", dall'insegnamento scolastico (il primo passo per la sua abolizione totale). Divenuto Ministro degli Esteri, fu il primo a compiere un viaggio ufficiale nell'Unione Sovietica e restaurò le relazioni diplomatiche tra la Grecia, la Bulgaria e la Jugoslavia. Tenne sempre a distinguersi bene da suo padre, ottenendo rispetto. Ebbe anche a pubblicare un memoriale scritto da suo padre in carcere, nel quale Ioannis Rallis esprimeva pentimento e rimorso per il suo comportamento. Troppo tardi; ci aveva a pensare prima. [RV]