La pluma en mi país está de duelo
dos almas van, volando, al ancho cielo
y sus cuerpos tendidos en el suelo
qué símbolo fatal de cobardía.
La mafia, la barbarie lampa, impune
condenaron las letras, las palabras
con almas de crueldad tan despiadadas
mataron a dos vidas compartidas.
La mordaza del mal está al asecho
con su manto de luto y castigo
sembrando el temor, terror, el miedo
por revelar sus hechos delictivos.
Con balas no tendrán nuestro silencio
que amedrentar, sicarios, nuestros días
ni lograrán que el miedo nos detenga
a denunciar sus vidas retorcidas.
La sangre heroica de Pablo y Antonia
lograron encender en nuestros pechos
coraje, a pesar de la tristeza,
y en esta lucha no retrocedemos.
dos almas van, volando, al ancho cielo
y sus cuerpos tendidos en el suelo
qué símbolo fatal de cobardía.
La mafia, la barbarie lampa, impune
condenaron las letras, las palabras
con almas de crueldad tan despiadadas
mataron a dos vidas compartidas.
La mordaza del mal está al asecho
con su manto de luto y castigo
sembrando el temor, terror, el miedo
por revelar sus hechos delictivos.
Con balas no tendrán nuestro silencio
que amedrentar, sicarios, nuestros días
ni lograrán que el miedo nos detenga
a denunciar sus vidas retorcidas.
La sangre heroica de Pablo y Antonia
lograron encender en nuestros pechos
coraje, a pesar de la tristeza,
y en esta lucha no retrocedemos.
envoyé par Bernart Bartleby - 21/5/2015 - 14:06
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Parole e musica di Julio César Ferreira, cantautore paraguayo
Arrangiamento musicale di Cristian Chaparro
Stamattina, tra le varie notizie ferali, c’era quella dell’assassinio di Evany Josè Metzker, 67 anni, giornalista brasiliano del Minas Gerais che indagava su narcotraffico e prostituzione minorile. Era scomparso da qualche giorno ed il suo corpo decapitato, con le mani legate ed evidenti segni di tortura, è stato ritrovato ieri in una zona rurale dello Stato del sud-est.
Il Committee to Protect Journalists (CPJ), organizzazione indipendente che promuove la libertà di stampa, riporta che dal 1992 ad oggi nel mondo sono stati assassinati 1127 giornalisti, 61 dei quali nell’anno passato e 25 nei primi 5 mesi di questo 2015.
Così ho provato a cercare, cominciando proprio dall’America Latina, se vi fosse qualche altra canzone, oltre a quelle già presenti sulle CCG (per esempio, quelle su Ilaria Alpi ed Anna Politkovskaya), dedicata al tema dei giornalisti eliminati perché scomodi testimoni dei delitti di potenti e criminali.
Questa che propongo è dedicata a Pablo Medina, 53 anni, corrispondente del quotidiano paraguayo ABC Color, che lo scorso ottobre è stato abbattuto, insieme alla sua assistente Antonia Almada, 19 anni, da alcuni sicari in motocicletta che li hanno crivellati di colpi mentre i due si trovavano in auto nei pressi della cittadina di Curuguaty. Medina stava svolgendo due inchieste delicate, una sul traffico di droga al confine col Brasile e l’altra sull’utilizzo indiscriminato di pesticidi altamente tossici in agricoltura.
Il mandante del duplice omicidio è stato subito individuato in Vilmar "Neneco" Acosta Marques, sindaco di un paese poco distante da Curuguaty e noto trafficante di droga. Gli esecutori materiali sono familiari e tirapiedi del mandante, che nel frattempo tutti insieme si sono involati in Brasile rendendosi irreperibili.
Nel 2001 il fratello di Pablo Medina, Salvador Medina Velázquez, pure lui giornalista, era stato ucciso con modalità analoghe per via delle sue denunce sulla corruzione di alcuni politici.