Evade il buio arcigno
come una bolla d’aria,
verde perfetto
svaria
in comignoli
dov’è pieno di pioggia
qualche abbaglio asciutto,
e un tuono di carta ondeggia.
Il cielo
rivela filamenti
di nubi strette
e le braci violette
fosforescenti
del sole già nato
fanno il lago lento
e sottile
un laminato d’argento.
Evapora immerso di nebbia
come lenzuoli,
e in mezzo alle labbra
due fili d’erba,
lei tira sassi
ricurva sui buchi
nell’acqua riflessi:
ci specchia i suoi pochi
vent’anni di età.
Ma dietro il cappello di paglia
lui calmo ritaglia un po’ d’ombra
e si vanta ad un palmo da lei
per quello che appare da tanta bellezza
ed immonda!
Perché la ragazza ha tradito,
lasciando in lui prati di niente
e un fuoco distante a incendiarlo.
Pulsa l’aorta
nel collo della ragazza nuda…
lo stallo una volta voluto
è carne che grida: “Aiuto!”
Si attacca alla panchina,
un vento di latta
la frusta sulla schiena
e aspetta
la grandine come un ceffone…
farfuglia strambi
cadaveri di parole.
Fasci di gelo
inchiodano gli alberi allo sfondo
e quest’ingombro
di nuvole in nero
sfoga rovesci
come minacce!
Il calo verticale
l’attraversa appieno,
e com’è diversa
la vita reale...
i nubifragi son miti
e fragili
stalattiti di cielo.
come una bolla d’aria,
verde perfetto
svaria
in comignoli
dov’è pieno di pioggia
qualche abbaglio asciutto,
e un tuono di carta ondeggia.
Il cielo
rivela filamenti
di nubi strette
e le braci violette
fosforescenti
del sole già nato
fanno il lago lento
e sottile
un laminato d’argento.
Evapora immerso di nebbia
come lenzuoli,
e in mezzo alle labbra
due fili d’erba,
lei tira sassi
ricurva sui buchi
nell’acqua riflessi:
ci specchia i suoi pochi
vent’anni di età.
Ma dietro il cappello di paglia
lui calmo ritaglia un po’ d’ombra
e si vanta ad un palmo da lei
per quello che appare da tanta bellezza
ed immonda!
Perché la ragazza ha tradito,
lasciando in lui prati di niente
e un fuoco distante a incendiarlo.
Pulsa l’aorta
nel collo della ragazza nuda…
lo stallo una volta voluto
è carne che grida: “Aiuto!”
Si attacca alla panchina,
un vento di latta
la frusta sulla schiena
e aspetta
la grandine come un ceffone…
farfuglia strambi
cadaveri di parole.
Fasci di gelo
inchiodano gli alberi allo sfondo
e quest’ingombro
di nuvole in nero
sfoga rovesci
come minacce!
Il calo verticale
l’attraversa appieno,
e com’è diversa
la vita reale...
i nubifragi son miti
e fragili
stalattiti di cielo.
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