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Puing II

Iwan Fals
Language: Indonesian


Iwan Fals

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[1983]
Testo e musica: Iwan Fals
Lyrics and music: Iwan Fals
Album: Sumbang [1983]
Mata Dewa [1989]

sumbangmatadewa



Può darsi che la metafora sia decisamente trita, però Iwan Fals (nato a Giacarta il 3 settembre 1961) è talmente noto nel suo (non piccolo) paese da essere chiamato il “Bob Dylan indonesiano”. Ogni paese, probabilmente, ha il suo Bob Dylan, e lo scrivo senza nessun sarcasmo e con pura convinzione; solo che Bob Dylan ha avuto due trascurabili vantaggi: il primo, quello di essere Bob Dylan, e il secondo quello di scrivere e cantare in inglese. I Bob Dylan locali, ivi compresi quelli italiani, francesi, tedeschi e, in questo caso, indonesiani, hanno invece l'orribile vizio di scrivere e cantare nelle loro lingue; e poco importa se, metti caso, l'indonesiano è parlato da centocinquanta milioni di persone e capito alla perfezione da altre svariate decine di milioni perché è praticamente uguale al malese (dal quale deriva). Tutto questo per dire e ribadire che il compito principale di questo sito è cercare, per quanto gli è possibile, di azzerare i gap linguistici e di far conoscere, ad esempio, le decine di Bob Dylan sparsi per il mondo, che in non pochi casi hanno scritto cose anche migliori del Bob Dylan originale. Iwan Fals, rockettaro e protest-singer di rispettabilissima capacità e originalità, scrisse questa canzone nel 1983, la quale parla dell'impatto della guerra da un particolare punto di vista: quello dei profughi; il titolo significa “Detriti, macerie”. Fu incisa per la prima volta nell'album “Sumbang” (“Discordia”), sulla cui copertina l'artista appare simbolicamente dietro le sbarre di una prigione, e poi incisa, più “rockeggiata”, nell'album “Mata Dewa” (“Occhi di Dio”) del 1989. E' stata incisa anche da Ian Antono, altra stella del rock indonesiano. [RV]
Perang perang lagi
Semakin menjadi
Berita ini hari
Berita jerit pengungsi

Lidah anjing kerempeng
Berdecak keras beringas
Melihat tulang belulang
Serdadu boneka yang malang

Tuan tolonglah tuan
Perang dihentikan
Lihatlah ditanah yang basah
Air mata bercampur darah

Bosankah telinga tuan
Mendengar teriak dendam
Jemukah hidung tuan
Mencium amis jantung korban

Jejak kaki para pengungsi
Bercengkrama dengan derita
Jejak kaki para pengungsi
Bercerita pada penguasa
Bercerita pada penguasa

Tentang ternaknya yang mati
Tentang temannya yang mati
Tentang adiknya yang mati
Tentang abangnya yang mati
Tentang ayahnya yang mati
Tentang anaknya yang mati
Tentang neneknya yang mati
Tentang pacarnya yang mati
Tentang ibunya yang mati
Tentang istrinya yang mati
Tentang harapannya yang mati

Perang perang lagi
Mungkinkah berhenti
Bila setiap negara
Berlomba dekap senjata

Dengan nafsu yang makin menggila
Nuklir pun tercipta
Nuklir bagai dewa
Tampaknya sang jenderal bangga
Dimimbar dia berkata

Untuk perdamaian: bohong
Demi perdamaian: bohong
Guna perdamaian: bohong
Dalih perdamaian: bohong

Mana mungkin
Semua bisa terwujudkan
Semua hanya alasan
Semua hanya bohong besar

Contributed by Riccardo Venturi - 2015/4/8 - 14:43



Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
8 aprile 2015

Iwan Fals.
Iwan Fals.
MACERIE II

Guerre, ancora guerre
e sempre maggiori
oggi sono le notizie
di profughi disperati

Come cani emaciati
scacciati con violenza
cui si vedono le ossa,
povere bambole in mano ai soldati

Signore, ti prego, Signore
ferma la guerra
guarda il suolo bagnato
di lacrime miste a sangue

Basta coi potenti e i padroni
basta coi gridi di vendetta
basta coi nasi, Signore,
che annusano i cuori delle vittime

I passi dei profughi
balbettanti di dolore
i passi dei profughi
che raccontano del dominatore
che raccontano del dominatore

E dei loro animali che sono morti
dei loro amici che sono morti
delle loro sorelle che sono morte
dei loro fratelli che sono morti
dei loro padri che sono morti
dei loro figli che sono morti
delle loro nonne che sono morte
delle loro fidanzate che sono morte
delle loro mogli che sono morte
delle loro speranze che sono morte

Guerre, ancora guerre
potrebbero essere fermate
se ogni nazione la smettesse
con la corsa agli armamenti

Con sempre più libidine
si fabbricano ordigni nucleari
del nucleare si è fatto un dio
sembra che l'orgoglio di tutti
dipenda dalle bombe

Dicono che è per la pace: menzogna
per la causa della pace: menzogna
per ottenere la pace: menzogna
con la scusa della pace: menzogna

Dicono che è possibile
che si può realizzare
ma è tutto un pretesto,
solo una grande bugia.

2015/4/8 - 15:55




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