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Der schlimmste Feind

Kurt Tucholsky
Language: German


Kurt Tucholsky

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(Kurt Tucholsky)


[1926]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati sotto lo pseudonimo di Theobald Tiger su “Die Weltbühne” del 28 dicembre 1926. Poi nell’antologia di scritti e poesie intitolata “Das Lächeln der Mona Lisa” pubblicata nel 1929.

Brecht - Eisler - Tucholsky - Weinert: Lieder Gegen Den Krieg

Musica di Hanns Eisler, in “Lieder nach Texten von Kurt Tucholsky” (1959)
In “Brecht - Eisler - Tucholsky - Weinert: Lieder Gegen Den Krieg”, nell’interpretazione di Elke Petri e Michael König con l’Erich-Weinert-Chor (1976)

Ernst Busch Singt Tucholsky / Eisler - Merkt Ihr Nischt

Poesia interpretata anche da Ernst Busch, nel suo “Ernst Busch Singt Tucholsky / Eisler - Merkt Ihr Nischt”, ristampato nel 1997.
Più recentemente rimusicata da Christoph Holzhöfer, “sinistro” e prolifico cantautore tedesco originario di Bestwig, Renania-Vestfalia

La versione poetica di “Per che cosa?” (“Das Andere Deutschland”), un articolo che Tucholsky aveva pubblicato giusto un anno prima su “Die Weltbühne” sotto lo pseudonimo di Ignaz Wrobel, e che si apriva con un’illuminante citazione di Georg Herwegh (1817 –1875), poeta e rivoluzionario tedesco:

“Come bambini vi lasciate ingannare,
finché lo capite – troppo tardi, ahimè!
Far da guardia sul Reno non basterà,
il peggior nemico sta sulla Sprea.”


Per intenderci, la Sprea (Spree, in tedesco) è il grande fiume che attraversa Berlino, passando proprio accanto al Reichstag.



Tucholsky dedicava la poesia all’amico Ernst Toller (1893-1939), scrittore espressionista e militante di sinistra cui nel 1919 capitò di diventare presidente della Bayerische Räterepublik, la Repubblica Sovietica di Baviera… Restò in carica per ben 6 giorni, prima che il governo centrale, socialdemocratico, mandasse esercito e paramilitari a spazzare via tutto… Ernst Toller rimase in carcere cinque anni, dove scrisse, tra l’altro, il suo famoso spettacolo “Hoppla! Wir leben!, ein Vorspiel und fünf Akte”… Tucholsky fuggì dalla Germania nazista nel 1933 per poi finire suicida nel 1935 nel suo esilio in Svezia… L’amico Ernst Toller, anche lui fuggì nel 1933 per riparare negli USA, e anche lui si uccise, nel 1939, dopo aver saputo che i suoi familiari rimasti in Germania erano stati deportati in un campo di concentramento…
Für Ernst Toller


Der schlimmste Feind, den der Arbeiter hat,
das sind nicht die Soldaten;
es ist auch nicht der Rat der Stadt,
nicht Bergherrn, nicht Prälaten.
Sein schlimmster Feind steht schlau und klein
in seinen eignen Reihn.

Wer etwas diskutieren kann,
wer einmal Marx gelesen,
der hält sich schon für einen Mann
und für ein höheres Wesen.
Der ragt um einen Daumen klein
aus seinen eignen Reihn.

Der weiß nichts mehr von Klassenkampf
und nichts von Revolutionen;
der hat vor Streiken allen Dampf
und Furcht vor blauen Bohnen.
Der will nur in den Reichstag hinein
aus seinen eignen Reihn.

Klopft dem noch ein Regierungsrat
auf die Schulter: »Na, mein Lieber ... «,
dann vergißt er das ganze Proletariat –
das ist das schlimmste Kaliber.
Kein Gutsbesitzer ist so gemein
wie der aus den eignen Reihn.

Paßt Obacht!
Da steht euer Feind,
der euch hundertmal verraten!
Den Bonzen loben gern vereint
Nationale und Demokraten.
Freiheit? Erlösung? Gute Nacht.
Ihr seid um die Frucht eures Leidens gebracht.
Das macht: Ihr konntet euch nicht befrein
von dem Feind aus den eignen Reihn.

Contributed by Bernart Bartleby - 2015/3/3 - 09:36



Language: Italian

Versione italiana di Francesco Mazzocchi
IL NEMICO PEGGIORE
Per Ernst Toller

Il nemico peggiore che il lavoratore ha,
non sono i soldati;
non è nemmeno il consiglio della città,
non proprietari minerari, non prelati.
Il suo nemico peggiore sta furbo e piccolo
nelle sue proprie fila.

Chi può discutere qualcosa,
chi ha letto una volta Marx,
quello si crede già un uomo
ed un essere superiore.
Quello sale di un piccolo pollice
dalle sue proprie fila.

Quello non sa niente di più di lotta di classe
e niente di rivoluzioni;
quello ha fifa matta di scioperi
e paura di pallottole.
Quello vuole solo entrare nel Reichstag
dalle sue proprie fila.

Se ora un consigliere di seconda classe gli batte
sulla spalla: «No, caro mio...»,
lui si dimentica tutto il proletariato –
questo è il calibro peggiore.
Nessun proprietario terriero è così meschino
come chi viene dalle proprie fila.

Fate attenzione!
Lì sta il vostro nemico,
il cento volte vostro traditore!
Volentieri riunito a lodare i bonzi
nazionali e democratici.
Libertà? Liberazione? Buona notte.
Verrete derubati del frutto della vostra sofferenza.
Così succede: voi non potete liberarvi
del nemico dalle proprie fila.

Contributed by Francesco Mazzocchi - 2022/2/28 - 08:35




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