Saotret o deus dour ar stivell
Cheñchet o deus tu an avel
Gwanaet ‘deus sklaerder an heol
Skuizhet an douar, breinet ar jol
Breinent ar jol, skuizhet an douar
Mouget ar stered hag al loar
Mouget al loar haq ar stered
Ha diskaret ar we'enn vleuniek
Ha diskaret ar we'enn nevet
Gant had ar vuhez c'hoariet
Cheñchet o deus hep keuz ebet
Ar pezh n’ dlee ket bout cheñchet
Hadet o deus e prad ar bed
Ar pezh n' c'helle ket bout hadet
Hadet o deus geot ar marv
A dro ar peizan(t) da sklav
Hadet o deus ar greunenn foll
A gas ar peizan(t) war e goll
Deu't eo an amzer da vediñ
E Pradarbed klevout a rit:
E Pradarbed klevout a rit
Falc'h an Ankou o eostiñ?
Deu't eo an amzer da geuziañ
Rak an eost-se 'n hini gwashañ
'N hini gwashañ etre an holl
Den ne ray qouel nemet an Diao(u)l
Hag ouzh e zaol en e gichen
Marc'hadourien an OGM.
Cheñchet o deus tu an avel
Gwanaet ‘deus sklaerder an heol
Skuizhet an douar, breinet ar jol
Breinent ar jol, skuizhet an douar
Mouget ar stered hag al loar
Mouget al loar haq ar stered
Ha diskaret ar we'enn vleuniek
Ha diskaret ar we'enn nevet
Gant had ar vuhez c'hoariet
Cheñchet o deus hep keuz ebet
Ar pezh n’ dlee ket bout cheñchet
Hadet o deus e prad ar bed
Ar pezh n' c'helle ket bout hadet
Hadet o deus geot ar marv
A dro ar peizan(t) da sklav
Hadet o deus ar greunenn foll
A gas ar peizan(t) war e goll
Deu't eo an amzer da vediñ
E Pradarbed klevout a rit:
E Pradarbed klevout a rit
Falc'h an Ankou o eostiñ?
Deu't eo an amzer da geuziañ
Rak an eost-se 'n hini gwashañ
'N hini gwashañ etre an holl
Den ne ray qouel nemet an Diao(u)l
Hag ouzh e zaol en e gichen
Marc'hadourien an OGM.
Contributed by Flavio Poltronieri - 2015/2/9 - 23:00
Language: Italian
Versione italiana di Flavio Poltronieri
L'ERBA DELLA MORTE
hanno lordato l'acqua della sorgente
e cambiato il senso del vento
hanno indebolito il chiarore del sole
stancato la terra, marcito la linfa
hanno estinto la luna e le stelle
e abbattuto l'albero in fiore
hanno abbattuto l'albero sacro
e giocato con le sementi della vita
hanno cambiato
quello che non doveva essere cambiato
hanno seminato
quello che non poteva essere seminato
hanno seminato l'erba della morte
che trasforma il contadino in schiavo
hanno seminato i grani della follia
che portano il contadino a perdersi
ed ecco arrivato il tempo delle mietiture
sentite nei pascoli del mondo
sentite nei pascoli del mondo
la Morte che falcia?
ed ecco arrivato il tempo del rimpianto
perché questo raccolto è il peggiore
nessuno festeggerà la mietitura
se non il Diavolo e alla sua tavola
i mercanti degli O.G.M.
hanno lordato l'acqua della sorgente
e cambiato il senso del vento
hanno indebolito il chiarore del sole
stancato la terra, marcito la linfa
hanno estinto la luna e le stelle
e abbattuto l'albero in fiore
hanno abbattuto l'albero sacro
e giocato con le sementi della vita
hanno cambiato
quello che non doveva essere cambiato
hanno seminato
quello che non poteva essere seminato
hanno seminato l'erba della morte
che trasforma il contadino in schiavo
hanno seminato i grani della follia
che portano il contadino a perdersi
ed ecco arrivato il tempo delle mietiture
sentite nei pascoli del mondo
sentite nei pascoli del mondo
la Morte che falcia?
ed ecco arrivato il tempo del rimpianto
perché questo raccolto è il peggiore
nessuno festeggerà la mietitura
se non il Diavolo e alla sua tavola
i mercanti degli O.G.M.
Contributed by Flavio Poltronieri - 2015/2/9 - 23:04
Quando Alan Stivell incide il suo primo album di arpa celtica Telenn Geltiek, Denez Prigent non è nemmeno nato. Con tutta l'ammirazione possibile (derivante anche da una conoscenza personale): Alan ha talvolta utilizzato dagli anni 90 in poi, suoni discutibili nel tentativo di rinnovamento musicale bretone, se amate l'evoluzione del canto e della musica della Bretagna, andate ad ascoltare Denez Prigent. D'altra parte non è un caso se artiste del calibro di Mari Boine Persen, Lisa Gerrard o Yanka Rupkina prestano la loro voce nei suoi dischi. Con lui il canto tradizionale a cappella prende una strada nuova in un miracoloso equilibrio atemporale, nell'unione di strumenti tradizionali e sequenze e prototipi elettroacustici, in cui kan ha diskan e suoni industriali, gwerz aritmici e hip hop si fondono; gli opposti agiscono insieme nella creazione di una nuova forma, al servizio di emozione ed energia e i testi mettono in parola situazioni di enorme drammaticità.
Sintetizzando dalla sua discografia, in breve riassunto:
- oltre a Gwerz Kiev, che parla della carestia di origine dolosa che si abbattè sull'Ucraina tra il 1929 e il 1933, uccidendo quattro milioni di persone e di cui ha ampiamente parlato Riccardo Venturi
- Copsa Mica evoca la Sometra, la fabbrica che rappresentava l'industria metallurgica romena ad altissimo tasso di inquinamento, spinta al massimo della produttività durante il regime comunista. Unica possibilità di lavoro per i giovani e responsabile di un abbassamento dell'aspettativa di vita della popolazione locale di dieci anni inferiore a quella media del resto del paese.
- in An Droug Red si parla dell'epidemia di Ebola in Zaire (il personaggio principale vede tutti morire intorno a lui e alla fine uccide una vecchia donna, allegoria della malattia).
- in An Iliz Ruz c'è una descrizione molto grafica del massacro nell'aprile del 1994 di ventimila civili tutsi e hutu nella chiesa di Nyarabuyé, nella provincia di Kibungo in Rwanda (hanno tagliato teste senza pietà, come si taglia il grano in estate)
- Ar Chas Ruz parla dell'invasione del Tibet da parte della Cina, dove i "cani rossi" non uccidono solo gli uomini, ma anche la loro cultura.
- Ur Fulenn Aour è il lamento di una ragazza venduta dai suoi genitori per essere prostituta nelle Filippine
- Ar Vamm Lazherez e Ar Wezenn-Dar hanno come tema l'infanticidio, quest'ultima in particolare è riferita al caso dell'India dove la diminuzione della politica demografica ha favorito l'omicidio, in particolare delle ragazze
Sintetizzando dalla sua discografia, in breve riassunto:
- oltre a Gwerz Kiev, che parla della carestia di origine dolosa che si abbattè sull'Ucraina tra il 1929 e il 1933, uccidendo quattro milioni di persone e di cui ha ampiamente parlato Riccardo Venturi
- Copsa Mica evoca la Sometra, la fabbrica che rappresentava l'industria metallurgica romena ad altissimo tasso di inquinamento, spinta al massimo della produttività durante il regime comunista. Unica possibilità di lavoro per i giovani e responsabile di un abbassamento dell'aspettativa di vita della popolazione locale di dieci anni inferiore a quella media del resto del paese.
- in An Droug Red si parla dell'epidemia di Ebola in Zaire (il personaggio principale vede tutti morire intorno a lui e alla fine uccide una vecchia donna, allegoria della malattia).
- in An Iliz Ruz c'è una descrizione molto grafica del massacro nell'aprile del 1994 di ventimila civili tutsi e hutu nella chiesa di Nyarabuyé, nella provincia di Kibungo in Rwanda (hanno tagliato teste senza pietà, come si taglia il grano in estate)
- Ar Chas Ruz parla dell'invasione del Tibet da parte della Cina, dove i "cani rossi" non uccidono solo gli uomini, ma anche la loro cultura.
- Ur Fulenn Aour è il lamento di una ragazza venduta dai suoi genitori per essere prostituta nelle Filippine
- Ar Vamm Lazherez e Ar Wezenn-Dar hanno come tema l'infanticidio, quest'ultima in particolare è riferita al caso dell'India dove la diminuzione della politica demografica ha favorito l'omicidio, in particolare delle ragazze
Flavio Poltronieri - 2015/2/10 - 21:29
Da Parigi vi segnalo che oggi esce il nuovo cd di Re Denez Prigent dal titolo "Mille Cammini" e che nell'occasione offrirà un concerto gratuito giovedi prossimo a Montparnasse, in Piazza Edgar Quinet.
Flavio Poltronieri - 2018/5/18 - 16:45
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Con Mari Boine
(Denez Prigent canta in bretone e Mari Boine in lingua Sami)