Bruciano i campi di grano, vanno in fumo gli ulivi,
i giardini di arancio non ci sono più.
Tutto quello che era dei boss mafiosi non deve appartenere a nessun altro.
Toccare la loro roba è peccato…
Può essere anche peccato mortale.
Radono al suolo casolari, riducono in cenere le colline,
spaventano, minacciano, devastano.
Succede in Puglia, nell’agro pontino, giù in Sicilia.
Sono le terre confiscate ai clan…
E dove c’è un pezzo di terra liberata
c’è una cooperativa che fa olio e pasta pulita,
che fa vino e piccoli saporiti pezzi di pane.
Ma quelli delle famiglie si muovono
sempre alla vigilia di un raccolto
o alla vigilia della concessione di un bene confiscato,
un terreno, un casolare che va a una cooperativa di giovani.
Ragazzi che fissano i propri sogni
sulla solidarietà e sulla legalità.
Alla cooperativa Beppe Montana, gli hanno bruciato
duemila piante di agrumi e cento ulivi che erano lì da secoli.
Nella zona di Catania. Beppe Montana…
commissario ucciso a Palermo da Cosa Nostra.
Ne sono nate di cooperative…
Hanno scelto di essere cooperative,
per liberare la terra e renderla legale.
Libera! Mai aggettivo fu più giusto.
Come la cooperativa Terre di Puglia Libera Terra, a Brindisi.
La Cooperativa Valle del Marro Libera Terra
che coltiva, nella Piana di Gioia Tauro,
sessanta ettari di terreni confiscati alla 'ndrangheta.
Oppure a Naro, in provincia di Agrigento,
c’è la Cooperativa Sociale Rosario Livatino.
A Caserta c’è la cooperativa "Le Terre di don Peppe Diana".
È bello produrre la mozzarella più buona del mondo, utilizzando i terreni
confiscati al clan dei casalesi.
C’è l’inconfondibile sapore del latte di bufala
e il gusto in più della giustizia e della libertà.
La cooperativa è dedicata a Don Peppe
che, a Casal di Principe, lottava contro i camorristi
e non aveva mai chinato la testa, fino al giorno
in cui venne vigliaccamente assassinato nella sua Chiesa.
E poi la Cooperativa Pio La Torre nella provincia di Palermo.
La Cooperativa sociale Placido Rizzotto.
Portano i nomi dei martiri della lotta contro le mafie.
E producono biologico, difendono le diversità.
Gli agrumi di varietà Navelina e quelli Tarocco,
gli uliveti Nocellara dell'Etna o quelli secolari della varietà Nocellara del Belice.
Grano dall’anima autoctona,
pomodorini biologici,
marmellata di fichidindia.
Le friselline. I tarallini pugliesi.
I martiri nel cuore, la pulizia dei loro esempi nella mente.
E la pulizia di quello che queste terre liberate posso dare.
I giovani devono avere pensieri lunghi.
Sono io il responsabile
perché non prendo
mai posizione.
Sono io il responsabile
non mi metto mai
in discussione.
Le corde vocali
Fanno da riserva
Alla profondità del pensiero.
Gli urlatori
Escono dalla televisione
Schiacciano le menti
Uccidono il silenzio.
Sulle spalle degli eroi di tutti i giorni
Chi vi paga
Chi vi arma
Chi vi regala l’incoscienza del delitto.
Chi vi paga
Chi vi arma
Chi vi regala l’incoscienza del delitto
Il demone non è miele nel vino
La mala educazione logora le coscienze.
Il totalitarismo dell’economia
Banche e mercati, le piramidi del nostro tempo.
Chi vi manda
Chi vi usa
Chi vi regala l’incoscienza del delitto.
Chi vi inganna
Chi vi piega.
Rinunciate all’incoscienza del delitto.
Facile nascere uomini o donne
Diventarlo è il capolavoro di una vita.
Chi vi pagaChi vi arma
Chi vi regala l’incoscienza del delitto…
i giardini di arancio non ci sono più.
Tutto quello che era dei boss mafiosi non deve appartenere a nessun altro.
Toccare la loro roba è peccato…
Può essere anche peccato mortale.
Radono al suolo casolari, riducono in cenere le colline,
spaventano, minacciano, devastano.
Succede in Puglia, nell’agro pontino, giù in Sicilia.
Sono le terre confiscate ai clan…
E dove c’è un pezzo di terra liberata
c’è una cooperativa che fa olio e pasta pulita,
che fa vino e piccoli saporiti pezzi di pane.
Ma quelli delle famiglie si muovono
sempre alla vigilia di un raccolto
o alla vigilia della concessione di un bene confiscato,
un terreno, un casolare che va a una cooperativa di giovani.
Ragazzi che fissano i propri sogni
sulla solidarietà e sulla legalità.
Alla cooperativa Beppe Montana, gli hanno bruciato
duemila piante di agrumi e cento ulivi che erano lì da secoli.
Nella zona di Catania. Beppe Montana…
commissario ucciso a Palermo da Cosa Nostra.
Ne sono nate di cooperative…
Hanno scelto di essere cooperative,
per liberare la terra e renderla legale.
Libera! Mai aggettivo fu più giusto.
Come la cooperativa Terre di Puglia Libera Terra, a Brindisi.
La Cooperativa Valle del Marro Libera Terra
che coltiva, nella Piana di Gioia Tauro,
sessanta ettari di terreni confiscati alla 'ndrangheta.
Oppure a Naro, in provincia di Agrigento,
c’è la Cooperativa Sociale Rosario Livatino.
A Caserta c’è la cooperativa "Le Terre di don Peppe Diana".
È bello produrre la mozzarella più buona del mondo, utilizzando i terreni
confiscati al clan dei casalesi.
C’è l’inconfondibile sapore del latte di bufala
e il gusto in più della giustizia e della libertà.
La cooperativa è dedicata a Don Peppe
che, a Casal di Principe, lottava contro i camorristi
e non aveva mai chinato la testa, fino al giorno
in cui venne vigliaccamente assassinato nella sua Chiesa.
E poi la Cooperativa Pio La Torre nella provincia di Palermo.
La Cooperativa sociale Placido Rizzotto.
Portano i nomi dei martiri della lotta contro le mafie.
E producono biologico, difendono le diversità.
Gli agrumi di varietà Navelina e quelli Tarocco,
gli uliveti Nocellara dell'Etna o quelli secolari della varietà Nocellara del Belice.
Grano dall’anima autoctona,
pomodorini biologici,
marmellata di fichidindia.
Le friselline. I tarallini pugliesi.
I martiri nel cuore, la pulizia dei loro esempi nella mente.
E la pulizia di quello che queste terre liberate posso dare.
I giovani devono avere pensieri lunghi.
Sono io il responsabile
perché non prendo
mai posizione.
Sono io il responsabile
non mi metto mai
in discussione.
Le corde vocali
Fanno da riserva
Alla profondità del pensiero.
Gli urlatori
Escono dalla televisione
Schiacciano le menti
Uccidono il silenzio.
Sulle spalle degli eroi di tutti i giorni
Chi vi paga
Chi vi arma
Chi vi regala l’incoscienza del delitto.
Chi vi paga
Chi vi arma
Chi vi regala l’incoscienza del delitto
Il demone non è miele nel vino
La mala educazione logora le coscienze.
Il totalitarismo dell’economia
Banche e mercati, le piramidi del nostro tempo.
Chi vi manda
Chi vi usa
Chi vi regala l’incoscienza del delitto.
Chi vi inganna
Chi vi piega.
Rinunciate all’incoscienza del delitto.
Facile nascere uomini o donne
Diventarlo è il capolavoro di una vita.
Chi vi pagaChi vi arma
Chi vi regala l’incoscienza del delitto…
inviata da dq82 - 8/2/2015 - 17:39
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(GP. Bigazzi – M. Del Testa – M. Cavallo – A. Granata – V. Catalano)