Giorgio e Gino dalle strade del cielo
sulle bici stan pedalando
e si chiedono se è proprio vero
che la terra non sta poi cambiando
Giorgio e Gino pedalano a fianco
riparlando dei tempi lontani
e si chiedono s’è valso a tanto
quell’agire per un altro domani
quell’agire per un altro domani
Giorgio si sposta in bici
con una bici scassata
i cerchioni di legno
e in mezzo gomma dura
Gino sulla sua Bartali
veloce e cromata
affronta la montagna
macina la pianura
Giorgio e Gino pedalano a fianco
riparlando dei tempi lontani
e si chiedono s’è valso a tanto
quell’agire per il nostro domani
quell’agire per il nostro domani
Un pacco sul manubrio
con documenti falsi
Giorgio attraversa Lucca
sfidando ronde armate
Gino sembra allenarsi
sulle colline in Chianti
ma porta nella canna
messaggi importanti
Giorgio e Gino dalle strade del cielo
ci sorridono a breve distanza
e ci chiedono in modo sincero
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza
La la la la la la...
Giorgio e Gino dalle strade del cielo
ci sorridono a breve distanza
e ci dicono in modo sincero
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza...
sulle bici stan pedalando
e si chiedono se è proprio vero
che la terra non sta poi cambiando
Giorgio e Gino pedalano a fianco
riparlando dei tempi lontani
e si chiedono s’è valso a tanto
quell’agire per un altro domani
quell’agire per un altro domani
Giorgio si sposta in bici
con una bici scassata
i cerchioni di legno
e in mezzo gomma dura
Gino sulla sua Bartali
veloce e cromata
affronta la montagna
macina la pianura
Giorgio e Gino pedalano a fianco
riparlando dei tempi lontani
e si chiedono s’è valso a tanto
quell’agire per il nostro domani
quell’agire per il nostro domani
Un pacco sul manubrio
con documenti falsi
Giorgio attraversa Lucca
sfidando ronde armate
Gino sembra allenarsi
sulle colline in Chianti
ma porta nella canna
messaggi importanti
Giorgio e Gino dalle strade del cielo
ci sorridono a breve distanza
e ci chiedono in modo sincero
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza
La la la la la la...
Giorgio e Gino dalle strade del cielo
ci sorridono a breve distanza
e ci dicono in modo sincero
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza
di non perdere mai la speranza...
inviata da Bernart Bartleby - 31/1/2015 - 23:27
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Parole e musica di Piero Nissim
Nell’album intitolato “Giorgio e Gino - Canti di memoria e di speranza”
Giorgio Nissim (1908-1976), ebreo pisano, antifascista, fu animatore in Toscana della rete DELASEM, acronimo di Delegazione per l'Assistenza degli Emigranti Ebrei, organizzazione di resistenza ebraica che operò in Italia tra il 1939 e il 1947 per favorire l’emigrazione degli ebrei e assicurare aiuto economico a quelli internati o rifugiati. In Italia la rete ebraica fu (mal)tollerata ma dopo l’8 settembre 1943 fu costretta ad agire in clandestinità. La DELASEM fu appoggiata anche da non ebrei, membri della chiesa cattolica ma anche laici, tra i quali il grande campione del ciclismo Gino Bartali, fiorentino e amico di Giorgio Nissim, che tra il 1943 ed il 1944, fingendo di allenarsi, trasportò tra Firenze ed Assisi documenti e foto tessere, nascosti nei tubi del telaio della sua bicicletta, per consegnarli ad una stamperia clandestina dove si falsificavano i documenti necessari alla fuga di ebrei nascostisi ai rastrellamenti.
Bartali non si vantò mai di quel che aveva fatto sicchè il riconoscimento gli venne solo postumo nel 2005, a cinque anni dalla morte, quando fu insignito della medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: “Nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò con una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell'alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà.”
Nel 2013 Gino Bartali è stato riconosciuto “Giusto delle Nazioni” dallo Stato di Israele e il suo nome è nel Giardino dei Giusti presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme.
Anche Giorgio Nissim, un’altra figura particolarmente schiva, non parlò mai in vita di quel che aveva fatto. Il suo impegno ed il suo coraggio vennero alla luce solo nel terzo millennio, soprattutto dopo la pubblicazione del suo diario (Memorie di un ebreo toscano, 1938-48, a cura di Liliana Picciotto Fargion, Carocci, Roma 2005).
Giorgio Nissim ha ricevuto la Medaglia d'Oro alla memoria al Valor Civile nel 2006, a 30 anni dalla morte.