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La Corrida

Francis Cabrel
Languages: French, Spanish


Francis Cabrel

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(1994)
Album: "Samedi soir sur la terre"

Corrida


La corrida raccontata dalla prospettiva del toro. Un toro fiero e orgoglioso che si ritrova suo malgrado a combattere contro qualcosa che non conosce ovvero il dolore e le umiliazioni che solo l’essere umano è capace di arrecare!
Depuis le temps que je patiente
Dans cette chambre noire
J'entends qu'on s'amuse et qu'on chante
Au bout du couloir ;
Quelqu'un a touché le verrou
Et j'ai plongé vers le grand jour
J'ai vu les fanfares, les barrières
Et les gens autour

Dans les premiers moments j'ai cru
Qu'il fallait seulement se défendre
Mais cette place est sans issue
Je commence à comprendre
Ils ont refermé derrière moi
Ils ont eu peur que je recule
Je vais bien finir par l'avoir
Cette danseuse ridicule...

Est-ce que ce monde est sérieux ?
Est-ce que ce monde est sérieux ?
Andalousie je me souviens
Les prairies bordées de cactus
Je ne vais pas trembler devant
Ce pantin, ce minus !
Je vais l'attraper, lui et son chapeau
Les faire tourner comme un soleil
Ce soir la femme du torero
Dormira sur ses deux oreilles

Est-ce que ce monde est sérieux ?
Est-ce que ce monde est sérieux ?
J'en ai poursuivi des fantômes
Presque touché leurs ballerines
Ils ont frappé fort dans mon cou
Pour que je m'incline

Ils sortent d'où ces acrobates
Avec leurs costumes de papier ?
J'ai jamais appris à me battre
Contre des poupées

Sentir le sable sous ma tête
C'est fou comme ça peut faire du bien
J'ai prié pour que tout s'arrête
Andalousie je me souviens

Je les entends rire comme je râle
Je les vois danser comme je succombe
Je pensais pas qu'on puisse autant
S'amuser autour d'une tombe

Est-ce que ce monde est sérieux ?
Est-ce que ce monde est sérieux ?

Si, si hombre, hombre
Baila, baila
Hay que bailar de nuevo
Y mataremos otros
Otras vidas, otros toros
Y mataremos otros
Venga, venga a bailar...
Y mataremos otros

2014/12/5 - 23:11



Language: Italian

Versione italiana di Glenda
con qualche correzione

Ni arte ni cultura
LA CORRIDA

È molto che aspetto
in questa stanza buia
sento qualcuno divertirsi e cantare
in fondo al corridoio
qualcuno ha toccato il chiavistello
e mi son buttato verso il gran giorno
ho visto le fanfare, le barriere
e la gente intorno.

Nei primi momenti ho creduto
che bisognasse solo difendersi
ma questo posto è senza uscita..
comincio a capire
hanno chiuso dietro di me,
hanno paura che arretri
finirò per "averla"
questa ridicola ballerina.

Questo mondo è serio?
Questo mondo è serio?
Mi ricordo l’Andalusia,
le praterie circondate da cactus
non posso tremare davanti a questo fantoccio,
a questo piccoletto!
lo prenderò, lui e il suo cappello,
li farò girare come un sole
Stasera la donna del torero dormirà
sogni tranquilli.

Questo mondo è serio?
Questo mondo è serio?
Li ho inseguiti come fantasmi,
quasi toccato le loro scarpette
Mi hanno colpito forte sul collo
per farmi piegare

Da dove escono questi acrobati
con i loro costumi di carta?
Non ho mai imparato a battermi
contro delle bambole

Sentire la sabbia sotto la mia testa
è pazzesco come possa fare bene
ho pregato perché tutto si fermi...
Andalusia mi torni in mente...

Li sento ridere mentre io rantolo
Li vedo danzare mentre soccombo
non pensavo ci si potesse divertire tanto
intorno a una tomba.

Questo mondo è serio?
Questo mondo è serio?

Sì sì, hombre hombre
balla balla
Bisogna ballare di nuovo
Ne uccideremo altri
altre vite, altri tori
Ne uccideremo altri
Venite venite a ballare
Ne uccideremo altri

2014/12/5 - 23:21


I BASCHI CONTRO LA CORRIDA

Gianni Sartori


SE I MALTRATTAMENTI SUGLI ANIMALI POSSONO ESSERE PROPEDEUTICI A QUELLI SUGLI ESSERI UMANI, E' PROBABILE CHE LA CORRIDA SIA STRETTAMENTE IMPARENTATA CON LA TORTURA. O ALMENO QUESTO SEMBRA ESSERE IL PENSIERO DI MOLTI BASCHI




Chiunque abbia visitati Ego Euskal Herria (Egoalde, Paese basco del Sud, sotto amministrazione spagnola) negli ultimi decenni non avrà potuto ignorare, accanto alle numerose iniziative strettamente politiche (per l'Indipendenza, per i prigionieri politici, antimilitariste, di solidarietà internazionale con i popoli oppressi...) e culturali (difesa dell'euskara, della cultura basca..) altre vaste mobilitazioni in difesa di Ama Lur (Madre Terra, nella mitologia basca la madre di Eguzki – il Sole – e di Ilargi – la Luna). Dalle storiche manifestazioni di massa contro la centrale di Lemoiz a quelle contro la diga di Itoiz (definita “il prossimo Vajont”) per dirne un paio.



Ma nell'agosto 2005 a Donostia avevo avuto modo di partecipare a una manifestazione di natura prettamente “animalista” (o se preferite: antispecista) contro la corrida.

Promossa da Animalien Eskubideen Aldeko Elkartea (Associazione ProDiritti degli Animali) con molti slogan sia in euskara (coglievo ripetutamente l'avverbio negativo olofrastico “EZ”, NO), sia in castigliano (con i toreri chiamati “asesinos”). Qualcuna anche in catalano: “Defensar la Terra no es cap delicte” (Difendere la Terra non è reato).



Si voleva così protestare per la costruzione di una nuova arena. Presenti diverse centinaia di persone: animalisti, ecologisti (esponenti di Eguzki, di Lurra, di Eki e di Berdeak, i “Verdi” in basco), giovani dei Centri sociali, delle associazioni contro la tortura (con cui la corrida viene spesso equiparata) e qualche esponente politico della sinistra abertzale. Oltre a Juan Mari Beldarrain (una vecchia conoscenza di Eguzki, il movimento antinucleare basco con il Sole per simbolo) che avevo intervistato il giorno prima, anche Joseba Alvarez (ex parlamentare, all'epoca portavoce dell'Ufficio Esteri di Batasuna) che dovevo intervistare il giorno dopo. Insieme a una figura storica della sinistra indipendentista basca, il padre José Luis Alvarez, più conosciuto come Txillardegi. Linguista e scrittore, viene ricordato come uno dei fondatori di ETA all'epoca del franchismo.



Di quella circostanza conservo, oltre ad alcuni volantini bilingue, sia in basco che in castigliano, le immagini di pittoreschi cartelli di protesta contro la crudele “tradizione” (spagnola, non basca) e delle fantasiose magliette indossate da alcuni manifestanti. Per esempio una forse provocatoria “Lurra Ta Askatasuna” (Terra e Libertà) con il volto di Zapata. Su quella di un altro manifestante spiccava il volto sorridente di Gladys, una militante di Eguzki uccisa dalla polizia durante le manifestazioni contro la centrale nucleare di Lemoiz. In centinaia vennero picchiati e incarcerati, ma alla fine nessuna centrale venne a devastare i territori baschi. Diversamente da quanto accadde invece in altre regioni della penisola iberica dove evidentemente le proteste furono meno intense. Basti pensare alla Catalunya dove sorsero Vandellos (1 e 2) e Ascò (1 e 2) e dove – almeno nel secolo scorso – correvano i “treni nucleari” trasportando le scorie in Francia, in riva al Rodano. Dove sorgeva la centrale elettronucleare che ospitava il reattore “autofertilizzante” Super-Phénix (tardivamente chiuso nel 1998) per la produzione di plutonio-239.



Alla fine dovevo constatare che l'amalgama tra sinistra indipendentista (o comunque favorevole all'autodeterminazione) basca e movimenti ambientalisti e protezionisti sostanzialmente non solo reggeva, ma funzionava. Del resto quella della corrida è tutto tranne che una tradizione basca, per cui viene percepita come una forma di colonizzazione culturale (spesso equiparata come ho detto alla tortura).

Niente di strano quindi se anche quest'anno (agosto 2024) centinaia di persone hanno vigorosamente protestato alla Plaza de Toros de Illumbe (sempre a Donostia). Sia contro la corrida, sia per la non gradita presenza del re di Spagna (Felipe VI, figlio di quel Juan Carlos che si rompeva l'anca andando a caccia di elefanti). Inalberando per l'occasione, oltre alla bandira basca (l'ikurrina), anche quella gloriosa (rossa, gialla e viola) della Repubblica, annientata da Franco nel 1939 (grazie al contributo di Hitler e Mussolini, do you remenber Gernika?).



Tra i partecipanti alcuni esponenti politici di EH Bildu ( Xabi Soto e Jon Albizu), la consigliera comunale Amaia Martin (di Irabazi) e Rosa Garcia (di Stop Desahucios, Basta Rifiuti).



Ricordo che anche in passato, in varie occasioni, gli esponenti di E.H Bildu si sono dichiarati contrari a questo spettacolo crudele e obsoleto. Chiedendo alle autorità componenti “se veramente pensano che l'esibizione dei maltrattamenti sugli animali costituiva un buon biglietto da visita per la città”.

Come si diceva al sanguinario spettacolo di agosto 2024 (circa 8mila spettatori) ha presenziato anche il re di Spagna, accompagnato dalla figlia (la infanta Elena) e due nipoti.



I tre toreri hanno dedicato i tori abbattuti al sovrano che pare aver gradito molto.

Infatti sia il re che l'infanta hanno poi dichiarato che la corrida “gode sempre del loro totale sostegno”. Aggiungendo di voler presto tornare a “vedere i tori in questa piazza meravigliosa”.



Mentre l'Ertzaintza (la polizia “autonoma”) impediva lo scontro fisico (ma non un vivace scambio verbale di reciproche contumelie) tra taurinos e antitaurinos, la concentrazione anti-corrida si era protratta fin dopo le sei di sera.



Gianni Sartori

Gianni Sartori - 2024/8/5 - 19:01




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