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La ballata della piccolo-borghese

Francesco "Ciccio" Giuffrida
Lingua: Italiano


Francesco "Ciccio" Giuffrida

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La canzone nasce nel 1965; quando i due autori (Gianni Famoso scrisse la musica)la composero non potevano prevedere il 68, ma, col senno di poi, il canto preannuncia, in qualche modo, la critica spietata a una borghesia chiusa e noiosa.
Il mio primo grande amore
fu il ragazzo di rimpetto
certo non potea durare
ma fu bello finché fu

Poi compiuti diciott’anni
cominciò una nuova vita
il permesso di fumare
entrai nella società

Ne conobbi di ragazzi
alle feste delle amiche
per qualcun provai affetto
ma davvero niente più

Il mio vero grande amore
lo conobbi un pomeriggio
dentro ad una farmacia
che comprava degli Hatù

Ci vedemmo molto spesso
ma non ero ancor felice
mi parlava della guerra
della NATO e di Ho Chi Minh

Non capivo che volesse
tutto quel suo gran parlare
gli occhi accesi e rosso in faccia
di una nuova società

Andavamo spesso al cine
ma non ci capivo niente
figuratevi che al buio
mi parlava anche del film

Poi ci aveva tanti amici
forse più pazzi di lui
sempre con un libro in mano
o a parlare del Viet-Nam

Finché un giorno mi propose
di abitare a casa sua
lui ci aveva una stanzetta
senza bagno né bidet

Quando lo lasciai io piansi
perché gli volevo bene
ma io sono molto seria
e non lo vedrò mai più

Ora sono fidanzata
con un bravo ragioniere
che ha parlato con i miei
di sposarmi pensa già

Questo sì che è roba seria
vuole farsi una famiglia
vuol pensare al suo lavoro
vuol pensare solo a me
al suo lavoro
e a me
amen.

inviata da Francesco 'Ciccio' Giuffrida - 11/11/2014 - 10:48




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