Foglie portate dal vento
che incominciate a cader
nel cuore un po' di sgomento
voi ci infondete davver
pensare ci fate all'inverno
che triste e duro sarà
e dure come all'inferno
saran le pene di noi partigian
Foglie tremule restate su
se cadete aime'
triste e' la gioventù
sole e luce
ci voglion qua
ma se la nebbia ci copre
noi mesti pensiamo
alle nostre città
Autunno dimmelo ancora
che presto noi scenderem
verso la nostra dimora
e i bruti noi scaccerem
triste sappiamo è l'inverno
ma ancor più triste sarà
se in Alemagna i tedeschi non van
scacciati da noi partigian
Foglie tremule
restate su
fino a quando
scende la gioventù
per stroncare
quella viltà
che quei tedeschi e fascisti
da vili egoisti
consumano là
che incominciate a cader
nel cuore un po' di sgomento
voi ci infondete davver
pensare ci fate all'inverno
che triste e duro sarà
e dure come all'inferno
saran le pene di noi partigian
Foglie tremule restate su
se cadete aime'
triste e' la gioventù
sole e luce
ci voglion qua
ma se la nebbia ci copre
noi mesti pensiamo
alle nostre città
Autunno dimmelo ancora
che presto noi scenderem
verso la nostra dimora
e i bruti noi scaccerem
triste sappiamo è l'inverno
ma ancor più triste sarà
se in Alemagna i tedeschi non van
scacciati da noi partigian
Foglie tremule
restate su
fino a quando
scende la gioventù
per stroncare
quella viltà
che quei tedeschi e fascisti
da vili egoisti
consumano là
envoyé par gianfranco - 2/11/2014 - 11:40
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"FOGLIE TREMULE"
- Parole del partigiano MAMELI
- Musica del partigiano ULISSE
Il brano musicale puo' anche essere ascoltato nel cd "Chicchirichì" ristampato dall'ISRAL
Il testo del canto partigiano è quello pubblicato sull'Opuscolo "CANZONI PARTIGIANE" della 58° BRIGATA GARIBALDI "ORESTE", entroterra di Genova.
Il Canto è presente con piccole varianti anche su altri siti ON-LINE:
dal sito anpi-piacenza
da "il deposito"
Commento inviato da ezio cuppone
12/10/2014 - 23:14
Walzer attribuito a Francesco Pini “Ulisse” vice comandante della brigata “Oreste” divisione “Pinan Cichero” Vi zona operativa Appennino Ligure Piemontese. Scritta nello stesso teatro di guerra dove era nata “Siamo i ribelli della montagna” (Dalle belle città) anche questa canzone presenta le stesse caratteristiche di originalità. Le foglie sono l’elemento essenziale per nascondere “i fantasmi del bosco” cioè i partigiani. Questo canto è stato registrato da Pietro Porta e la voce è del partigiano Nearco, al secolo Carlo Rameri, deceduto nel giugno 2013.
La registrazione di Porta è nel disco “Canzoni e Resistenza” del Consiglio Regionale del Piemonte. Atti del Convegno – Biella- ottobre 1998
dal sito ISRAL
Questo testo, accanto al più famoso Dalle belle città, è uno dei pochi esempi di canto partigiano originale nelle parole e nella melodia: significativamente sono nati entrambi sui monti dell'Alessandrino, cioè su quell'Appennino ligure-piemontese che, teatro d'un'intensa lotta armata, pare essere stato la culla delle migliori canzoni della Resistenza, avendo visto formarsi anche il più celebre inno partigiano, Fischia il vento.
Franco Castelli