Eu marchava de dia e de noite
Mais do que um dia de avanço ganhei
Só o forte tem sorte
Para o fraco é o chicote
Mais que um dia de avanço ganhei
Mais que um dia de avanço ganhei
Só o forte resiste ao combate
Sabe o coolie que não há outra lei
Ó petróleo da terra
Hei-de ter-te na guerra
Só a morte é que sabe o que eu sei
Só a morte é que sabe o que eu sei
O homem conquista a vitória
Sobre o deserto e rio também
É ele que se vence e domina e alcança
O petróleo que a todos convém
O petróleo que a todos convém
A morte é para o fraco e o combate
É para o forte - foi Deus que mandou
Ao rico uma ajuda e ao pobre uma surra
Foi assim que o planeta girou
Foi assim que o planeta girou
Quem cai já não torna a cair
Deixa-o ficar porque assim está bem
À mesa da fama assentou-se quem mama
É assim porque à gente convém
É assim porque à gente convém
Só os mortos não comem à mesa
E o cozinheiro não se incomodou
E quem fez o patrão também fez o criado
Foi assim que o planeta girou
Foi assim que o planeta girou
Quando tudo te corre a prazer
Vêm amigos estender-te a mão
Mas se Deus ou o Diabo
Viram tudo ao contrário
Ninguém vem levantar-te do chão
Ninguém vem levantar-te do chão
Mais do que um dia de avanço ganhei
Só o forte tem sorte
Para o fraco é o chicote
Mais que um dia de avanço ganhei
Mais que um dia de avanço ganhei
Só o forte resiste ao combate
Sabe o coolie que não há outra lei
Ó petróleo da terra
Hei-de ter-te na guerra
Só a morte é que sabe o que eu sei
Só a morte é que sabe o que eu sei
O homem conquista a vitória
Sobre o deserto e rio também
É ele que se vence e domina e alcança
O petróleo que a todos convém
O petróleo que a todos convém
A morte é para o fraco e o combate
É para o forte - foi Deus que mandou
Ao rico uma ajuda e ao pobre uma surra
Foi assim que o planeta girou
Foi assim que o planeta girou
Quem cai já não torna a cair
Deixa-o ficar porque assim está bem
À mesa da fama assentou-se quem mama
É assim porque à gente convém
É assim porque à gente convém
Só os mortos não comem à mesa
E o cozinheiro não se incomodou
E quem fez o patrão também fez o criado
Foi assim que o planeta girou
Foi assim que o planeta girou
Quando tudo te corre a prazer
Vêm amigos estender-te a mão
Mas se Deus ou o Diabo
Viram tudo ao contrário
Ninguém vem levantar-te do chão
Ninguém vem levantar-te do chão
envoyé par Bernart Bartleby - 27/10/2014 - 16:15
Langue: italien
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
28 ottobre 2014
Due parole del traduttore. La canzone sembra contenere una specie di "autocitazione": i due versi finali (ripetuti), infatti, sono tolti di peso da una strofa di Vejam bem, forse il capolavoro assoluto di José Afonso. Almeno a mio parere. Una volta ho cantato quella canzone a due diciassettenni di una band "ska punk hard-core", che non avevano nemmeno sentito mai parlare di José Afonso, traducendogliela: sono rimasti "abbagliati" (parole loro). Dovrebbe far riflettere. Forse. Poi sono tornati a emettere rutti dal palco.
28 ottobre 2014
Due parole del traduttore. La canzone sembra contenere una specie di "autocitazione": i due versi finali (ripetuti), infatti, sono tolti di peso da una strofa di Vejam bem, forse il capolavoro assoluto di José Afonso. Almeno a mio parere. Una volta ho cantato quella canzone a due diciassettenni di una band "ska punk hard-core", che non avevano nemmeno sentito mai parlare di José Afonso, traducendogliela: sono rimasti "abbagliati" (parole loro). Dovrebbe far riflettere. Forse. Poi sono tornati a emettere rutti dal palco.
CAMMINAVO NOTTE E GIORNO
(CANTA IL COMMERCIANTE)
Camminavo notte e giorno
guadagnai più di un giorno di anticipo
solo il forte ha fortuna
per il debole, la frusta
guadagnai più di un giorno di anticipo
guadagnai più di un giorno di anticipo
Solo il forte resiste alla lotta
lo sa il coolie che non c'è altra legge
il petrolio della terra
devo tenerti in guerra
solo la morte sa ciò che io so
solo la morte sa ciò che io so
L'uomo conquista la vittoria
sul deserto e anche sul fiume
è lui che si domina, domina e ottiene
il petrolio che a tutti conviene
il petrolio che a tutti conviene
La morte è per il devole, e la lotta
è per il forte: lo ha ordinato Dio
al ricco un aiuto, al povero legnate
è così che il mondo ha girato
è così che il mondo ha girato
Chi cade no non ricade più
lascialo stare ché così va bene
al tavolo della fama si è seduto chi puppa
è così perché alla gente conviene
è così perché alla gente conviene
Solo i morti non mangiano al tavolo
e il cuoco non si è scomodato
ciò che fa il padrone lo fa anche il servo
è così che il mondo ha girato
è così che il mondo ha girato
Quando tutto ti va che è un piacere
vengono amici a darti la mano
ma se Dio o il Diavolo
rivoltano tutto quanto
nessuno viene a rialzarti da terra
nessuno viene a rialzarti da terra.
(CANTA IL COMMERCIANTE)
Camminavo notte e giorno
guadagnai più di un giorno di anticipo
solo il forte ha fortuna
per il debole, la frusta
guadagnai più di un giorno di anticipo
guadagnai più di un giorno di anticipo
Solo il forte resiste alla lotta
lo sa il coolie che non c'è altra legge
il petrolio della terra
devo tenerti in guerra
solo la morte sa ciò che io so
solo la morte sa ciò che io so
L'uomo conquista la vittoria
sul deserto e anche sul fiume
è lui che si domina, domina e ottiene
il petrolio che a tutti conviene
il petrolio che a tutti conviene
La morte è per il devole, e la lotta
è per il forte: lo ha ordinato Dio
al ricco un aiuto, al povero legnate
è così che il mondo ha girato
è così che il mondo ha girato
Chi cade no non ricade più
lascialo stare ché così va bene
al tavolo della fama si è seduto chi puppa
è così perché alla gente conviene
è così perché alla gente conviene
Solo i morti non mangiano al tavolo
e il cuoco non si è scomodato
ciò che fa il padrone lo fa anche il servo
è così che il mondo ha girato
è così che il mondo ha girato
Quando tutto ti va che è un piacere
vengono amici a darti la mano
ma se Dio o il Diavolo
rivoltano tutto quanto
nessuno viene a rialzarti da terra
nessuno viene a rialzarti da terra.
La data di composizione della musica dei due adattamenti da Brecht presenti in "Coro dos tribunais" del 1974 (la canzone che dà il titolo al disco e questa "Eu marchava de dia e de noite") è da porsi prima della Rivoluzione, nel periodo compreso tra il 1964 ed il 1967, quando José Afonso viveva in Mozambico.
B.B. - 28/10/2014 - 14:19
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[1930/1974]
Versi ispirati al dramma “didattico” di Bertolt Brecht intitolato “Die Ausnahme und die Regel” (“L'eccezione e la regola”) nell’adattamento di Luiz Francisco Rebello (1924-2011), avvocato, drammaturgo, critico e storico del teatro e saggista portoghese.
Musica di José Afonso
Nel disco intitolato “Coro dos Tribunais”
Episodi così ce ne sono stati molti in Iraq, in quei giorni: a Hillah quindici morti; a Najaf sette morti, tra i quali cinque bambini; a Samawa un morto e tre feriti; a Bagdad due uomini e un ragazzo uccisi. Ogni volta le autorità militari hanno dato esaurienti spiegazioni tecniche, hanno ammesso l’errore, hanno espresso condoglianze alle famiglie, se residue. Non c’è motivo di dubitare delle loro buone disposizioni, ma è dubbio che colgano davvero la logica degli eventi, la stringente necessità dell’impulso ad uccidere. La migliore filosofia politica americana, l’accreditata tesi liberale, che già illuminò l’era Clinton, dell’esistenza di «popoli decenti» (decent peoples) e di popoli che non lo sono – da ridurre pertanto all’unica ragionevole way of life –, potrebbero spiegare una tale inclinazione alla correzione radicale; ma i marines non sono sospettabili di leggere Rawls.
Un apologo di Brecht (“Die Ausnahme und die Regel”) può aiutare meglio a capire.
Il mercante Langmann attraversa il deserto di Jahí con un portatore carico di bagagli. Ha fretta, insulta e bastona il portatore perché non indugi. Durante una sosta il portatore gli si avvicina per offrirgli dell’acqua. Il mercante crede che la borraccia sia una pietra e che il portatore voglia colpirlo. Estrae la pistola e lo uccide. In tribunale si giustifica: «Ma io come potevo supporre che fosse una borraccia? Non c’era ragione perché quell’uomo mi offrisse da bere. Non gli ero amico». E il giudice, saggiamente: «In altre parole, voi avete avuto ragione di supporre che il portatore nutrisse rancore contro di voi. Avreste, cioè, ucciso un uomo che nella fattispecie era innocuo, ma del quale voi non potevate sapere che era innocuo. Qualche volta capita lo stesso alla polizia. Sparano sulla massa dei dimostranti, su uomini pacifici, soltanto perché non riescono a capire come mai questi uomini non li abbiano sbalzati di sella e linciati. Questi poliziotti sparano perché hanno paura, ecco tutto. E che abbiano paura è prova di buon senso. Voi non potevate sapere che quel portatore rappresentava l’eccezione! Non è così?». Di qui la sentenza: «Il mercante e il portatore appartenevano a classi diverse, e il mercante doveva aspettarsi da lui il peggio. Non poteva credere a un atto di amicizia da parte del portatore, dato che (come ha confessato lui stesso) lo aveva maltrattato. La ragione lo avvertiva che stava correndo un grave pericolo. L’accusato quindi ha agito in stato di legittima difesa, e poco importa che fosse realmente minacciato o che solo supponesse di esserlo: date le circostanze doveva necessariamente sentirsi in pericolo. L’accusato pertanto è assolto».
(Gaspare De Caro, “L’eccezione e la regola”, pubblicato su su Hortus Musicus, anno IV, n. 15, luglio-settembre 2003)