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Lingue: Yiddish, Ebraico


Yakov Kopel Sandler [Jacob Koppel Sandler]  / יעקב קאָפּעל סאַנדלער

Lista delle versioni e commenti

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Superba interpretazione della cantante polacca Sława Przybylska-Krzyżanowska.
Dedicata all'insurrezione del ghetto di Varsavia, 19 aprile-16 mggio 1943.



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(Dovid Edelshtot [David Edelstadt] / דוד עדעלשטאָט )


Eyli, Eyli, lomo azavtoyni?
[1896]
Versi di Boris Thomashevsky (Борис Томашевский, 1866-1939), attore, regista, drammaturgo, storico del teatro. Originario di un villaggio nella regione di Kiev, emigrò con la famiglia a New York nel 1881.



Musica di Jacob Koppel Sandler (Яков Коппель Сандлер, 1853-1931), direttore d’orchestra e compositore, anche lui originario dei dintorni di Kiev, allora Impero russo. Emigrò negli USA nel 1888.
Testo trovato su YouTube. Credo che il titolo sia in ebraico, come dalle Sacre Scritture, mentre poi il testo prosegue in Yiddish.



Una canzone popolare Yiddish, direttamente tratta dal “Salmo di Davide” (l’incipit del Salmo 22 dell’Antico Testamento, nonché l’invocazione in aramaico di Cristo in croce, “Elì, Elì, lemà sabakhtàni?”) ma indissolubilmente legata alla versione, divenuta famosissima, che ne fecero Sandler e Thomashevsky per l’operetta “Brokhe, Oder – Der Yidisher Kenig Fun Poyln Oyf Eyn Nakht” (“Brokha, or The Jewish King of Poland for a Night”), rappresentata per la prima volta a New York nel 1896. “Eyli, Eyli” rimase il più grande successo di Sandler, interpretato da decine di artisti in tutto il mondo.



Una delle versioni più famose è senz’altro quella di Josef "Yossele" Rosenblatt (1882-1933), “chazzan” di origine ucraina divenuto il più celebre cantore di musica sacra ebraica del suo tempo.

Vilniaus Geto Dainos

Una delle versioni più recenti è forse quella dell’artista lituana Maria Krupoves nel suo album intitolato “Songs Of Vilna Ghetto / Vilniaus Geto Dainos” registrato dal vivo nel teatro del ghetto ebraico di Vilnius nel 2001 (la scaletta del disco è molto simile a quella dell’omonimo album israeliano in cui si trova, per esempio, ווילנע, lì interpretata da Chava Alberstein)



Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? […] Salvami, salvami dal pericolo, come un tempo salvasti i nostri padri dalla furia di uno Zar […]

Un’invocazione al Signore che probabilmente fa riferimento ai pogrom antisemiti scatenatisi nell’Impero russo in seguito all’assassinio dello zar Alessandro II nel 1881 (si veda al proposito anche אין קאַמף di David Edelstadt). Non furono i primi e, come ben sappiamo, nemmeno gli ultimi. Soltanto ad Odessa, per fare un esempio, gli eccidi ai danni della comunità ebraica si verificarono nel 1821, 1859, 1871, 1881, 1886 e nel 1905, prima dell’ecatombe del 1941-42 ad opera delle truppe rumene alleate dei nazisti. Le feroci persecuzioni nella Russia zarista furono la causa principale della diaspora ebraica e del sionismo, ben prima di quelle naziste.
אלי, אלי, למה עזבתני?
אלי, אלי, למה עזבתני?

אין פֿײַער און פֿלאַם האָט מען אונדז געברענט,
איבעראַל האָט מען אונדז געמאַכט צו שאַנד און שפּאָט.
דאָך אָפּצוװענדן האָט אונדז קײנער געקענט
פֿון דיר, מײַן גאָט, און פֿון דײַן הײליקער תּורה,
פֿון דײַן געבאָט.

אלי, אלי, למה עזבתני?
אלי, אלי, למה עזבתני?

טאָג און נאַכט,
נאָר איך טראַכט
פֿון דיר, מײַן גאָט,
איך היט מיט מורא
אָפּ דײַן תּורה
און דײַן געבאָט.

רעטע מיך, אױ רעטע מיך פֿון געפֿאַר
װי אַ מאָל די אָבֿות פֿון בײזן גזר,
הער מײַן געבעט און טײַן געװײן,
העלפֿן קענסטו דאָך נאָר אַלײן.

שמע ישראל, יהוה אלהינו, יהוה אחד!

inviata da Bernart Bartleby - 15/10/2014 - 14:01




Lingue: Yiddish, Ebraico

Testo traslitterato dell’originale Yiddish, trovato qui

Il testo trascritto è corretto, a parte un piccolo refuso ("layer" al posto di "fayer", fuoco). Il testo è stato ricontrollato all'ascolto; per cui è stata restaurata la trascrizione "azavtoyni" per "azavtoni". [RV]
EYLI, EYLI, LOMO AZAVTOYNI?

Eyli, Eyli, lomo azavtoyni?
Eyli, Eyli, lomo azavtoyni?

In fayer un flam hot men undz gebrent,
Iberal hot men undz gemakht tsu shand un shpot.
Dokh optsuvendn hot undz keyner gekent
Fun dir, mayn got, un fun dayn heyliker toyre,
Fun dayn gebot.

Eyli, Eyli, lomo azavtoyni?
Eyli, Eyli, lomo azavtoyni?

Tog un nakht,
Nor ikh trakht
Fun dir, mayn got,
Ikh hit mit moyre
Op dayn toyre
Un dayn gebot.

Rete mikh, oy rete mikh fun gefar
Vi a mol di oves fun beyzn gzar,
Her mayn gebet un mayn geveyn,
Helfn kenstu dokh nor aleyn.

Shma Yisroel, adonoy eloheynu, adonoy ekhod!

inviata da Bernart Bartleby - 15/10/2014 - 14:09




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
16 ottobre 2014
MIO DIO, MIO DIO, PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?

Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?

Nel fuoco e nelle fiamme ci hanno bruciati,
Dovunque ci hanno svergognati e derisi.
Ma nessuno ha potuto distoglierci
Da te, mio Dio, e dalla tua santa Torà,
Dai tuoi comandamenti.

Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?
Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?

Giorno e notte
Solo io penso
A te, mio Dio,
E osservo con reverenza
La tua Torà
E i tuoi comandamenti.

Salvami, oh, salvami dal pericolo
Come una volta salvasti gli avi da un decreto malvagio,
Ascolta la mia preghiera e il mio pianto,
Soltanto tu puoi aiutarci.

Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è Uno!

16/10/2014 - 16:25




Lingua: Inglese

Versione inglese da YouTube.
MY GOD, MY GOD, WHY HAVE YOU ABANDONED ME?

My God, my God, why have you abandoned me?
My God, my God, why have you abandoned me?

In fire and flames we have been burnt
Everywhere they shamed and mocked us
But no one could turn us away
From you my God.
And from your Holy Torah.
From your commandments.

My God, my God, why have you abandoned me?
My God, my God, why have you abandoned me?

Day and night, I only think
Of you, my God.
I keep with awe
Your Torah and your commandments.

Save me, oh save me from danger
Like once you saved our fathers from an angry decree.
Hear my prayer and my crying!
Only you can help.

Listen, Israel, God is our Lord, God is one.

inviata da Bernart Bartleby - 15/10/2014 - 14:11




Lingua: Portoghese

Versione portoghese da YouTube.
MEU DEUS, MEU DEUS, POR QUE ME ABANDONASTE?

Meu Deus, meu Deus, por que me abandonaste?
Meu Deus, meu Deus, por que me abandonaste?

Em fogo e chamas fomos queimados
Em toda parte nos envergonham e escarnecem
Mas ninguém poderia nos afastar De ti, meu Deus
De tua santa Torah De seus mandamentos.

Meu Deus, meu Deus, por que me abandonaste?
Meu Deus, meu Deus, por que me abandonaste?

Meu Deus ..
Dia e noite, eu só penso
em ti, meu Deus.
Eu guardo com reverência
Tua Torá
e teus mandamentos.

Salva-me, oh salva-me de perigo
Como uma vez você salvou nossos pais
de um decreto furioso,
só tu podes nos socorrer.

Escuta, Israel, Adonay é Nosso Senhor, Nosso Senhor é único.

inviata da Bernart Bartleby - 15/10/2014 - 14:11


Intanto ho cominciato col rimettere al suo posto il punto interrogativo nel titolo della canzone; il titolo è effettivamente in ebraico, ma pronunciato "alla yiddish" (l'ebraico ashkenazita ha una pronuncia molto diversa da quello sefardita sul quale si basa la pronuncia dell'ebraico moderno). A sua volta il titolo ebraico è la resa della famosa frase in aramaico di Cristo in croce.

Riccardo Venturi - 15/10/2014 - 17:36


E anche qui vi costringo (TI costringo, Riccardo) a mettere tutto in ordine...
Manca la scansione delle strofe e poi mi pare che il titolo sia in Ebraico, mentre il testo in Yiddish...
Il titolo sarà sbagliato, il nome dell'autore pure, il testo anche, ed incompleto...

Maperò non prendetevela con me... io facio del mio melio e poi nesuno siamo perfetti, ogniuno ci abiamo i suoi difetti!

B.B. - 15/10/2014 - 14:05


Mi ha incuriosito il fatto che la copertina dello spartito di "Eyli, Eyli, lomo azavtoni?" riporti il nome di Sandler non solo come autore della musica ma anche del testo. Così ho scoperto sulla pagina in russo riportata in biografia che il successo del brano arrivò in un momento in cui Sandler non se la passava tanto bene economicamente e così, per non vedersi strappare dai creditori tutti i proventi della sua fatica, pur essendo anche l'autore del testo (peraltro molto aderente al Salmo biblico corrispondente) decise di non attribuirsene la paternità, sicchè alcuni "squali" provarono a fregargliela. Ecco perchè su molti siti come autore risulta Boris Thomashevsky.
In realtà molti anni dopo Sandler riuscì a recuperare in tribunale ciò che gli era stato tolto.

Bernart Bartleby - 15/10/2014 - 21:12


Ti devo dare un paio di notizie, Bart: il "testo yiddish" ricavato da YouTube consisteva in tre frasi del testo, nella traduzione yiddish del titolo (chi parla yiddish non capisce più l'ebraico biblico?!? Ahi ahi ahi, secolarizzaziò, secolarizzaziò!) e di una breve spiegazione della canzone. Il testo, quindi, l'ho rifatto io di sana pianta in caratteri ebraici. A YouTube bisogna stare parecchio attenti: infatti la "traduzione ebraica" l'ho levata, perché era fatta col Google Translator (bellissimo quando non ha riconosciuto "gzar" e ci ha messo ZAR in caratteri latini...). Cercherò di trovare una traduzione ebraica vera altrove. La storia dello Zar è "trasmigrata" anche nella traduzione portoghese e in quella inglese; dimodoché il Signore Iddio deve salvare gli ebrei dall'Imperatore di Tutte le Russie ("de um czar furioso", "from an angry czar"). Senza sminuire le persecuzioni zariste nei confronti degli Ebrei, qui lo zar però non c'entra nulla: è l'ebraico/yiddish gzar (plurale: ebraico gzerot, yiddish gezeyres) "comando, ordine, decreto". Ho quindi corretto, ohimè, anche le traduzioni. Nella traduzione inglese, inoltre, la Santa Torà era diventata la "Torà dell'agrifoglio" ("Holly Torah"). Tutto questo per dire che le traduzioni prese da YouTube non vanno MAI copiaincollate senza riguardarle due, tre, quattro(cento) volte. (Però lo zar con l'agrifoglio era bellina...)

Avvertenza: l'ultimo verso della canzone è il famoso "Shma Yisrael", la preghiera più importante dell'ebraismo. A mo' di curiosità, l'ho trascritta con il "Tetragrammaton" (YHWH) che non si pronuncia MAI (a parte una volta all'anno dal Sommo Sacerdote nel Sancta Sanctorum, con tutta la sinagoga che copre il sacerdote facendo chiasso per non udire il sacro nome). Per questo si trascrive "Adonay" ("mio signore"), in pronuncia yiddish "Adonoy". Salud!

Riccardo Venturi - 16/10/2014 - 15:11


Grazie!
Il Riccardo (Giorgio Gaber, 1969)

B.B. - 16/10/2014 - 15:27


Ahi, ahi, ahi! Ma se lo zar non c'entra nulla anche il mio commento finale va a farsi benedire! Peccato, perchè temporalmente la cosa filava...

Resta il fatto che il brano si trova in un disco di canzoni dal ghetto di Vilnius. Probabilmente "Eyli, Eyli, lomo azavtoni?", trasformato da salmo in canzone "leggera", ebbe molto successo anche tra gli ebrei d'Europa, oltre che fra quelli americani, e la recrudescenza della persecuzione durante la guerra la riportò nuovamente in auge.

B.B. - 16/10/2014 - 15:47


PS. Va da sé, ma non me la piglio certo con te, Bart. Anzi, tutt'altro. Me la piglio, e sempre di più, con chi massacra testi e traduzioni in giro per la Rete. Non credo esistano persone con un minor senso del sacro del sottoscritto, tranne che per una cosa: il testo. Senso del sacro a parte, si tratta di un testo che parla di tragedie, e si riesce magicamente a renderlo ridicolo; potremo almeno andare a dormire senza che parecchi spiriti ci perseguitino. Comunque, tanto, io l'inferno me lo sono già guadagnato con la mia insopportabile pignoleria, e attendo solo il momento in cui potrò correggere a Satana i verbi in diavolese (anche in quel "Papè Satàn aleppe" c'è qualcosa che non mi quaglia). Come minimo, dopo due mesi di eternità (circa 20.000 anni) mi spedisce in paradiso..."Basta! Levatemelo dai coglioni questo qui...!" Poi, però, in Paradiso voglio proprio vedere come stanno messi con l'ebraico, voglio proprio vedere! Ci sarà da ridere!

Riccardo Venturi - 16/10/2014 - 16:12


Già, alla faccenda del tuo commento sullo zar non ci avevo pensato. Ma escludo che nella canzone si parli dello zar: "zar", in yiddish, si dice צאָר (tsar), mentre "gzar" è antichissima parola ebraica dalla radice del verbo gozer (גוזר) "comandare, decretare". Inoltre, l'autore usa una parola come אָבֿות (ebraico avòt, yiddish oves, si noti che in ebraico "padre" ha un plurale femminile!) che indica i "padri" nel senso degli antenati in Palestina. Credo che qui il tutto si riferisca al salvataggio degli Ebrei dalla cattività egizia, al passaggio del Mar Rosso ecc.

Riccardo Venturi - 16/10/2014 - 16:39


Quindi, ricapitolando:

- Boris Thomashevsky non c'entra nulla con la canzone, che probabilmente cercò solo di approfittare del momento di debolezza di Sandler, "autore" del testo e della musica;

- Jacob Koppel Sandler è più che altro l'autore della musica, che per quanto riguarda il testo mi pare che non differisca molto dal Salmo biblico originario;

- benchè la canzone sia stata concepita e sia diventata famosa a cavallo tra 800 e 900, gli Zar e i pogrom antisemiti nell'Impero russo forse non c'entrano una fava, anche se sicuramente ciò che lì era accaduto e continuava ad accadere era ben noto agli ebrei emigrati (o scappati) negli USA e altrove;

- la canzone, versione "leggera" del noto Salmo biblico, ebbe grande successo negli USA e poi nei decenni successivi anche in Europa e, durante le persecuzioni naziste, fu molto cantata nei ghetti, a Vilnius come altrove.

Penso che, nonostante tutto, ce ne sia abbastanza per considerarla una CCG a pieno titolo.

E ti ringrazio ancora, Riccardo, per il tuo intervento determinante a dipanare la complicata matassa storico-linguistica. Non trovo la tua consueta precisione insopportabile, anzi, credo che sia assolutamente necessaria, specie per canzoni come questa, cantate allora da coloro che erano rimasti senza voce e senza speranza e, nonostante tutto, pensavano a lottare per sopravvivere contro un Male che sembrava infinitamente più forte.
Persone che meritano per sempre il profondo rispetto di tutti, a cominciare dalla cura di queste pagine.

Spero che all'Inferno o in Paradiso tu ci vada il più tardi possibile perchè la tua pignoleria - e anche il tuo ebraico - ci servono qui. Laggiù e lassù sarebbero comunque sprecati.

Un abbraccio

B.B. - 16/10/2014 - 21:23


Rispondo punto-punto:

1. Questo conferma che, anche nei frangenti più cupi e neri, l'essere umano non rinuncia mai a essere tale, nel bene e nel male.

2. Dovrò andare a questo punto a dare un'occhiata a 'sto benedetto salmo originario. Ce l'ho la bibbia ebraica, che peraltro in ebraico non si chiama affatto bibbia, ma "Tanakh" (acronimo di Torà, Nevi'im, Ketuvim, ovvero "Torà, Profeti, Scritti"). Certo, averci un salmo fra le CCG non sarebbe roba di tutti i giorni... ;

3. Però, a ripensarci, la cosa potrebbe avere anche una valenza metaforica. Adonay, salvaci come hai salvato gli antichi nostri padri, ma anche quelli meno antichi; in pratica, il testo biblico potrebbe, chissà, essere stato come adattato a tempi più recenti. Quel che continuo a escludere è che vi sia nominato lo zar direttamente. C'è anche da dire che molti parlanti dello yiddish attuale, o meglio di quel che ne rimane, hanno realmente sempre più difficoltà con l'ebraico. Ci faccio sempre battute, la mia pignoleria senza limiti una volta mi ha spinto anche a riprendere Moni Ovadia, però è la realtà. Nello yiddish attuale, la componente ebraica sta cedendo a quella inglese. Resta però il fatto che la tua considerazione sulle persecuzioni zariste non la cancello, magari è metaforica ma ci può anche stare.

4. Qui nulla da dire. Mai avuto dubbi sul suo inserimento a pieno titolo.

5. Si vede che un po' sono venuto al mondo per questo; quando ero in 4a elementare, la maestra assegnò un temino in classe intitolato: "Parlate di una festa religiosa". Chi fece il temino sul Natale, chi sulla Pasqua, io lo feci sul Ramadan. Seguì una diatriba in classe di due ore; ero indisponente e insopportabile anche a 10 anni. Vedo comunque che hai capito alla perfezione quel che muove gli "ultras filologici" come il sottoscritto: noialtri ci occupiamo di cose scritte da altri, e restituire con la massima esattezza quel che hanno scritto equivale a non fare morire loro e le loro storie. La cialtroneria non è solo mancanza di rispetto verso le persone, lo è anche verso la Storia.

Quanto alla mia ascesa al Paradiso, posso confessare il mio (malcelato) fine ultimo. Gli romperò talmente le scatole che, alla fine, con una pedata mi rimanderanno sulla Terra. Come disse non mi ricordo chi: il mondo è una valle di lacrime, ma ci si piange tanto bene...

Un abbraccio a te !

Riccardo Venturi - 16/10/2014 - 22:08


Bart, mi sa che ho cancellato per errore il tuo ultimo commento...mi dispiace :-( Potresti rimandarlo, per cortesia...?

Riccardo Venturi - 17/10/2014 - 09:34


Mica mi ricordo... non importa...

B.B. - 17/10/2014 - 10:20




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