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La ragazza all'armata

anonimo
Lingua: Italiano (Piemontese)


Lista delle versioni e commenti


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Raccolta da Costantino Nigra (1828-1907, filologo, poeta, diplomatico e politico italiano) da un’anonima contadina sulla collina torinese. Nell’imprescindibile antologia “Canti popolari del Piemonte”, pubblicata nel 1888.

Sembra questa una variante de “La Lionetta” cui accennava anche il nostro Gianfranco Robiglio nel suo contributo Il tema della guerra nella musica popolare piemontese sull’Antiwar Songs Blog.
Il tema è quello, ricorrente nella canzone popolare, delle donne proiettate nelle guerre degli uomini, non solo e non sempre coloro che ne subiscono passivamente gli effetti nefasti ma vere e proprie protagoniste, e non soltanto nei ruoli secondari di vivandiere, cantiniere o lavandaie ma di vere e proprie soldatesse, seppur sovente travisate, o – come in questa canzone – di giovani che decidono di seguire i soldati scegliendo deliberatamente una vita di presumibile prostituzione piuttosto che proseguire in una vita miserevole o – come in questo caso – soccombere ad un matrimonio forzato imposto dalla famiglia. Donne che quindi in qualche modo si oppongono o tengono testa ai maschi, e anche se la loro ribellione è ingenua, vana, impossibile, destinata all’insuccesso per via della violenza maschile che comunque permea il mondo.
La fia dël mülinè i soldà völo rubè-la.
— Völi vnì, bela, cun nui, völi vnì, bela, a l'armeja?

— Se m' cumpréisse 'n cavalin ch'a custéissa duzent lire,
Ch'a pudéis portè-me mi e le mie gentil camize,

Se m' cumpréisse 'n capelin cun cocarda vërda e russa,
Tüta gent ch'a passerà a dirio: che bela trupa!

Se m'cumpréisse 'n mantelin cun la mustra di früstana,
Tüta gent ch'a passerà a dirio: che capitana! —

So fratei sun 'ndà-je apress: — Turnè andrè, sorela mia ;
Ël voss pare a v'maridrà secund vostra fantazia.

— Mi andarè vöi pa turnè, che sun fia abanduneja ;
Fin ch' la guera a dürerà mi na vöi servì l'armeja. —

inviata da Bernart Bartleby - 29/9/2014 - 11:59




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Costantino Nigra da “Canti popolari del Piemonte”.
LA RAGAZZA ALL'ARMATA

La figlia del mugnaio, i soldati vogliono rapirla.
— Volete venire, bella, con noi, volete venire, bella, all'armata?

— Se mi compraste un cavallino che costasse due cento lire,
che potesse portarmi me e le mie gentili camicie,

se mi compraste un cappellino con coccarda verde e rossa,
tutta la gente che passerà direbbero: che bella truppa!

Se mi compraste un mantellino colla mostra di frustagno,
tutta la gente che passerà direbbero: che capitana! —

I suoi fratelli le corsero dietro: — Ritornate, sorella mia;
il vostro padre vi mariterà secondo la vostra fantasia.

— Io indietro non voglio tornare, che sono ragazza abbandonata;
finché la guerra durerà, io voglio servir l’armata. —

inviata da Bernart Bartleby - 29/9/2014 - 12:00




Lingua: Italiano (piemontese)

La Lionetta

Nella lunga serie di ragazze che lasciano la casa e vanno al seguito del'armata, trova un posto d'onore, anche per la interpretazione/arrangiamento del gruppo omonimo, questa "Lionetta" scoperta da Costantino Nigra (n.108) e presente in varie versioni sul territorio piemontese.
Una delle varianti giustifica il cambio di parere della protagonista, inizialmente restia se non contraria alla partenza, con la promessa di una ricca dote (dui cavai bianc e la carrossa)
Da sottolinare il verso "Mangè pan e dormì per tera" che descrive bene il tipo di vita militare che avrebbe dovuto accettare la protagonista.



Dalle note di copertina del disco ellepi "Il Gioco del Diavolo" (1981)


LA LIONETTA
(NIGRA 108) (mus.R- AVERSA)
Ballata di orgine probabilmente militare databile verso la fine del diciottesimo secolo. Abbiamo inserito, su una melodia di nostra composizione, un testo raccolto dal Nigra nella zona di Biella.
Di nostra composizione anche il tempo di Polka che chiude la ballata.
LA LIONETTA
(la versione di Costantino Nigra)

La Lionota a l'era nël camp,
L'era nël camp ch'a la lavorava;
Gentil galant ch'a la riguardava.
- Coza risguard-lo, gentil galant?
- Mi na risguardo che sì tant bela.
Vori venir cun nui a la guera?
Oh Lionota, vorì venì,
Vorì venì cun nui a la guera,
Për mangè d'pan e dormir për tera?
- L'è mi për tera na dormo pa.
Mi vöi dormir sü la bianca piuma,
Confurma a l’è la nostra costüma.
Nostra costüma l'è ninsöi bianc,
I ninsöi bianc di téila d'Olanda.
Sur capitani, coza comanda?
- Sunè, trumbëte, sunè, tambur,
Sunè, tambur, sunè la marciada!
la Lionota ven a l’armada.
Sunè, trumbëte, sunè, tambur,
Sunè, tambur, sunè cuntrodansa!
La Lionota a intra an Fransa. -

inviata da gianfranco - 2/10/2019 - 08:25




Lingua: Italiano

Traduzione italiana

(dalle note di copertina del disco)
La Lionetta era nel campo
Nel campo che lavorava
Un bel giovane la stava a guardare
"Che cosa guardi, bel giovane?"
"Io guardo che sei tanto bella
Vuoi venire con noi alla guerra?"

Suonate tamburi (RIT)
Suonate la contraddanza
La Lionetta entra in Francia

"Oh Lionetta, vuoi venire
Vuoi venire con noi alla guerra
A mangiar pane e dormire per terra?"
"Io per terra non voglio dormire
Io voglio dormire su bianche piume
Com'è mio costume"

RIT.

"Noi usiamo bianche lenzuola
Bianche lenzuola di tela d'Olanda"
"Che cosa comanda signor capitano?"
"Suonate trombe, suonate tamburi!
Suonate tamburi a ritmo di marcia!
La Lionetta parte con l'armata!"

2/10/2019 - 12:35




Lingua: Italiano (Piemontese Torinese)

Questa è la versione del gruppo "Astrolabio" dall'album ellepi "Spirit Folet" del 1978

LA BELLA ALL'ARMATA

E giù dal bosco di Lion
saj'é tant 'na bela fija.

L'é tanto bela ch'ila lì
l'à ben paur d'esse ro-beja.

E so papà la fa guardé
da tre soldatin d'l'armeja.

Sa l'è il più gioivo di quei tre
sa l'è sta quel che l'a róbeja.

Sa l'è menala tan lóntan
le sincent mija e 'na giorneja

Sa l'è botala 'nt 'n Castel
j'épa né usc né finestrela
...
Sa l'e lasata lì set an
Pói j'à dovert 'na finestrela.

Sa l'e dòverta 'n vers al mar
en vers al mar j'é la marina.

Sa l'è 'l primier che l'a vist passè
l'era 'l pi bel solda d'la armeja.

- O soldalin, bel soldalin
cosa diran di me n'tl'armeja? -

- 'N t'l'armeja lor diran
e lor diran che ses ròbejha. -

- E mi róbeja, mi sòn pa
mi son 'na dona marideja. -
...
- Mi l'éi spòsa 'l pi bel soldà
l'era 'l pi bel solda d'l'armeja.

inviata da gianfranco - 2/10/2019 - 13:25


La Violetta è il titolo di una ballata piemontese classificata tra i canti d’armata e che nasce probabilmente nell’Ottocento durante le guerre d’Indipendenza italiane.
La troviamo nella seconda metà dell’Ottocento tra i canti popolari raccolti in Piemonte da Costantino Nigra e successivamente la ballata è trascritta anche musicalmente e arrangiata da Leone Sinigallia.
All’epoca era l’armata sarda alleata con la Francia contro gli Austriaci.
Troviamo A Violetta nei canti tradizionali di Corsica e Sardegna, eseguita con il caratteristico canto polifonico delle isole.
La Lionetta diventa La Violetta e viene adattata durante la Prima Guerra Mondiale come canto dei Bersaglieri, sotto il Fascismo diventa La Violetta la va, la va come canto dei Fanti e degli Alpini. Nella II Guerra Mondiale è la versione dei Legionari.
Ancora oggi canto di montagna e degli alpini.
per l'approfondimento in Terre Celtiche:

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La Violetta

La Violetta è il titolo di una ballata piemontese classificata tra i canti d'armata e che nasce probabilmente nell'Ottocento durante le guerre

Cattia Salto - 3/9/2020 - 13:17




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