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L'amore ai tempi del fascismo

Claudio Lolli
Lingua: Italiano


Claudio Lolli

Lista delle versioni e commenti


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[1998]Viaggio In Italia
Testo di Claudio Lolli
Musica di Claudio Lolli e Paolo Capodacqua
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Claudio Lolli and Paolo Capodacqua
Paroles de Claudio Lolli
Musique de Claudio Lolli et Paolo Capodacqua
Album: Viaggio In Italia

L'amore ai tempi del fascismo: i "lucchetti dell'amore", simbolo di possesso e di gabbia.
L'amore ai tempi del fascismo: i "lucchetti dell'amore", simbolo di possesso e di gabbia.
Una canzone dell'anno Duemila, ma di tutto il cosiddetto "duemila" (o "ventunesimo secolo") non solo in Italia. Anche se l'Italia ha attraversato tutte quante le declinazioni del fascismo che è stato poi detto, appunto, "del XXI secolo": il solito, vecchio fascismo ben camuffato da "democrazia", regno del pensiero unico, della "legalità", del berlusconismo che, alla luce dei fatti, viene fatto di spostare al plurale.

I fascismi di questo paese che riescono a essere infiniti, che si autoriproducono su un tessuto sociale e storico, nazionale e locale, che è evidentemente un brodo di coltura perfetto. Fascismi che hanno, non ha caso, fatto leva anche sull' "amore", il finto amore intorpiditore e dalla funzione di mezzo di controllo, l'amore come sistema di polizia; non per niente fu proprio Silvio Berlusconi a far leva sul "paese dell'amore", riproponendo una vecchia e stantia immagine da cartolina per un'Italia che è invece diventata il regno dell'odio, dell'ignoranza, della carogneria eletta a normalità. Il fascismo, in parole assai brevi. Il fascismo senza millenni, che si impianta come una cancrena, come un tumore. Ci riascoltiamo dunque questo "Italienreise" di Claudio Lolli con la coscienza di essere ancora in mezzo al guado, in questo "Duemila" che ripropone, solo con un po' di vuota tecnologia in più (tecnologia che, manco a dirlo, è totalmente al servizio del controllo più capillare e totalitario), un fascismo che ha tutto di vecchio come vecchie sono tutte le sventure.

E l' "amore"? L'amore lo si trova altrove, quello vero. Soprattutto dove non se ne parla. [RV]
Guardare bene dove mettere i piedi
Per non calpestare le righe,
Contare sempre da uno a dieci
Prima di far saltare le dighe
Guardare in alto, a destra, a sinistra,
Come se fosse importante
Aspettare fumando per più di due ore,
Maledicendo una donna intrigante
E due bonghisti neri
E due carabinieri
Che li guardano come
Se fossero stranieri...
Non è rabbia per niente
E neanche cinismo
È il ritmo di Bologna
È l'amore ai tempi del fascismo.
Farsi scoppiare il tempo tra le mani
Per paura di non riuscire a fare niente
Per ritrovarsi in una specie di domani
Pieno di persone che sembrano "gente",
Mettere in fila dei pensieri colorati
E tenerli insieme con parole di cristallo,
E il mio cappotto
Che ha gli angoli slabbrati
E il tuo tramonto che diventa troppo giallo
E due lavavetri polacchi
Che lavano nel niente,
Nei tuoi figli, nelle tue mogli,
Nel tuo respiro indifferente...
Non è rabbia davvero
E nemmeno arrivismo
È il freddo di Milano
Questo è l'amore ai tempi del fascismo.

Vedere poi tutti i paesi illuminati
Più dall'orgoglio che dalla luce,
Le case bianche figlie delle colline,
di una piacevole assenza di voce,
In cui andiamo a ricoverarci
Come malati terminali
Quei letti bianchi, i pochi ospedali
In cui è possibile almeno star male
E i due bonghisti neri,
Venti carabinieri
Che battono il piede assorti
Nei loro pensieri...
Non è rabbia per niente
E non è più leninismo
È il cielo di Roma
Questo è l'amore ai tempi del fascismo.
Accarezzare la poesia con le tue dita
Per inghiottire
Lunghi giorni di silenzio,
Riccioli biondi incatenati ad una vita,
Piombo d'argento
In fondo a lacrime d'assenzio...
E due zingari slavi
Costretti dalle chiavi
A chiudere il violino
Con i suoni che tu amavi
Non è disperazione
E neanche dolore
È il vento di Bologna,
Questo è il fascismo
Al tempo dell'amore
E non è disperazione
E neanche dolore
È un viaggio in Italia
Questo è il fascismo
Al tempo dell'amore.

inviata da Riccardo Venturi & daniela -k.d.- - 13/9/2014 - 20:53



Lingua: Francese

Version française – L'AMOUR AUX TEMPS DU FASCISME – Marco Valdo M.I. – 2014
Chanson italienne – L'amore ai tempi del fascismo – Claudio Lolli – 2000
Paroles de Claudio Lolli
Musique de Claudio Lolli et Paolo Capodacqua
Album: Dalla parte del torto
L'AMOUR AUX TEMPS DU FASCISME

Bien regarder où on marche
Pour ne pas piétiner les lignes,
Toujours compter de un à dix
Avant de faire sauter les barrières
Regarder en haut, à droite, à gauche,
Comme si c'était important
Attendre en fumant une femme intrigante,
En maugréant pendant plus de deux heures,
Et deux bongistes noirs
Et deux carabiniers
Qui les suivent du regard
Comme s'ils étaient étrangers…
Ce n'est pas de la rage gratuite
Même pas du cynisme
C'est le rythme de Bologne
C'est l'amour aux temps du fascisme.
Faire éclater le tempo entre les mains
Par peur de ne réussir rien et pourtant
Se retrouver dans une espèce de demain
Empli de personnes qui ressemblent à des « gens »,
Aligner des pensées coloriées
Et les lier avec des mots de cristal,
Et mon manteau
Aux bords effilochés
Et ton crépuscule qui devient trop jaune
Et deux laveurs de vitres polonais
Qui lavent du néant,
Parmi tes enfants, tes femmes,
Et ton souffle indifférent…
Ce n'est pas de la rage vraiment
Et même pas de l'arrivisme
C'est le froid de Milan
C'est l'amour aux temps du fascisme.

Voir ensuite tous les villages illuminés
Plus par l’orgueil que par la lumière,
Les blanches maisons filles des collines,
Lovées dans leur silence,
Dans lequel nous allons nous réfugier
Comme des malades en phase terminale
Ces lits blancs, les quelques hôpitaux
Où il est possible au moins d'être mal
Et les deux bongistes noirs,
Vingt carabiniers
Qui battent du pied absorbés
Dans leurs pensées…
Ce n'est de la rage inutile
Ce n'est pas plus du léninisme
C'est le ciel de Rome
C'est l'amour aux temps du fascisme.
Caresser la poésie avec tes doigts
Pour engloutir
Les longs jours de silence,
Boucles blondes enchaînées à une vie,
Plomb d'argent
Au fond de larmes d'absinthe…
Et deux Gitans slaves
Forcés par des clés
À fermer leur violon
Aux sons que tu aimais
Ce n'est pas du désespoir
Et même pas de la douleur
C'est le vent de Bologne,
C'est le fascisme
Au temps de l'amour
Et il n'y a pas de désespoir
Et même pas de la douleur
C'est un voyage en Italie
C'est le fascisme
Au temps de l'amour.

inviata da Marco Valdo M.I. - 14/9/2014 - 17:17




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