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The Ballad of Rivka and Mohammed

Leon Rosselson
Lingua: Inglese


Leon Rosselson

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[2014]

Leon-Rosselson


The song was written in July/August 2014 as Israel’s bombardment of Gaza slaughtered 2000 civilians, among them hundreds of children
Was watching the news from Gaza
And I fell asleep on my chair
And when I awoke from my slumber
A young girl was standing there.

She said, My name is Rivka
They killed me because I’m a Jew
I died in the ghetto of Vilna
In nineteen forty two.

The ghetto was like a prison
They wouldn’t allow us to leave
Some said they were going to kill us all
We didn’t know what to believe.

That day I wore my new red dress
My bubbe had made for me
And in that crowded ghetto
It made me feel proud and free.

I looked up at the soldier
I looked him in the eye
I forgot to bow my head down
And so I had to die.

He smashed my head with his rifle
Because I was too bold
I was killed in the Vilna ghetto
When I was seven years old.

And then out of the darkness
A young boy’s gaze met mine
He said, My name is Mohammed
My country is Palestine.

I’ve lived all my life in Gaza
And the only time I feel free
Is when I go down to the harbour
And feel the wind from the sea.

That day I went with my cousins
We ran down to the beach to play
Then the soldier fired a shell at me
And blew my life away.

They want to crush our spirits
They want us to be afraid
Locked up in the prison of Gaza
The prison that they have made.

To them our lives don’t matter
They force us to live in a cage
I was killed on the beach in Gaza
At eleven years of age.

They don’t think that we deserve freedom
Or belong to the human race.
Mohammed, my brother, said Rivka,
This world is a cold, cold place.

Mohammed, my friend, my brother,
Let us leave this world of war.
Then each took the hand of the other
And then they were seen no more.

But I saw spokesmen and politicians
Lining up to speechify
And every word was a hypocrite
And every word was a lie.

I saw children still being slaughtered
The monster must have its fill
While the people with power sat on their hands
And supplied the weapons that kill.

I weep for the people of Gaza
And they are weeping still
And I curse the ones who did nothing
And enable the monster to kill.

inviata da adriana - 23/8/2014 - 19:45



Lingua: Italiano

Versione italiana di Giuseppe Volpe
ripresa da questa pagina

Questa canzone è stata scritta tra luglio e agosto 2014 mentre il bombardamento israeliano di Gaza massacrava 2000 civili, tra cui centinaia di bambini.
LA BALLATA DI RIVKA E MOHAMMED

Stavo guardando le notizie da Gaza
e mi sono addormentato sulla poltrona
e quando mi sono svegliato dal sonnellino
c’era una ragazzina.

Disse: “Mi chiamo Rivka
mi hanno uccisa perché ebrea.
Sono morta nel ghetto di Vilna
Nel 1942.

Il ghetto era come una prigione,
non ci lasciavano uscire.
Alcuni dicevano che ci avrebbero uccisi tutti,
non sapevamo cosa pensare.

Quel giorno indossai il vestito rosso nuovo
che mi aveva fatto mia nonna
e in quel ghetto affollato
mi fece sentire orgogliosa e libera.

Guardai il soldato,
lo guardai negli occhi.
Mi scordai di abbassare lo sguardo
e dunque dovevo morire.

Mi spaccò la testa con il fucile
perché ero troppo audace.
Fui uccisa nel ghetto di Vilna
quando avevo sette anni.

E poi dalle tenebre
lo sguardo di un ragazzino incontrò il mio.
Disse: “Mi chiamo Mohammed,
il mio paese è la Palestina.

Ho trascorso la mia vita a Gaza
e la sola volta in cui mi sento libero
è quando scendo al porto
a sentire il vento dal mare.

Quel giorno andai con i miei cugini,
scendemmo in spiaggia a giocare
poi il soldato mi sparò
e mi tolse la vita.

Vogliono spezzare il nostro spirito,
vogliono che abbiamo paura,
chiusi nella prigione di Gaza,
la prigione che hanno creato loro.

Per loro le nostre vite non contano,
ci costringono a vivere in gabbia.
Sono stato ucciso sulla spiaggia di Gaza
all’età di undici anni.

Non pensano che meritiamo la libertà
o che apparteniamo alla specie umana.”
“Mohammed, fratello, disse Rivka,
questo mondo è un luogo freddo, freddo.

Mohammed, fratello, amico,
lasciamo questo mondo di guerre.”
Poi si presero per mano
e non furono più rivisti.

Ma io ho visto portavoce e politici
allinearsi a fare discorsi
e ogni parola era ipocrita,
ogni parola era una menzogna.

Ho visto bambini che continuano a essere massacrati,
il mostro deve saziarsi
mentre quelli al potere se ne stanno a guardare
e forniscono le armi che uccidono.

Piango per la gente di Gaza
e loro continuano a piangere
e maledico quelli che non hanno fatto nulla
e consentono al mostro di uccidere.

24/8/2014 - 08:20




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