Una colomba segnata di sangue
vola dal cuore, cade per terra;
e la ragazza con i capelli
scuote la polvere della pietra
Poi trascinata dalla memoria
corre nei campi di Volterra,
rossi i covoni e bianco il mare
mentre il giorno divampa in fuoco
Cala la sera, guerrieri combattono,
navi ferme fra grida di guerra,
ma la sua gola ride a un gabbiano
steso sull’acqua per riposare
La gente uccisa, città incendiate:
ricordi spenti, dimenticati;
splendono solo i giorni beati
della vita che dura un mattino
L’inverno è neve, l’estate è sole
L’inverno è neve, l’estate è sole
L’inverno è neve, l’estate è sole
L’inverno è neve, l’estate è sole
vola dal cuore, cade per terra;
e la ragazza con i capelli
scuote la polvere della pietra
Poi trascinata dalla memoria
corre nei campi di Volterra,
rossi i covoni e bianco il mare
mentre il giorno divampa in fuoco
Cala la sera, guerrieri combattono,
navi ferme fra grida di guerra,
ma la sua gola ride a un gabbiano
steso sull’acqua per riposare
La gente uccisa, città incendiate:
ricordi spenti, dimenticati;
splendono solo i giorni beati
della vita che dura un mattino
L’inverno è neve, l’estate è sole
L’inverno è neve, l’estate è sole
L’inverno è neve, l’estate è sole
L’inverno è neve, l’estate è sole
inviata da Bernart Bartleby - 16/8/2014 - 15:16
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Nell’album intitolato “Il giorno aveva cinque teste”
Versi del poeta Roberto Roversi (1923-2012), scritti appositamente per Lucio Dalla.
Musica di Lucio Dalla.
Credo che la canzone descriva con gli occhi di una bimba la battaglia di Volterra del luglio 1944, combattuta tra gli americani della 5° armata e le retroguardie tedesche che coprivano la ritirata di Kesserling.