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Fratello nero

Marco Chiavistrelli
Lingua: Italiano


Marco Chiavistrelli

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Fratello nero che cammini sulla spiaggia
col tuo carico di morte e di dolore sulla faccia,
col tuo peso di animale tatuato sopra il corpo,
tra i sorrisi o la vergogna di chi ti vorrebbe schiavo o morto.
Ma dimmi dove vai,ma dimmi tu chi sei,
ma dimmi come fai a non gridare mai.

Eri lì nella tua terra e correvi nel tuo vento,
loro guardarono oltre gli occhi per ucciderti fino a dentro,
e poi vennero i velieri e poi vennero uomini strani,
con gli sguardi leggeri e ferro pesante nelle mani,
con le mani sporche di sangue,con le mani lorde di oro
e sfruttarono la tua potenza e sfruttarono il tuo lavoro
e sfruttarono la tua donna e sfruttarono le tue gambe,
ti separarono da tuo figlio e ti frustarono fino a sangue.
Ma dimmi dove vai,ma dimmi tu chi sei,
ma dimmi come fai a non gridare mai.

E ti chiusero nelle gabbie e ti chiusero nella ragione,
ti gettarono agli squali e benedirono con la religione,
ti fecero correre dentro il circo,
ti fecero correre lungo la strada,
perchè eri preda e preda rimani e preda sarai ovunque tu vada.
Ma dimmi dove vai ma dimmi come fai ad esser come sei e a non gridare mai.

E poi vennero i mercanti e poi vennero i proprietari
e spacciarono per palazzi i loro bianchi fetenti sudari
e raziarono ogni ricchezza e raziarono ogni materia,
ti lasciarono nell'inferno a coltivare la tua miseria.
E poi vennero le colonie e poi vennero i coloniali e le feste dei ricchi stronzi con annessi i loro rosari
e nei ghetti bollenti di fame ti lasciarono a procreare
quei bambini malati di morte che adesso vedi sfiorire nel male.
E poi infine globalizzarono i centri perversi della loro unione,
analizzando ogni mercato come fine ultimo della creazione,
e nell'orrendo pascolo eterno che si avvidero di aver creato
tu eri solo la comparsa del niente,il figlio minore del loro operato.
Ma dimmi come fai a non gridare mai..

Fratello nero fermo sotto l'ombrellone, a perorare la tua causa mentre ride il tuo padrone,
a sognare oltre il mare terre dolci e profumate
e a sopportare le sue risate, a sopportare le sue risate.

Fratello nero che cammini sulla sabbia
col tuo sorriso eterno stampato sulle labbra,
fa che quel tuo sorriso ti resti bello sempre
e ho voglia di abbracciarti,fratello mio
fratello di tutta la gente.
Ma dimmi dove vai,fratello mio,
ma dimmi tu chi sei,fratello mio,
ma dimmi come fai,fratello mio,
a non gridare gridare gridare mai,
fratello mio, fratello mio.

inviata da marco chiavistrelli - 11/9/2006 - 10:25




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