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Ni Dieu ni Maître

Léo Ferré
Lingua: Francese


Léo Ferré

Lista delle versioni e commenti


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[1965]
Paroles et musique / Testo e musica / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Léo Ferré
Album / Albumi: Ni Dieu ni Maître

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Questa è una canzone contro tutto. Contro la pena di morte, in primis. E, al tempo stesso, per ogni cosa. Ha il suo posto, a mio parere, in una raccolta di canzoni contro la guerra come potrebbe averlo, a buon diritto, in una raccolta di canzoni per l’infanzia, in una di canzoni per la libertà, in una di canzoni per la civiltà, oppure più semplicemente: di canzoni. E basta. Senza nessun’altra specificazione. Questa canzone dovrebbe stare ovunque. Da stasera è qui con noi. Assieme a Léo Ferré che si alza in piedi, al pianoforte, e la canta in una sua interpretazione che definiamo da brividi per mancanza di vere parole adatte. E' quella che abbiamo in mente stasera; accadde, credo, il 2 febbraio 1969, al teatro Bobino.

Forse qualcuno potrà dire che il nostro sito sia, per così dire, di “manica larga” (nonostante gli “Extra delle CCG”) nell’accogliere testi che con la guerra apparentemente poco o nulla hanno a che vedere. Ma “Canzoni contro la guerra”, è bene ricordarselo, è un titolo che non deve avere nessun paletto, nessun limite ogni qual volta, da un testo, si dirama un rivolo (ma in questo caso è un fiume, è un Mississippi, è uno Yang-tze Kiang) che riporta alle radici più profonde e vere del conflitto tra l’uomo e l’uomo. Le catene che lui stesso, con la sua storia, si è imposto e a cui soggiace. Dèi e Padroni, si chiamano queste catene. Il predominio del più forte, del più ricco, del più potente. Si chiama Potere. I suoi risultati sono essenzialmente due: il lavoro (o forse sarebbe meglio dire “la schiavitù”) e la guerra.

Non voglio, con questo, forzare alcunché, né indurre ad alcuna interpretazione. Ognuno risponde soltanto a se stesso. Ma sono anche tenacemente convinto, e resto attaccato a questa mia convinzione come l’edera a un tronco d’albero, che senza dèi e senza padroni l’uomo sarebbe non soltanto più libero, ma che vivrebbe anche in pace. In quella vera. Non quella terrificante delle tregue armate. C’è chi chiama tutto questo “utopia”. C’è chi dice che è sempre stato così e che sempre sarà così. Forse avrà anche ragione; ma se gliela dessi, non sarei più. Sarei morto. Continuo quindi a propugnare un mondo senza “Dieu ni maître”, e così vivo la mia vita, o cerco di viverla. Una sera qualsiasi si trovano le parole per dirlo. Si trova non la materia, ma l’antimateria giusta. [RV]

Ich versuche seit meiner Kindheit das Unmögliche zu beweisen. Daß die Menschen gut sind, daß unser Leben einen Zweck hat, daß man die Welt verbessern kann. Ich schwimme gegen den Strom. Was heißt gegen den Strom? Gegen den Mississippi schwimme ich. Gegen den Yang Tse Kiang. Gegen die Stromschnellen des Sambesi. Ich riskiere jeden Augenblick in die Tiefe gerissen zu werden. Ich möchte zeigen, daß die Naturgesetze nur ein Vorurteil sind. Daß es keine Schwerkraft gibt. Daß der Geist stärker ist als das Fleisch, aber jedesmal kriege ich Prügel. Vom ersten besten Leimsieder, der sich auf die Erfahrungen beruft und nachweist, daß es sein muß, wie es ist und nie anders sein wird. Ich bin der gegenteiligen Überzeugung. Ich glaube, daß die Phantasie nichts anderes ist als die Wiederspiegelung einer zweiten Realität. Unsere Träume sind Schattenrisse des Möglichen. Darum klammere ich mich an jeden Strohhalm. An Genfud zum Beispiel, der aussah wie ein Stockfisch und nichts für mich übrig hatte als Verachtung. Ihn wollte ich emporheben, denn in seinen Augen schimmerte ein Licht. Das Leuchten der Antimaterie.

André Kaminski
aus Der Sieg über die Schwerkraft
Erste Geschichte aus den Gärten des Mulay Abdallah

Fin dall'infanzia tento sempre di dimostrare l'impossibile. Che gli uomini sono buoni, che la nostra vita ha uno scopo, che si può migliorare il mondo. Nuoto contro corrente. Che dico, contro corrente? Contro lo Yang-tze Kiang. Contro le rapide dello Zambesi. Rischio a ogni istante di essere trascinato nell'abisso. Vorrei poter dimostrare che le leggi della natura sono soltanto dei pregiudizi. Che la forza di gravità non esiste. Che lo spirito è più forte della carne, ma ogni volta le prendo. Dal primo imbecille che si richiama all'esperienza e mi dimostra che è come deve essere e non diversamente. Io sono convinto del contrario. Penso che la fantasia non sia altro che il riflesso di un'altra, di una seconda realtà. I nostri sogni sono l'immagine del possibile. Per questo mi aggrappo ad ogni filo d'erba. A Genfud, per esempio, che aveva l'aspetto di un baccalà e che per me non nutriva altro che disprezzo. Volevo elevarlo, perchè nei suoi occhi scintillava una luce. Il balenio dell'antimateria.

André Kaminski
Da La vittoria sulla forza di gravità
Primo racconto dai Giardini del Mulay Abdallah
La cigarette sans cravate
Qu'on fume à l'aube démocrate
Et le remords des cous-de-jatte
Avec la peur qui tend la patte
Le ministère de ce prêtre
Et la pitié à la fenêtre
Et le client qui n'a peut-être
NI DIEU NI MAÎTRE

Le fardeau blême qu'on emballe
Comme un paquet vers les étoiles
Qui tombent froides sur la dalle
Et cette rose sans pétale
Cet avocat à la serviette
Cette aube qui met la voilette
Pour des larmes qui n'ont peut-être
NI DIEU NI MAÎTRE

Ces bois qu'on dit de justice
Et qui poussent dans les supplices
Et pour meubler le sacrifice
Avec le sapin de service
Cette procédure qui guette
Ceux que la société rejette
Sous prétexte qu'ils n'ont peut-être
NI DIEU NI MAÎTRE

Cette parole d'évangile
Qui fait plier les imbéciles
Et qui met dans l'horreur civile
De la noblesse et puis du style
Ce cri qui n'a pas de rosette
Cette parole de prophète
Je la revendique et je vous souhaite

NI DIEU NI MAÎTRE
NI DIEU NI MAÎTRE !

inviata da Riccardo Venturi - 4/9/2006 - 23:45




Lingua: Italiano

Versione italiana di Enrico Medail

Enrico Medail.
Enrico Medail.
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Apprezzato traduttore di Jacques Brel e soprattutto di Leo Ferrè, di cui è stato il primo in Italia ad aver tradotto le canzoni. Nel 1977 incise il suo unico album - Né Dio né padrone - uscito per la Divergo, in cui interpretava 10 brani, da lui tradotti, di Ferrè. Il disco era molto sobrio, vi comparivano pochi strumenti: pianoforte (suonato da Cesare Poggi, ottimo professionista milanese), violino, contrabbasso e flauto. Risaltava così l'interpretazione anch'essa scarna e senza inutili virtuosismi di Medail. Diversi anni prima Medail aveva tradotto i 9 brani che componevano il disco Leo Ferrè in italiano, registrato da Ferrè nel 1972, con arrangiamenti e direzione musicale dello stesso Ferrè.

da Gianni


NÉ DIO NÉ PADRONE

La sigaretta di prammatica
Accesa all'alba democratica
Con il rimorso del custode
Mentre il terrore vi corrode
Di questo prete il ministero
E la pietà che sta al balcone
E il cliente che non ha
NÉ DIO NÉ PADRONE

Il nostro tragico fardello
Impacchettato per le stelle
Che cadon fredde sul selciato
Ed una rosa denudata
Questo avvocato e le sue carte
E un'alba di disperazione
Per questo pianto che non ha
NÉ DIO NÉ PADRONE

Le travi dette di giustizia
Spuntate all'ombra del supplizio
Ammobiliando il sacrificio
Con una bara di servizio
La procedura che sorveglia
Chi viene messo in proscrizione
Con il pretesto che non ha
NÉ DIO NÉ PADRONE

Questa parola del vangelo
Che agli imbecilli vende il cielo
E dà un blasone e uno stile
Anche all'atrocità civile
Questa parola da profeta
Di augurio e rivendicazione
Che non conosciate mai

NÉ DIO NÉ PADRONE
NÉ DIO NÉ PADRONE

inviata da Riccardo Venturi - 5/9/2006 - 00:21




Lingua: Italiano

Versione italiana di Alessio Lega
da "Sotto il pavé la spiaggia" (2006)

sottopave


NÉ DIO NÉ STATO

La sigaretta del mattino
Senza cravatta e un po’ di vino
Con la pietà repubblicana
E la paura dalla tana

Il ministero di quel prete
Per la pietà di chi è curato
Di avere avuto troppa sete
Né dio né stato

Ed il fardello impacchettato
Per fare un viaggio all’altro mondo
La pietra fredda che dal fondo
Accoglie un fiore calpestato

E l’avvocato dell’ufficio
Il sole che è stato bendato
Per non vedere il sacrificio
Né dio né stato

Quel braccio detto della morte
Che vive in seno alle prigioni
Sbarrato a tutte le illusioni
Col boia che bussa alle porte

La procedura che riguarda
Chi corre il filo della corda
Chi non ha mai considerato
Né dio né stato

Quella parola del divino
Che fa piegare il burattino
E agli imbecilli da potere
E da al potere le galere

Questa parola del vangelo
Io che la nego io che la svelo
Per tutto ciò che ci è costato
Né dio né stato

inviata da adriana - 20/4/2007 - 15:44




Lingua: Occitano

Adattamento in occitano di Joan Pau Verdier da questa pagina del suo sito

Adaptation occitane de Joan Pau Verdier d'après cette page de son site

NI DIU, NI MÈSTRE

La cigarreta sens carbata
Fumada a l'auba democrata
Lo peutiment daus coùs-de-jata
E la paur que para la pauta
Lo ministèri de'queu praire
E puèi la pietat fenestriaira
E lo pelan chanta dins l'aire
NI DIU, NI MÈSTRE

Lo fardèu blave qu'òm empalha
Coma un matau vers las estialas
Que cason fredas sus la lausa
’quela ròsa despetalada
'quel avocat a la maleta
L'auba se bota la veleta
Per una grema de poeta
NI DIU, NI MÈSTRE

'queu bòsc que se ditz de justicia
En s'embrondar dins lo suplicis
Per amoblar lo sacrifici
Emb la sapina de servici
'quela procedura que gaita
Los que la societat rebuta
Pr'amor qu'an chausit dins lor vita
NI DIU, NI MÈSTRE

Quela paraula d'evangèli
Que fai plejar tots los embèfis
E bota dins l'orror civila
De la nobletat e d'estile.
’quela credada sens roseta
’quela paraula de profeta
Io, la repete e vos sovete
NI DIU, NI MÈSTRE
NI DIU, NI MÈSTRE !

inviata da Adriana - 5/9/2006 - 13:59




Lingua: Bretone

La versione bretone fattaci pervenire da Gwénaëlle Rempart
NA DOUE NA MESTR

Ar sigaretenn er beure
a vutuner hep kravatenn
gant an druez republikan
hag aon ar re 'astenn ar pav
ministrerezh ar beleg-mañ
hag an druez d'ar prenestr
marteze n'en deus an arval
na doue na mestr

Ar samm drouklivet a baker
evel ur pakad trema'r stered
a gouezhont yen war an dar
hag ar roz-mañ hep petal
ar breutaer gant ar serviedenn
tarzh-an-deiz gant ar voalenn
evit daeroù n'o deus martez'
na doue na mestr

Ar c'hoad a lârer a justis
hag a gresk er gwaskoù
da veurblañ an aberzh
gant ar saprenn-servij
ar prosezerezh a c'hed
ar re a zistaol ar gevredigezh
war zigarez ma n'o deus ket
na doue na mestr

Hag ar gomz avielek-mañ
a laka ar leueoù da blegañ
hag a laka en euzh trevour
an noblañs hag an doare
ar garm dilietet-mañ
ar gomz profedus-mañ
a arc'han ha deoc'h e hetan

NA DOUE NA MESTR
NA DOUE NA MESTR!

inviata da Gwenael Remparzh - 25/11/2007 - 02:23


Tant qu'à être excommunié, exclu de partout, persécuté dans la guerre sociale, poursuivi, dénoncé, rejeté de leur société, vilipendé et traité d'anarchiste, autant chanter Ni Dieu, ni Maître avec Léo Ferré.
Oh, il n'y a pas de quoi faire in champion, une vedette, un héros, mais un homme, oui, sûrement !
C'est d'ailleurs la seule façon...
Ne jamais se soumettre ! (ni à un dogme, ni à un parti, ni à une église, ni à une religion, ni à un pouvoir, ni à un Dieu, ni à plusieurs Dieux, ni à un Maître, ni à plusieurs Maîtres...) : la seule façon de vivre debout, c'est de ne jamais courber l'échine.
Ainsi parlait Marco Valdo M.I. vous souhaitant, comme Léo Ferré, NI DIEU NI MAITRE.

Marco Valdo M.I. - 26/7/2008 - 14:50


Alessandro - 11/3/2009 - 11:03


Interpretazione di Peppe Voltarelli
“Storie e amori di anarchie”
Teatro del Casinò di Sanremo
parole e musica Léo Ferré
traduzione in italiano Enrico Medail

adriana - 1/5/2016 - 09:00




Lingua: Italiano (Toscano Livornese)

Riscrittura in livornese dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
Rewritten in Livornese by the 21th Century Tuscan Anonymous
Réécriture en livournais par l'Anonyme Toscan du 21ème Siècle
Canzone der ghigliottinato
(Né dio o padrone)


La sigaretta di mattina
Prima d'andà' alla ghigliottina,
E que' budelli 'mpò contriti
Tutti solleciti e 'mpauriti,
E ir prete 'e porge la destra,
Tutti a guardà' dalla finestra,
Però ir criente 'un zi scompone:
Né dio o padrone !

'Vella paccata di budella
Pronti a spedìlla su 'na stella,
'E casca fredda pélla strada
Come 'una rosa spetalata,
'Vell'avvoàto tutto cionco
E un'àrba pròpio da fa' conco,
A piànge' di disperazzione:
Né dio o padrone!

So' llì a montà' tutto ir supplizzio,
Della giustizzia so' ar servizzio,
Apparecchiando ir sagrifizzio
Ché della morte cianno 'r vizzio...
Tutto seòndo procedura,
Tutto preciso addirittura,
Gli scarti fòra da' 'oglioni,
Pe' dio e i padroni!

Poi a biascïà' la preghierina,
E ce n'è un artro domattina,
Tutt'a pregare 'on fervore
'Vell'imbecilli dell'orrore.
Eppòi c'è ll'urlo der mozzato,
Ir sangue schizza sur serciato,
Lo ripulisce una canzone:
Né dio o padrone !
Né dio o padrone !

16/12/2020 - 14:32




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