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Ill Manors

Plan B
Langue: anglais


Plan B

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[2004-2012]
Parole e musica di Ben Drew, aka Plan B, cantautore, attore e regista britannico.
Il brano che da il titolo a “III Manors” (stilizzato in “Ill Manors”), film scritto e diretto nel 2012 dallo stesso Plan B.

Ill Manors

“Cosa cerchi, ragazzino ricco? Corri a casa e chiudi bene la porta e non tornare mai più da queste parti o finirai male…”. Aggiornamento de “La Haine” di Kassovitz, trasferita nei sobborgi londinesi.

A Plan B non manca l'ambizione. Né la pazienza: per realizzare "Ill Manors", una hip-hop opera cinematografica sulle "vite invisibili" dei sobborghi di Londra, ha atteso otto anni. Questo il tempo trascorso tra la scrittura della prima sceneggiatura "Trigger" - prontamente respinta dai finanziatori: che credenziali da regista poteva avere mai un rapper, allora peraltro alle prime armi? - e la trionfale uscita nelle sale del film lo scorso giugno.



Dal 2004 di "Trigger" non è cambiato solo il titolo. "Plan B" ha cessato di essere il misconosciuto nomignolo con cui un Ben Drew qualsiasi tentava di farsi strada nella poco promettente terra di confine tra indie e grime, e si è affermato come moniker del rapper più eclettico della scena britannica. Un artista versatile, a suo agio nel vintage-soul da quadruplo platino di "The Defamation Of Strickland Banks" come nei galvanizzanti featuring con le superstar drum'n'bass Chase & Status o in semi-carbonari esperimenti bastard-pop (raccolti in "Paint It Blacker").
Non pago del successo musicale, Ben Drew ha fatto di tutto anche per mostrare il suo talento cinematografico. Ha scritto, recitato, diretto - autofinanziandosi - altri e se stesso, ed è infine riuscito a convincere Bbc e Film London Microwave a finanziare la produzione del suo sogno. Nel 2010, il casting era partito. Ma per la colonna sonora - ciò di cui si parla qui - il lavoro era iniziato già nel 2008.



Qualunque fossero le idee musicali iniziali di Ben Drew, di certo "Ill Manors" è qualcosa di molto diverso. Nelle undici tracce del disco convergono tutte la classe e le esperienze accumulate nella multiforme carriera dell'artista. C'è il soul e c'è l'hip-hop, ovvio; ci sono la rave culture e lo spirito retrò. C'è l'attenzione al dettaglio del nerd collezionista di dischi e la scaltrezza di chi sa come muoversi al meglio in territori mainstream.
Ma ci sono soprattutto una padronanza stilistica, una consapevolezza lirica e una capacità espressiva per lui inarrivabili solo pochi anni fa, e a ben vedere mai pienamente raggiunte anche dai più blasonati esponenti dell'hip-hop di ieri e di oggi (britannico senz'altro, ma forse non solo).



"Ill Manors" è un album tosto. Denso, teso, impegnato. Racconta sei storie di disagio urbano, senza moralismi, senza pietismi, con uno sguardo assieme neutro, generale e "dall'interno". Eroinomani incinte, ragazze est-europee costrette a prostituirsi, spacciatori in erba, attivisti del National Front sono per Ben Drew, al tempo spesso, personaggi veri - con la loro vera, drammatica quotidianità senza scampo - e simboli di una situazione più ampia, una vita ai margini che è il vero punto focale della denuncia del rapper. "L'Inghilterra è anche questo, che lo vogliate vedere o no" è il messaggio che arriva, dritto come un pugno in faccia, dal singolo omonimo che già a marzo ha fatto salire l'interesse per il disco.
Singolo che apre anche la tracklist, e da subito getta nella giungla urbana di influenze che fa da sfondo e coprotagonista a ogni brano. Campionamenti d'archi, torvi e secchi, più fitte sferzate drum'n'bass, per un soffocante senso di accerchiamento basato su cinismo e immagini forti: "We got an eco-friendly government, they preserve our natural habitat: built an entire Olympic Village around where we live without pulling down any flats". E poi il ritornello, la risposta dei sobborghi che arriva come un ringhio: "Oi! I said oi! What are you looking at, you little rich boy? [...] Go home and lock the door, don't come 'round here no more, you could get robbed". Il pezzo è una bomba: dritto in top ten al momento dell'uscita, è ora l'introduzione perfetta per la discesa negli inferi del disco.



Ben lungi dall'essere una semplice colonna sonora, o una collezione di brani sparsi, "Ill Manors" è una costruzione complessa, quasi progressiva. La voce di Plan B si presenta in "I Am the Narrator", che pesca un passaggio particolarmente impressionista del compositore Camille Saint-Saëns per condurre a volo di rondine su un panorama di droghe e rapporti sociali costruiti interamente su di esse. "I'll be that... Lyrical narrator, social commentator": questo il ruolo che Plan B ritaglia per se stesso, l'osservatore interno che mette a nudo le dinamiche sociali dietro alle storie che racconta, senza però porsi troppo al di sopra di esse.
Le sei trame parallele si sviluppano nei pezzi che seguono, in un caleidoscopio di narrazioni accelerate, magistrali cambi di flow (da serratissimo a disteso, da soulful a gridato, nell'arco di una strofa), continue stratificazioni stilistiche. "Drug Dealer" corre sui vent'anni di vita di un giovane spacciatore sposando clarinetti, violoncelli, ragga e bassoni discendenti da rave. "Playing With Fire", "Deepest Shame", "Live Once" rispolverano il soul "anticato" dello scorso album, e così fa il clamoroso crescendo di "Lost My Way", con archi degni dei Portishead o dell'"Histoire de Melody Nelson" e un flusso vocale che non lascia tempo per il fiato.



Ogni brano fa storia a sé, ma l'intreccio musicale è col senno di poi ben identificabile: un mélange francamente inaudito di vinili soul e elettronica post-rave, con l'accento buio e sincopato dell'Estuary English a modificare, istante per istante, la densità ritmica dei pezzi. L'amalgama è unico, ma gli ingredienti sono in fin dei conti gli stessi della miracolosa scena di Bristol di metà Novanta, e non è un caso se tanto "Great Day For A Murder" quanto "Falling Down" ricordano creature dei Massive Attack più cupi e collerici.
"Falling Down", in particolare, è uno dei massimi vertici del disco, un trip-hop che intrappola il finale dell'album in un cerchio che non si chiude, una spirale di disillusione che va giù, giù, giù, giù, giù fino a perdersi nello stesso gorgo ipnotico di "Kid A" e "Amnesiac". Non c'è il lieto fine, nessuna speranza di riscatto in quest'abisso di storie che ripetono se stesse. L'unica salvezza è nella propria decadenza: "I know that they can't knock me down As long as I keep falling".
(Marco Sgrignoli, OndaRock)
Let’s all go on an urban safari
We might see some illegal migrants
Oi look there’s a chav
That means council housed and violent
He’s got a hoodie on give him a hug
On second thoughts don’t you don’t wanna get mugged
Oh shit too late that was kinda dumb
Whose idea was that… stupid…
He’s got some front, ain’t we all
Be the joker, play the fool
What’s politics, ain’t it all
Smoke and mirrors, April Fools
All year round, all in all
Just another brick in the wall
Get away with murder in the schools
Use four letter swear words cause we’re cool
We’re all drinkers, drug takers
Every single one of us buns the herb
Keep on believing what you read in the papers
Council estate kids, scum of the earth
Think you know how life on a council estate is,
From everything you’ve ever read about it or heard
Well it’s all true, so stay where you’re safest
There’s no need to step foot out the burbs
Truth is here, we’re all disturbed
We cheat and lie its so absurd
Feed the fear that’s what we’ve learned
Fuel the fire, let it burn

Oi! I said oi!
What you looking at, you little rich boy!
We’re poor round here, run home and lock your door
Don’t come round here no more, you could get robbed for
Real (yeah) because my manors ill
My manors ill
For real
Yeah you know my manors ill, my manors ill!

You could get lost in this concrete jungle
New builds keep springing up outta nowhere
Take the wrong turn down a one way junction
Find yourself in the hood nobody goes there
We got an Eco-friendly government,
They preserve our natural habitat
Built an entire Olympic village
Around where we live without pulling down any flats
Give us free money and we don’t pay any tax
NHS healthcare, yes please many thanks
People get stabbed round here, there’s many shanks
Nice knowing someone’s got our backs when we get attacked
Don’t bloody give me that
I’ll lose my temper
Who closed down the community centre?
I kill time there used to be a member
What will I do now until September?
School’s out, rules out, get your bloody tools out
London’s burning, I predict a riot
Fall in fall out
Who knows what it’s all about
What did that chief say? Something bout the kaisers
Kids on the street no they never miss a beat, never miss a cheap
Thrill when it comes their way
Let’s go looting
No not Luton
The high street’s closer, cover your face
And if we see any rich kids on the way
We’ll make ‘em wish they stayed inside
Here’s a charge for congestion, everybody’s gotta pay
Do what Boris does… rob them blind

Oi! I said oi!
What you looking at, you little rich boy?
We’re poor round here, run home and lock your door!
Don’t come round here no more, you could get robbed for
Real (yeah) because my manors ill
My manors ill
For real
Yeah you know my manors ill, my manors ill!

We’ve had it with you politicians
You bloody rich kids never listen
There’s no such thing as broken Britain
We’re just bloody broke in Britain
What needs fixing is the system
Not shop windows down in Brixton
Riots on the television
You can’t put us all in prison!

Oi! I said oi!
What you looking at, you little rich boy?
We’re poor round here, run home and lock your door!
Don’t come round here no more, you could get robbed for
Real (yeah) because my manors ill
My manors ill
For real
Yeah you know my manors ill, my manors ill!

envoyé par Bernart Bartleby - 11/4/2014 - 13:55




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