Lavoro è parola che deriva dal latino labor, laboris: fatica, sofferenza, pena.
Nel dialetto siciliano, come si vedrà, lavorare è travagliare; nel dialetto napoletano, faticare...
Insomma, il lavoro... è pesante! Il lavoro è un incidente... pericoloso!
Chiunque può trovare un lavoro, eh
Ma devi essere in gamba
Per vivere senza
E non sentirne la mancanza
Si lavora per vivere
Non si vive per lavorare
Attento, dai, a non confonderti
E non permettergli di ucciderti
Ma non mi sembra un gran vantaggio
La catena di montaggio
E non mi pare naturale, no, no
Un impiego interinale
La mia vita è spesa a skivar la fresa
Una vita spesa a skivar la fresa
A skivar la fresa
A skivar la fresa
Il ricatto del bisogno
Toglie all’uomo ogni sogno ma
La professione è importante solo
Se ti realizza veramente
Moglie e figli e decoro, lo sai
Infondono lavoro
E’ un approccio molto duro
Che ipoteca il tuo futuro
La mia vita è spesa a skivar la fresa
Una vita spesa a skivar la fresa
A skivar la fresa
A skivar la fresa
Non ho niente contro il tornio
Che per i siculi è travaglio
Un danno, un incubo, uno sbaglio
Noia oltre lo sbadiglio
Il lavoro mi insegue
Ma io sono più veloce
E lo dico senza offesa
Tra me e il lavoro non c’è intesa
La mia vita è spesa a skivar la fresa
Una vita spesa a skivar la fresa
A skivar la fresa
A skivarla
La mia vita è spesa a skivar la fresa
Una vita spesa a skivar la fresa
A skivar la fresa
A skivar la... fresa
Dove si manduca, Dio mi conduca
Dove si lavora, non venga mai l’ora
Nel dialetto siciliano, come si vedrà, lavorare è travagliare; nel dialetto napoletano, faticare...
Insomma, il lavoro... è pesante! Il lavoro è un incidente... pericoloso!
Chiunque può trovare un lavoro, eh
Ma devi essere in gamba
Per vivere senza
E non sentirne la mancanza
Si lavora per vivere
Non si vive per lavorare
Attento, dai, a non confonderti
E non permettergli di ucciderti
Ma non mi sembra un gran vantaggio
La catena di montaggio
E non mi pare naturale, no, no
Un impiego interinale
La mia vita è spesa a skivar la fresa
Una vita spesa a skivar la fresa
A skivar la fresa
A skivar la fresa
Il ricatto del bisogno
Toglie all’uomo ogni sogno ma
La professione è importante solo
Se ti realizza veramente
Moglie e figli e decoro, lo sai
Infondono lavoro
E’ un approccio molto duro
Che ipoteca il tuo futuro
La mia vita è spesa a skivar la fresa
Una vita spesa a skivar la fresa
A skivar la fresa
A skivar la fresa
Non ho niente contro il tornio
Che per i siculi è travaglio
Un danno, un incubo, uno sbaglio
Noia oltre lo sbadiglio
Il lavoro mi insegue
Ma io sono più veloce
E lo dico senza offesa
Tra me e il lavoro non c’è intesa
La mia vita è spesa a skivar la fresa
Una vita spesa a skivar la fresa
A skivar la fresa
A skivarla
La mia vita è spesa a skivar la fresa
Una vita spesa a skivar la fresa
A skivar la fresa
A skivar la... fresa
Dove si manduca, Dio mi conduca
Dove si lavora, non venga mai l’ora
envoyé par Bernart Bartleby - 18/3/2014 - 21:10
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Nell’album intitolato “Dio ci deve delle spiegazioni*” del 2009
La canzone si apre con l’etimologia della parola lavoro e si chiude con un motto popolare antichissimo, detto che il verbo manducare per mangiare è già presente nella Divina Commedia (alla fine del canto XXXII dell’Inferno, dove Dante Alighieri introduce l’arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini, carnefice di Ugolino della Gherardesca, condannato alla tribolazione di vedersi il cranio manducato dal conte Ugolino che lui aveva catturato a tradimento, rinchiuso e fatto morire di fame insieme ai suoi figli...)