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'O cunto 'e Masaniello

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‘O guardio
(Daniele Sepe)
'A mugliera 'e Masaniello
(Ferdinando Russo)
È bbello ’o mare (No, no, no)
(Domenico Modugno)


Interpretazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare nell'album Li Sarracini adorano lu sole [EMI, 1974]

Un canto di poco posteriore alla figura storica di Masaniello, forse risalente ai primi anni del XVIII secolo quando già la sua figura si era trasformata in leggenda e mito. La NCCP lo propose nel suo storico album del 1974, "Li Sarracini adorano lu sole", dove pure è presente il Canto dei sanfedisti.

Masaniello.
Masaniello.


LA RIVOLUZIONE DI MASANIELLO
di Umberto De Fabio

masIl 29 Giugno 1620 in Vico Rotto al Mercato, a Napoli, nasce Tommaso Aniello d'Amalfi (detto Masaniello) da Francesco d'Amalfi e Antonia Gargani. Va subito chiarito un fatto: d'Amalfi indica il cognome e non il luogo di provenienza. Poche, confuse ed a volte discordanti sono le descrizioni dell'aspetto fisico di Masaniello. Comunque molto probabilmente era basso di statura, bruno di carnagione, capelli castani con un piccolo codino dietro la testa e, appena visibili, un paio di baffetti che molti contemporanei dicono biondi. Vestiva sempre con abiti da umile pescivendolo: camicia e calzoni di tela con un cappello rosso alla marinara e camminava sempre scalzo. Solo durante il periodo del suo "regno" lo vediamo in abiti bianchi con un coltello o un piccolo bastone tra le mani.
Troviamo anche molte rappresentazioni pittoriche di Masaniello (a volte discordanti anch'esse) poiche' molti pittori dell'epoca facevano parte della "Compagnia della Morte" il cui capo Aniello Falcone con Salvator Rosa, Micco Spataro (il suo vero nome era Domenico Gargiulo), Andrea da Lione ed altri facevano strage di spagnoli per le strade di Napoli. Nel 1641 sposo' la bellissima Bernardina Pisa. Essendo figlio di pescivendolo non poteva che seguire le orme paterne dedicandosi anche al piccolo contrabbando servendo nobili che lo malpagavano e spesso lo maltrattavano.
Molti maltrattamenti li subì insieme alla moglie durante le notti passate in galera perche' scoperto dai gabellieri. Chissa' quante volte Masaniello medito' vendetta. Una vendetta che esplodera' durante i giorni del suo regno.

Tutto inizia nei primi di Giugno del 1647 quando Masaniello, grazie alle sue doti di abilta' al comando fu incaricato di istruire un gruppo di giovani lazzari a fare la parte dell'esercito degli infedeli (Alardi) nella festa della madonna del Carmine che si sarebbe fatta di li a pochi giorni. Molto probabilmente Masaniello fu contattato in segreto anche da Don Giulio Genoino, vera mente della rivoluzione.

Questi era un vecchio sacerdote ed insigne giurista che cadde in disgrazia una ventina di anni prima perche' tento' una prima sollevazione popolare con l'intento di equiparare i diritti dei nobili con quelli del popolo. Ma il fato volle che la mente di Masaniello non reggesse ad una simile responsabilita', e gli equilibri psichici si spezzarono. Molti dubbi, anche validi, sono stati espressi circa la presunta follia di Masaniello. Un potere che nessun umile pescivendolo si sarebbe mai sognato di avere. Poter legiferare a proprio piacimento dall'alto di un tavolato montato proprio sotto casa sua da commedianti che avrebbero dovuto esibirsi. Parlare ai nobili con pari dignita'. Essere chiamato Signoria Illustrissima da Doria. Essere a capo del corteo del Vicere' di Palermo su di un cavallo bianco con un vestito bianchissimo ed un cappello di piume. La stessa moglie Bernardina, definita la Regina del popolo riceveva riverenze da nobili e prelati.Era molto amato dal popolo, che vedeva in Masaniello il riscatto di secoli di oppressioni e di ingiustizie. Molti furono gli amici ed altrettanti furono i nemici.

La rivoluzione di Masaniello.
La rivoluzione di Masaniello.
I moti insurrezionali iniziarono Domenica 7 Luglio 1647 quando Masaniello e suo cugino Maso, nei pressi di S.Eligio inscenarono una ribellione contro le sempre piu' pressanti gabelle sulla frutta. Al grido di "Viva il Re, abbasso lo malgoverno" ed aiutato anche dal fratello Giovanni, distrussero molti "posti" dove si pagavano le ingiuste gabelle e, cosa che eccito' il popolo, fu distrutta la casa dell'infame gabelliere Girolamo Letizia nei pressi di Portanova.

Nei giorni successivi il Vicere' si vide costretto a dare sempre maggiori concessioni al popolo per opera di Masaniello guidato da Genoino che lo istruiva sul da farsi durante i loro incontri segreti al Carmeniello. Grandi momenti di gloria ebbero coloro che erano vicini a Masaniello. Bernardina, la moglie, venne piu' volte invitata al palazzo da cui scendeva carica di doni preziosi. In uno di questi incontri, a tu per tu con la Viceregina le disse :"Vostra eccellenza e' la Viceregina delle signore, io sono la Viceregina del popolo". Il potere di Masaniello diventa tale che il Cardinal Filomarino ed il Vicere' Rodrigo ponz De Le&ograven duca D'Arcos sono costretti ad accettare le sue condizioni: abolizione delle gabelle ingiuste e ripristino dei privilegi concessi da Carlo V (confidenzialmente chiamato Colaquinto).La rivoluzione ha vinto!
Il potere di Masaniello non ha piu' ragione di esistere: ma lui non ne vuole sapere, inizia a diventare pericoloso anche per coloro che inizialmente erano suoi amici come Genoino. Per fermarlo bisogna solo ucciderlo. Molti tentativi furono fatti.

Fu anche incaricato dal duca di Maddaloni,il famoso bandito Perrone che finira' con la testa conficcata in una lancia e portata in trionfo. Il duca non si trova, viene trovato il fratello Peppe che viene preso da Michele de Sanctis, macellaio, che, con un sol colpo gli recide la testa e la porta a Masaniello. Questi capisce che la sua vita e' davvero in pericolo. Cadra' nella trappola. Grandi tavolate vengono organizzate in suo onore dal Vicere' e dai nobili.

Tavolate in cui il vino scorre a fiumi, e Masaniello ne beve molto, troppo. C'e' bisogno che il popolo arrivi ad odiare Masaniello, ma come? Facendolo impazzire. La Roserpina (un potente allucinogeno molto usato dagli spagnoli) fa al caso (e' una delle cause ipotizzate anche se la piu' accreditata e' la pazzia improvvisa). Viene messo in quel vino tanto bevuto in quelle tavolate. Iniziano a comparire i primi segni di follia. Una delle ultime "magnate" avviene a casa di Onofrio Cafiero. La tavola e' piena di traditori, ed il vino avvelenato scorre. Il giorno dopo (il 15 Luglio) avviene la stessa cosa. L'epilogo si ha il 16 Luglio, Martedì nel giorno della Festa del Carmine.

mashiL'ultimo giorno del suo regno (e' il 16 Luglio, giorno della festa del Carmine), Masaniello affacciandosi alla finestra di casa sua, pronuncio' uno dei suoi ultimi discorsi. ""Popolo mio....", così iniziava sempre, "ti ricordi, popolo mio, come eri ridotto..." Descrivera' tutti i vantaggi ottenuti con il suo governo. I privilegi, le gabelle tolte. Ma sa benissimo che presto verra' ucciso, ed e' proprio questo il rimprovero. Vigilare sulle liberta' ottenute. In questo discorso si vede un Masaniello ridotto pelle ed ossa, gli occhi spiritati. Qualcosa e' cambiato nel suo fisico, qualcosa di grave. E questo qualcosa riprendera' possesso della sua coscienza e lo portera' a concludere il discorso in maniera farneticante, compie gesti insulsi, si denuda, tanto che il popolo venuto ad ascoltarlo, lo fischiera' e lo deridera'. Corre verso la chiesa del Carmine. Si porta sul pulpito, ma la sua mente e' sempre piu' annebbiata. Verra' portato in una delle stanze del convento. Ma il suo nemico Ardizzone con dei suoi compari lo trovano e lo uccidono con 5 archibugiate. Uno di loro, Salvatore Catania, gli stacchera' la testa con un coltello e la portera' al Vicere' come prova. Il corpo fu gettato nelle fogne. Ma il popolo si rese conto presto di aver perso un capo, un riferimento, la guida che aveva dato la vita per loro : si sentirono soli. I resti mortali di Masaniello verranno ricomposti e degnamente sepolti nella chiesa del Carmine. Ma verranno, dopo circa un secolo, tolti e dispersi da Ferdinando IV per timore che il mito di Masaniello potesse rinascere. I nemici o coloro che lo vollero morto moriranno tutti. Da Genoino a Maddaloni. La rivolta verra' sedata con l'arrivo di Giovanni D'Austria. La moglie Bernardina, rimasta sola, per mangiare si diede al mestiere piu' vecchio del mondo: prostituta in un vicolo del Borgo S.Antonio Abate. Quì verra' piu' volte picchiata a derubata dai soldati spagnoli suoi clienti. Morira' di peste nel 1656.

Cio' che resta di Masaniello e' una lapide nella chiesa del Carmine, una statua nel chiostro ed una piazzetta a suo nome formata da un palazzone in cemento armato. Interessante l'ipotesi di Ambrogio da Licata secondo cui i resti di Masaniello siano poco distanti dalla chiesa: nel porto a circa 10 metri di profondita' proprio sotto un silos. Il mito di Masaniello attraversera' tutta l'Europa, dall'Inghilterra alla Polonia e sara' sempre sinonimo di liberta' ed eguaglianza. Quella liberta' e quella eguaglianza conquistata con la Rivoluzione Francese.
A lu tiempo de la malora
Masaniello è nu piscatore,
piscatore nun le rincresce
Masaniello se magna 'nu pesce.
Vene subbeto 'o Vicerrè
chistu pesce spett'a mme
tutt'a mme e niente a tte
po' si a tassa vuo' pava',
chistu pesce t''o può 'mpigna'...
A lu tiempo de la malora
Masaniello è nu piscatore.
A lu tiempo de trivule 'mpizze
Masaniello se veste 'a scugnizzo,
nu scugnizzo stracciato e fetente,
Masaniello se magna 'e semmente.
Vene subbeto 'o Vicerrè
'sta semmenta spett'a mme
tutt'a mme e niente a tte
cu 'a semmenta tu te 'ngrasse,
e t''a metto n'ata tassa...
A lu tiempo de trivule 'mpizze
Masaniello se veste 'a scugnizzo...
A lu tiempo de li turmiente
Masaniello se veste 'a fuiente.
Senza rezza e senza cchiù varca,
fa' 'nu vuto a' Maronna 'e ll'Arco..
Vene 'o prevete e 'o Vicerrè
'sta Maronna spett'a mme
tutt'a mme e niente a tte,
chesta è a tassa p''o Pataterno,
o vai subbet'all'inferno..
A lu tiempo de li turmiente
Masaniello se veste a fuiente.
A lu tiempo d''a disperazione
Masaniello se veste 'a lione
nu lione cu ll'ogne e cu 'e riente,
tene 'a famma e tutt''e pezziente.
Vicerrè mò fete 'o ccisto
songo 'o peggio cammurrista,
io me songo fatto 'nzisto,
e cu 'a 'nziria e Masaniello
faie marenna a sarachiello...
A lu tiempo d''a disperazione
Masaniello se veste 'a lione.
A lu tiempo de primmavera
Masaniello se veste 'a bannera.
'Na bannera ca 'o popolo bascio
sona arreto tammorra e grancascia.
Attenzione... battaglione
s'è sparato nu cannone,
è asciuto pazzo lu patrone,
ogge 'nce ha avasciato 'o ppane
ma nun saie fino a dimmane...
A lu tiempo de primmavera
Masaniello se veste 'a bannera.
A lu tiempo de trarimiento
Masaniello 'o vestono 'argiento,
tutt'argiento 'e signure cumpite
mò ce 'o coseno 'stu vestito.
Dice subbeto 'o Vicerrè
simmo eguale io e te
pazziammo cucù e settè,
si rispunne a chist'invito,
t'aggia cosere n'atu vestito...
A lu tiempo de trarimiento
Masaniello 'o vestono 'argiento.
A lu tiempo de li 'ntrallazze
Masaniello è bestuto da pazzo.
Quanno tremma e 'o vestito se straccia,
pure 'o popolo 'o sputa 'nfaccia
'Stu vestito fà appaura
Masaniello se spoglia annuro,
'a Maronna nun se ne cura
po' si 'a capa 'nterra ce lassa
accussì pava ll'urdema tassa.
A lu tiempo de li 'ntrallaze
Masaniello è bestuto da pazzo.
A lu tiempo de 'sti gabelle
Masaniello è Pulicenella.
Si è rimasto cu 'a capa a rinto
ll'ate ridono areto 'e quinte.
Pò s'aumenta 'o ppane e ll'uoglio
saglie 'ncoppa n'atu 'mbruoglio
tira 'o popolo ca ce cuoglie,
nun ce appizza mai la pelle
chi cummanna 'sti guarattelle.
A lu tiempo de 'sti gabelle
Masaniello è Pulicenella
A lu tiempo de chisti scunfuorte
Masaniello è bestuto da muorto.
Dint''a nicchia 'na capa cu ll'ossa
nce ha lassato 'na coppola rossa.
Chesta coppola dà 'na voce,
quanno 'a famme nun è doce,
quann''o popolo resta 'ncroce,
quanno pave 'stu tributo
pure 'a tassa 'ncopp''o tavuto.
A lu tiempo de chisti scunfuorte
Masaniello è bestuto da muorto.
Masaniello s''o credono muorto...

Contributed by Riccardo Venturi - 2006/9/2 - 00:06



Language: Neapolitan

Gli accordi per chitarra dal Sito della Pizzica:
Intro: Fa#-

Fa#- Si- La
A lu tiempo de la malora
Si- Do#7 Fa#-
Masaniello è nu piscatore
Si- Do#7 Fa#-
Masaniello è nu piscatore

piscatore nun le rincresce
Masaniello se magna nu pesce
Masaniello se magna nu pesce

La Mi
Vene subbeto 'o Vicerrè
La Mi
chistu pesce spett'a me
La Mi
tutt'a me e niente a te
Si- Do#7
po' si a tassa vuò pavà
Si- Do#7
chistu pesce t''o può mpignà...


A lu tiempo de la malora
Masaniello è nu piscatore
Masaniello è nu piscatore

A lu tiempo de trivule mpizze
Masaniello se veste 'a scugnizzo
Masaniello se veste 'a scugnizzo

nu scugnizzo stracciato e fetente
Masaniello se magna 'e semmente
Masaniello se magna 'e semmente

Vene subbeto 'o Vicerrè
sta semmente spett'a me
tutt'a me e niente a te
cu 'a semmenta tu te ngrasse
e t''a metto n'ata tassa...

A lu tiempo de trivule mpizze
Masaniello se veste 'a scugnizzo
Masaniello se veste 'a scugnizzo

A lu tiempo de li turmiente
Masaniello se veste 'a fuiente
Masaniello se veste 'a fuiente

senza rezza e senza cchiù varca
fa nu vuto a' Maronna 'e ll'Arco
fa nu vuto a' Maronna 'e ll'Arco

vene 'o prevete e 'o Vicerrè
sta Maronna spett'a me
tutt'a me e niente a te
chesta è a tassa p''o Pataterno
o vaie subbet'all'inferno

A lu tiempo de li turmiente
Masaniello se veste a fuiente
Masaniello se veste a fuiente

A lu tiempo de disperazione
Masaniello se veste 'a lione
Masaniello se veste 'a lione

nu lione cu ll'ogne e cu 'e riente
tene 'a famma e tutt''e pezziente
tene 'a famma e tutt''e pezziente

Vicerrè mò fete 'o ccisto
songo 'o peggio cammurrista
io me songo fatto nzisto
e cu 'a nziria e Masaniello
faie marenna a sarachiello

A lu tiempo de disperazione
Masaniello se veste 'a lione
Masaniello se veste 'a lione

A lu tiempo de primmavera
Masaniello se veste 'a bannera
Masaniello se veste 'a bannera

na bannera ca 'o popolo bascio
sona arreto tammurro e grancascia
sona arreto tammurro e grancascia

Attenzione... battaglione
s'è sparato nu cannone
è asciuto pazo lu patrone
ogge ce ha avasciato 'o ppane
ma nun saie fino a dimane...

A lu tiempo de primmavera
Masaniello se veste 'a bannera
Masaniello se veste 'a bannera

A lu tiempo de trarimiento
Masaniello 'o vestono 'argiento
Masaniello 'o vestono 'argiento

tutt'argiento 'e signure cumpite
mò ce 'o coseno stu vestito
mò ce 'o coseno stu vestito

Dice subbeto 'o Vicerrè
simmo eguale io e te
pazziammo cucù settè
si rispunne a chist'invito
t'aggia cosere n'atu vestito...

A lu tiempo de trarimiento
Masaniello 'o vestono 'argiento
Masaniello 'o vestono 'argiento

A lu tiempo de li ntrallazze
Masaniello è bestuto da pazzo
Masaniello è bestuto da pazzo

quanno tremma e 'o vestito se straccia
pure 'o popolo 'o sputa 'nfaccia
pure 'o popolo 'o sputa 'nfaccia

Stu vestito fa appaura
Masaniello se spoglia annuro
'a Maronna nun se ne cura
pò si 'a capa 'nterra ce lassa
accussì pava ll'urdema tassa

A lu tiempo de li ntrallaze
Masaniello è bestuto da pazzo
Masaniello è bestuto da pazzo

A lu tiempo de ati gabelle
Masaniello è Pulicenella
Masaniello è Pulicenella

si è rimasto cu 'a capa a rinto
ll'ate ridono areto 'e quinte
ll'ate ridono areto 'e quinte

Pò s'aumenta 'o ppane e ll'uoglio
saglie 'ncoppa n'atu mbruoglio
tira 'o popolo ca ce cuoglie
nun ce appizza mai la pelle
chi cummanna sti guarattelle

A lu tiempo de ati gabelle
Masaniello è Pulicenella
Masaniello è Pulicenella

A lu tiempo de chisti scunfuorte
Masaniello è bestuto da muorto
Masaniello è bestuto da muorto

dint''a nicchia na capa cu ll'ossa
nce ha lassato na coppola rossa
nce ha lassato na coppola rossa

Chesta coppola da na voce
quanno a famma nun è doce
quanno 'o popolo resta 'ncroce
quanno pave stu tributo
pure 'a tassa 'ncopp''o tavuto

A lu tiempo de chisti scunfuorte
Masaniello è bestuto da muorto...
Masaniello s''o credeno muorto.

Contributed by Riccardo Venturi - 2006/9/2 - 00:44


bella

cataldipaoloòalice.it - 2012/1/31 - 22:04


Molto bella

2016/1/20 - 21:31


cosa significa A lu tiempo de trivule 'mpizze
un anziano di torre annunziata mi disse che significa al tempo della miseria nera la al tempo della fame che porta morte

camminatore@tiscali.it - 2018/4/10 - 01:23


Piccola imprecisione bibliografica, anzi, discografica. Il "Canto dei Sanfedisti" non è del disco "Li Sarracini adorano lu sole" della NCCP (1974), ma nell'album "Cicerenella" della stessa NCCP, del 1975

Paolo Messina - 2020/9/30 - 17:56




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