Am Sonntag fällt ein kleines Wort im Dom,
Am Montag rollt es wachsend durch die Gasse,
Am Dienstag spricht man schon vom Rassenhasse,
Am Mittwoch rauscht und raschelt es: Pogrom!
Am Donnerstag weiß man es ganz bestimmt:
Die Juden sind an Rußlands Elend schuldig!
Wir waren nur bis dato zu geduldig.
(Worauf man einige Schlucke Wodka nimmt...)
Der Freitag bringt die rituelle Leiche,
Man stößt den Juden Flüche in die Rippen
Mit festen Messern, daß sie rückwärts kippen.
Die Frauen wirft man in diverse Teiche.
Am Samstag liest man in der “guten” Presse:
Die kleine Rauferei sei schon behoben,
Man müsse Gott und die Regierung loben...
(Denn andernfalls kriegt man eins in die Fresse.)
Am Montag rollt es wachsend durch die Gasse,
Am Dienstag spricht man schon vom Rassenhasse,
Am Mittwoch rauscht und raschelt es: Pogrom!
Am Donnerstag weiß man es ganz bestimmt:
Die Juden sind an Rußlands Elend schuldig!
Wir waren nur bis dato zu geduldig.
(Worauf man einige Schlucke Wodka nimmt...)
Der Freitag bringt die rituelle Leiche,
Man stößt den Juden Flüche in die Rippen
Mit festen Messern, daß sie rückwärts kippen.
Die Frauen wirft man in diverse Teiche.
Am Samstag liest man in der “guten” Presse:
Die kleine Rauferei sei schon behoben,
Man müsse Gott und die Regierung loben...
(Denn andernfalls kriegt man eins in die Fresse.)
Contributed by Bernart Bartleby - 2014/3/13 - 10:39
Language: English
Traduzione inglese di Gary Bachlund.
POGROM
On Sunday in the cathedral one whispers to some,
On Monday's streets are set in motion events to come,
On Tuesday people chatter and splatter race hatred noisome,
On Wednesday it rushes and rustles aloud: Pogrom!
On Thursday one is convinced, renewed, and so it grows:
The guilty Jews are the cause of all of Russia's woes!
Up to now we've been patient, they say, goodness knows.
(And for this more vodka into our people flows....)
On Friday is found that first corpse, resurrected,
One stabs in the ribs the Jewish curse suspected,
With sturdiest knives the vermin are best corrected.
One throws their women into ponds, as directed.
On Saturday one reads something of this in our "good" press:
The little dust up is already past, they do but confess,
And for this both our God and our state one must bless...
(Otherwise, just keep your trap shut about this mess.)
On Sunday in the cathedral one whispers to some,
On Monday's streets are set in motion events to come,
On Tuesday people chatter and splatter race hatred noisome,
On Wednesday it rushes and rustles aloud: Pogrom!
On Thursday one is convinced, renewed, and so it grows:
The guilty Jews are the cause of all of Russia's woes!
Up to now we've been patient, they say, goodness knows.
(And for this more vodka into our people flows....)
On Friday is found that first corpse, resurrected,
One stabs in the ribs the Jewish curse suspected,
With sturdiest knives the vermin are best corrected.
One throws their women into ponds, as directed.
On Saturday one reads something of this in our "good" press:
The little dust up is already past, they do but confess,
And for this both our God and our state one must bless...
(Otherwise, just keep your trap shut about this mess.)
Contributed by Bernart Bartleby - 2014/3/13 - 10:40
Lo pseudonimo letterario di Alfred Henschke era, per esteso, Jucundus Fröhlich Klabund, che potrebbe tradursi "Giocondo Allegro Spirito Vagabondo"...
Bernart Bartleby - 2014/3/13 - 13:53
Immagini del pogrom di Kaunas, Lituania, 25-29 giugno 1941
Ora, ditemi se le immagini qui sopra non assomigliano spaventosamente a queste altre qui sotto:
Ohio, USA, marzo 1944. Caccia collettiva alle volpi, Fotografie di Wallace Kirkland per LIFE
Bernart Bartleby - 2014/3/13 - 22:11
La foto dei pogrom di Kaunas sono da attribuirsi al tedesco Wilhelm Gunsilius, fotografo dell’esercito che documentò le atrocità dei nazisti sul fronte orientale. Sua la famosissima foto che segue, diventata una delle più emblematiche sull’Olocausto:
Nel libro del giornalista storico britannico Christopher Hale intitolato “Hitler's Foreign Executioners: Europe's Dirty Secret” (2011) è lo stesso Wilhelm Gunsilius a raccontare una delle fasi del pogrom, quella dove fu particolarmente attivo il “dispensatore di morte” lituano da lui colto in molte immagini:
Secondo le indagini di Christopher Hale il dispensatore di morte poteva essere identificato in tal Algirdą Antana Pavalkįs, la cui famiglia era stata deportata dai sovietici. Pavalkįs divenne un collaboratore della Gestapo e poi, finita la guerra, passò all’NKVD. In seguito pare divenne uno stimato medico…
Ma secondo altre fonti – per esempio, lo storico lituano Arvydas Anušauskas – il nome del carnefice sarebbe Juozas Luksa (o Juozas Surmas), un giovane lituano, partigiano anticomunista, che fu tra gli organizzatori dei pogrom a Kaunas insieme a Franz Walter Stahlecker, comandante dell’Einsatzgruppe A (ucciso poi in combattimento nel marzo del 1942).
Pare che il “dispensatore di morte”, fatto prigioniero dai sovietici, finì i suoi giorni in un gulag.
Nel libro del giornalista storico britannico Christopher Hale intitolato “Hitler's Foreign Executioners: Europe's Dirty Secret” (2011) è lo stesso Wilhelm Gunsilius a raccontare una delle fasi del pogrom, quella dove fu particolarmente attivo il “dispensatore di morte” lituano da lui colto in molte immagini:
“Un giovane uomo - certamente un lituano - con le maniche rimboccate, armato con una spranga di ferro, trascinava fuori un uomo alla volta dal gruppo e lo colpiva con con quella spranga con uno o più colpi sulla nuca. Entro tre quarti d'ora quell’uomo aveva così trucidato l'intero gruppo di 45-50 persone. Io feci una serie di fotografie delle vittime […]
Dopo ogni uccisione la folla batteva le mani […] Quando ebbe finito, quel giovane posò la sbarra, prese una fisarmonica e, salito sulla montagna di cadaveri, si mise a suonare l'inno nazionale lituano […] E tutti si unirono a lui a cantare e applaudivano. In prima fila c'erano donne con bambini piccoli in braccio, che restarono lì a guardare per tutta la durata delle esecuzioni. Appresi da alcune persone che sapevano il tedesco quello che stava accadendo. Mi spiegarono che i genitori del giovane che aveva ucciso le altre persone erano stati presi dai loro letti due giorni prima e subito fucilati [dai sovietici, ndr], perché erano sospettati di essere nazionalisti, e con quel massacro il giovane si era preso la sua vendetta. La gente mi disse che non lontano da lì, durante la ritirata sovietica, erano stai uccise molte persone dai commissari e dai soldati comunisti. […]”
Dopo ogni uccisione la folla batteva le mani […] Quando ebbe finito, quel giovane posò la sbarra, prese una fisarmonica e, salito sulla montagna di cadaveri, si mise a suonare l'inno nazionale lituano […] E tutti si unirono a lui a cantare e applaudivano. In prima fila c'erano donne con bambini piccoli in braccio, che restarono lì a guardare per tutta la durata delle esecuzioni. Appresi da alcune persone che sapevano il tedesco quello che stava accadendo. Mi spiegarono che i genitori del giovane che aveva ucciso le altre persone erano stati presi dai loro letti due giorni prima e subito fucilati [dai sovietici, ndr], perché erano sospettati di essere nazionalisti, e con quel massacro il giovane si era preso la sua vendetta. La gente mi disse che non lontano da lì, durante la ritirata sovietica, erano stai uccise molte persone dai commissari e dai soldati comunisti. […]”
Secondo le indagini di Christopher Hale il dispensatore di morte poteva essere identificato in tal Algirdą Antana Pavalkįs, la cui famiglia era stata deportata dai sovietici. Pavalkįs divenne un collaboratore della Gestapo e poi, finita la guerra, passò all’NKVD. In seguito pare divenne uno stimato medico…
Ma secondo altre fonti – per esempio, lo storico lituano Arvydas Anušauskas – il nome del carnefice sarebbe Juozas Luksa (o Juozas Surmas), un giovane lituano, partigiano anticomunista, che fu tra gli organizzatori dei pogrom a Kaunas insieme a Franz Walter Stahlecker, comandante dell’Einsatzgruppe A (ucciso poi in combattimento nel marzo del 1942).
Pare che il “dispensatore di morte”, fatto prigioniero dai sovietici, finì i suoi giorni in un gulag.
Bernart Bartleby - 2014/3/14 - 11:50
(forse) errata corrige: la foto del soldato di un'Einsatzgruppe in azione in Ucraina è stata certamente scattata da un fotografo militare tedesco al seguito delle truppe di occupazione, ma non è detto che sia proprio di Wilhelm Gunsilius...
La foto fu intercettata a Varsavia dalla resistenza polacca in un dispaccio inviato ai quartieri generali tedeschi a Berlino. La foto conteneva la didascalia "Ukraine 1942 - Judenaktion in Iwangorod".
La foto fu intercettata a Varsavia dalla resistenza polacca in un dispaccio inviato ai quartieri generali tedeschi a Berlino. La foto conteneva la didascalia "Ukraine 1942 - Judenaktion in Iwangorod".
Bernart Bartleby - 2014/3/14 - 13:18
Language: French
Version française – POGROM – Marco valdo M.I. – 2014
Chanson allemande – Pogrom – Klabund (Alfred Henschke) – 1927
Texte d'Alfred Henschke, dit Klabund, dans le recueil “Die Harfenjule” publié en 1927.
Musique de Gary Bachlund, compositeur et chanteur d’opéra qui vit entre l'Allemagne et les USA.
Les pogroms antisémites furent très fréquents en Russie entre la fin des 800 et le début du 900, soit pendant l'empire zarista que dans le cours et après la Révolution de 1917…
Une poésie celle tristement prémonitoire de ce qui serait arrivée en suite, lorsque des pogroms (« погром », dévastation) se passa au Shoah (« השואה », la catastrophe, la destruction)…
Chanson allemande – Pogrom – Klabund (Alfred Henschke) – 1927
Texte d'Alfred Henschke, dit Klabund, dans le recueil “Die Harfenjule” publié en 1927.
Musique de Gary Bachlund, compositeur et chanteur d’opéra qui vit entre l'Allemagne et les USA.
Les pogroms antisémites furent très fréquents en Russie entre la fin des 800 et le début du 900, soit pendant l'empire zarista que dans le cours et après la Révolution de 1917…
Une poésie celle tristement prémonitoire de ce qui serait arrivée en suite, lorsque des pogroms (« погром », dévastation) se passa au Shoah (« השואה », la catastrophe, la destruction)…
POGROM
Dimanche un petit mot tombe dans la cathédrale,
Lundi il roule grandissant dans les ruelles,
Mardi on parle déjà de haine raciale,
Mercredi Pogrom ! retentit de plus belle
Jeudi on sait tout entièrement :
Les Juifs sont coupables de la misère russe !
Jusqu'à présent, on était trop patients.
(Buvons quelques gorgées de vodka russe…)
Le vendredi apporte le cadavre rituel,
Dans les fossés, on pousse les Juifs répugnants
On enfonce par derrière les couteaux sacrificiels.
On jette les femmes dans les étangs.
Samedi on lit dans la « bonne » presse :
La petite bagarre est finie et maintenant,
Il faut rendre grâce à Dieu et au gouvernement…
Autrement, on en prend sur la gueule
Dimanche un petit mot tombe dans la cathédrale,
Lundi il roule grandissant dans les ruelles,
Mardi on parle déjà de haine raciale,
Mercredi Pogrom ! retentit de plus belle
Jeudi on sait tout entièrement :
Les Juifs sont coupables de la misère russe !
Jusqu'à présent, on était trop patients.
(Buvons quelques gorgées de vodka russe…)
Le vendredi apporte le cadavre rituel,
Dans les fossés, on pousse les Juifs répugnants
On enfonce par derrière les couteaux sacrificiels.
On jette les femmes dans les étangs.
Samedi on lit dans la « bonne » presse :
La petite bagarre est finie et maintenant,
Il faut rendre grâce à Dieu et au gouvernement…
Autrement, on en prend sur la gueule
Contributed by Marco Valdo M.I. - 2014/3/15 - 12:09
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Musica di Gary Bachlund, compositore e cantante d’opera che vive tra Germania e USA.
I pogrom antisemiti furono molto frequenti in Russia tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, sia durante l’impero zarista che nel corso e dopo la Rivoluzione del 1917…
Una poesia questa tristemente premonitrice di ciò che sarebbe accaduto in seguito, quando dai pogrom (“погром”, devastazione) si passò alla Shoah (“השואה”, catastrofe, distruzione)…