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Kurt Tucholsky
Langue: allemand


Kurt Tucholsky

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[1926]
Versi di Kurt Tucholsky, pubblicati su Die Weltbühne il 21 settembre 1926 con lo pseudonimo di Theobald Tiger.
Musica di Hanns Eisler (1930).
Interpretata da Ernst Busch in “Ernst Busch ‎– Singt Kurt Tucholsky” del 1974.

Ernst Busch ‎– Singt Kurt Tucholsky


Una bella canzoncina sarcastica indirizzata ai socialdemocratici tedeschi, quelli che prima cacciarono dalle loro fila gli oppositori alla prima guerra mondiale, poi – sul finire di questa - cavalcarono la rivoluzione di novembre che portò al dissolvimento della monarchia e all’avvio di una repubblica pluralista, parlamentare e democratica; quindi, spaventati dagli influssi della rivoluzione bolscevica e timorosi che i consigli rivoluzionari li estromettessero dalla vita politica, condussero trattative segrete con la vecchia casta militar-monarchica; nel 1919 fecero soffocare nel sangue la rivolta spartachista e consegnarono i suoi leader, Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, nelle mani dei Freikorps antirepubblicani (che in seguito diventeranno le SA, il Sturmabteilung nazionalsocialista), che li trucidarono; e, sempre strizzando l’occhio ai peggiori reazionari e facendo reprimere ferocemente proteste e scioperi, tirarono a campare per tutto il periodo della Repubblica di Weimar, mentre Hitler (segretario del NSDAP fin dal 1921) costruiva la sua ascesa indisturbato e, anzi, favorito dalla difesa ad oltranza dello status quo operata dall’SPD, un branco di rapanelli, rossi fuori e bianchi dentro (come il citato Hermann Müller, cancelliere socialdemocratico grasso e occhialuto, che fu tra i traghettatori della Repubblica verso il nazismo)…

Per quel che riguarda i rapanelli nostrani, rimando ad una canzone molto diversa e che però esprime più o meno lo stesso concetto: Rafaniello dei 99 Posse
Sinnend geh ich durch den Garten,
still gedeiht er hinterm Haus;
Suppenkräuter, hundert Arten,
Bauernblumen, bunter Strauß.
Petersilie und Tomaten,
eine Bohnengalerie,
ganz besonders ist geraten
der beliebte Sellerie.
Ja, und hier –? Ein kleines Wieschen?
Da wächst in der Erde leis
das bescheidene Radieschen:
außen, rot und innen weiß.

Sinnend geh ich durch den Garten
unsrer deutschen Politik;
Suppenkohl in allen Arten
im Kompost der Republik.
Bonzen, Brillen, Gehberockte,
Parlamentsroutinendreh ...
Ja, und hier –? Die ganz verbockte
liebe gute SPD.
Hermann Müller, Hilferlieschen
blühn so harmlos, doof und leis
wie bescheidene Radieschen:
außen rot und innen weiß.

envoyé par Bernart Bartleby - 19/2/2014 - 09:21



Langue: italien

Versione italiana di Francesco Mazzocchi
FRUTTI DELLA TERRA

Meditando vado nel giardino,
che tranquillamente prospera dietro la casa;
Erbe da minestra, cento specie,
fiori di campagna, mazzo variopinto.
Prezzemolo e pomodori,
una galleria di fagioli,
straordinariamente bene è riuscito
il pregiato sedano.
Sì, e qui –? Un praticello?
Qui sommessamente nella terra cresce
il riservato ravanello:
fuori rosso e dentro bianco.

Meditando vado nel giardino,
della nostra politica tedesca;
stupidaggini da minestra in tutte le maniere
nel concime misto della repubblica.
Bonzi, occhiali, uniformi di marcia,
il giro della routine del parlamento...
Sì, e qui –? Tutta guasta la
cara buona SPD.
Hermann Müller, Hilferlieschen [1]
fioriscono così innocui, vuoti e sommessi
come riservati ravanelli:
fuori rossi e dentro bianchi.
[1] Forse con questo diminutivo si riferisce a Rudolf Hilferding, già editore dell’organo dell’SPD, «Vorwärts» (avanti) – vedi https://www.jungewelt.de/artikel/341948.tucholsky-gesellschaft-darf-man-alles-d%C3%BCrfen.html

envoyé par Francesco Mazzocchi - 28/2/2022 - 15:53




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