Laddove crescevano i melograni c'era un profumo di erba bagnata
la primavera girava in carrozza e l'afa non era ancora arrivata.
E ci bastavano venti lire per rimediare un cono gelato
guadagnato nei pomeriggi a dissetare l'orto e il roseto.
Laddove crescevano i melograni ricordo ancora il posto segreto
dal quale spiavo gli operai cantare la pausa accanto a un roveto.
E deponevano oli e formaggi su una tovaglia fresca di lino
e la fragranza riempiva le mani fra le formiche e un bicchiere di vino.
E mi dicevo corri ragazzo che verra' giorno sarai come loro
e costruirci una casetta sara' in fondo come trovare un tesoro...
Laddove crescevano i melograni l'estate era una palla di fuoco
lo sguardo ingenuo delle ragazze stava cambiando poco a poco
e le osservavo senza capire il gioco suadente del sorriso
che ricamavano su quella bocca alito dolce di fiordaliso.
Laddove crescevano i melograni d'autunno con la tramontana
a portar da mangiare ai cani a digiuno da una settimana
che' all'uscita di scuola le facce mai viste prima di certa gente
che ci parlavan di pane e giustizia di lotta di classe di rabbia crescente.
E mi dicevo corri ragazzo che verra' un giorno sarai come loro
la rivoluzione che ci aspetta sara' in fondo come trovare un tesoro.
Laddove crescevano i melograni cadeva la neve di tanto in tanto
mentre i coltelli sporchi di sangue volavano come frecce nel vento.
Crollavano tutti come birilli attori prima dell'abbandono
lo stato in cravatta al funerale e un attimo prima a firmare il condono.
Laddove crescevano i melograni di rado arrivava il carnevale
mentre il corteo sfilava grasso brindavan la morte di ogni ideale
ed un trionfo di ballerine e di energumeni tatuati
Milano da bere e Roma da amare felici contenti e addormentati.
E mi dicevo corri ragazzo prima che il germe della vergogna
possa vincere il tuo disprezzo possa ubriacarti come una spugna
e mi dicevo corri fai in fretta prima che uccidano la fantasia
con una scatola usa e getta con un controllo di polizia.
Laddove crescevano i melograni ci torno ogni tanto di nascosto
a piangere l'uomo che non sono stato ad assaporare l'odore del mosto.
E sulle orme della sconfitta trovo un ritratto che mi appartiene
io non vi ho mai lasciato davvero tra i libri di scuola ali e catene.
E mi dico corri ragazzo arrivera' il tempo dove ogni cosa
avra' il posto che gli compete e una rosa e' una rosa e' una rosa
e mi dico non ti fermare che questo viaggio che ti consola
ti accarezza come una madre come la scia di una lacrima sola.
la primavera girava in carrozza e l'afa non era ancora arrivata.
E ci bastavano venti lire per rimediare un cono gelato
guadagnato nei pomeriggi a dissetare l'orto e il roseto.
Laddove crescevano i melograni ricordo ancora il posto segreto
dal quale spiavo gli operai cantare la pausa accanto a un roveto.
E deponevano oli e formaggi su una tovaglia fresca di lino
e la fragranza riempiva le mani fra le formiche e un bicchiere di vino.
E mi dicevo corri ragazzo che verra' giorno sarai come loro
e costruirci una casetta sara' in fondo come trovare un tesoro...
Laddove crescevano i melograni l'estate era una palla di fuoco
lo sguardo ingenuo delle ragazze stava cambiando poco a poco
e le osservavo senza capire il gioco suadente del sorriso
che ricamavano su quella bocca alito dolce di fiordaliso.
Laddove crescevano i melograni d'autunno con la tramontana
a portar da mangiare ai cani a digiuno da una settimana
che' all'uscita di scuola le facce mai viste prima di certa gente
che ci parlavan di pane e giustizia di lotta di classe di rabbia crescente.
E mi dicevo corri ragazzo che verra' un giorno sarai come loro
la rivoluzione che ci aspetta sara' in fondo come trovare un tesoro.
Laddove crescevano i melograni cadeva la neve di tanto in tanto
mentre i coltelli sporchi di sangue volavano come frecce nel vento.
Crollavano tutti come birilli attori prima dell'abbandono
lo stato in cravatta al funerale e un attimo prima a firmare il condono.
Laddove crescevano i melograni di rado arrivava il carnevale
mentre il corteo sfilava grasso brindavan la morte di ogni ideale
ed un trionfo di ballerine e di energumeni tatuati
Milano da bere e Roma da amare felici contenti e addormentati.
E mi dicevo corri ragazzo prima che il germe della vergogna
possa vincere il tuo disprezzo possa ubriacarti come una spugna
e mi dicevo corri fai in fretta prima che uccidano la fantasia
con una scatola usa e getta con un controllo di polizia.
Laddove crescevano i melograni ci torno ogni tanto di nascosto
a piangere l'uomo che non sono stato ad assaporare l'odore del mosto.
E sulle orme della sconfitta trovo un ritratto che mi appartiene
io non vi ho mai lasciato davvero tra i libri di scuola ali e catene.
E mi dico corri ragazzo arrivera' il tempo dove ogni cosa
avra' il posto che gli compete e una rosa e' una rosa e' una rosa
e mi dico non ti fermare che questo viaggio che ti consola
ti accarezza come una madre come la scia di una lacrima sola.
envoyé par adriana - 25/1/2014 - 13:24
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Album : L'appartenenza