Passegger, che al dolce aspetto
Par che serbi un gentil cor,
Porgi un soldo al poveretto
Che da man digiuno è ancor.
Fin da quando era figliuolo
Sono stato militar
E pugnando pel mio suolo
Ho trascorso e terra e mar;
Ma or che il tempo su me pesa,
Or che forza più non ho,
Fin la terra che ho difesa,
La mia patria m'obliò.
Par che serbi un gentil cor,
Porgi un soldo al poveretto
Che da man digiuno è ancor.
Fin da quando era figliuolo
Sono stato militar
E pugnando pel mio suolo
Ho trascorso e terra e mar;
Ma or che il tempo su me pesa,
Or che forza più non ho,
Fin la terra che ho difesa,
La mia patria m'obliò.
inviata da Riccardo Venturi - 29/8/2006 - 01:51
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testo anonimo
musica di Giuseppe Verdi
Giuseppe Verdi è noto universalmente come compositore di opere liriche. Molto meno note sono le sue canzoni, quindici di numero, che musicò di tanto in tanto. Quella che segue risale al 1847 ed è con tutta probabilità un vero e proprio canto popolare che il Maestro di Busseto adattò a canzone lirica. È un tema assai presente nelle canzoni popolari di ogni epoca e paese: il povero vecchio mendicante costretto a chiedere la carità dopo che è stato soldato per tutta la vita. Una volta vecchio, la patria per la quale ha combattuto e che gli ha preso la vita, si scorda di lui e lo riduce alla miseria… la famosa "gratitudine della patria", insomma.
Il testo è ripreso da Karadar Verdi Tribute.