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Lingua: Inglese


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(Wolf Biermann)


utwoone
[1991]
Lyrics: Paul David Hewson (Bono)
Testo: Paul David Hewson (Bono)
Musica / Music: U2 [Original riff by David Howell "The Edge"]
Produced by / Prodotta da: Daniel Lanois & Brian Eno
Album: Achtung Baby
Released: November 18, 1991
Uscita: 18 novembre 1991

one


La musicassetta che si vede nella foto, una “Basf Ferro Extra 1” da 60 minuti, ha più di vent'anni; si legge la data in cui è stata registrata, il 16 maggio 1993. Non so neppure se sia ancora ascoltabile; contiene l'album Achtung Baby degli U2. Sul retro si scorge il nastro avvolto ad un certo punto; quasi sicuramente lo è in corrispondenza di una canzone. One.

Prima di parlare della canzone, di quella canzone, vorrei raccontarvi una cosa a proposito della musicassetta. E' l'unica e ultima cosa che mi rimane di una persona; ogni altra cosa è scomparsa. Reciso ogni più impercettibile filo dallo scorrere del tempo e dagli interventi della coscienza e della vita; perduta ogni immagine, ogni fotografia, ogni impronta; misurati infinite volte gli odi et amo fino allo sgretolamento totale per sfinimento e per liberazione; polverizzato ogni altro oggetto a parte il decrepito biglietto d'un traghetto conservato in un libro, oramai del tutto illeggibile e recante con sé l'allontanamento nelle galassie di parole morte; resta soltanto quella sola cosa a resistere, forse per vita propria. Registratami da quella persona sull'estremo limitare, al margine della svolta, al bivio senza più nessuna possibilità d'incrocio. Chi da una parte e chi dall'altra; due vite che si sono divise andando a esplorare opposti inconciliabili.

E così, ogni volta che mi è capitato di riascoltare quella canzone, One, mi ha raccontato quel che doveva raccontarmi. Raccontato e riassunto. Racchiuso. Si è assunta il compito di risucchiare tutto, come un buco nero di inimmaginabile densità. Forse anche per questo è rimasto là, il suo involucro, sopravvissuto a diciotto traslochi, a viaggi interminabili, a oltre vent'anni di vagabondaggi. Parlavo di vita propria; quella canzone la ha senz'ombra di dubbio.

Allora bisognerà dire che il suo album è il settimo degli U2, e che fu pubblicato il 18 novembre 1991. Che la rivista Rolling Stone lo ha inserito al 62° posto tra i 500 migliori album di tutti i tempi; e che quella canzone, One, ha dato adito ad ogni sorta di interpretazione. Tutto ci è stato visto. Ne furono girati tre video; nel primo, girato dal regista e fotografo olandese Anton Corbijn, si vede Bono confessare a suo padre di essere affetto dall'AIDS.



Nel secondo, girato da Mark Pellington, si vedono scene rigogliose di praterie e bufali, mentre compare la scritta “One” in diverse lingue. L'immagine finale del video è una fotografia dell'artista omosessuale David Wojnarowicz, che illustra come gli indiani cacciavano i bisonti costringendoli a correre fino a precipitare in un dirupo. Wojnarowicz identifica se stesso e noi stessi con i bisonti, sospinti verso l'ignoto da forze che non possiamo controllare o nemmeno comprendere. L'immagine dei bisonti sarebbe dunque una metafora su di un tipico atteggiamento della gente che tende a "tirare avanti" ignorando problemi gravi. Questo atteggiamento rischia di portare l'intera umanità, come una mandria di bisonti al galoppo, verso guai seri se non ci si fermerà un momento per cercare di risolvere le questioni più gravi.



Il terzo video mostra Bono seduto in un bar, mentre beve birra e fuma un sigaro. Le angolazioni con cui fu ripreso, aggiunte alla luce soffusa, diedero adito alle critiche che videro nel video un'affinità con la pubblicità della birra Heineken.

C'è chi ha visto nel testo una difficile relazione amorosa: due persone che non riescono a mantenere stabile il rapporto per continui litigi e ferite reciproche. “The Edge”, il chitarrista David Howell Evans che è peraltro l'autore del riff originale della canzone, rilasciò un'intervista al Q Magazine in cui si stupiva assai che One venisse suonata a molti matrimoni come canzone d'amore e di essere “una sola cosa”: ”Ma avete ascoltato il testo? Non è quel genere di canzone”, disse. Altri ci vedono l'unicità in senso spirituale, mentre per altri, visto il periodo trascorso dagli U2 in Germania, ci vedono una metafora della riunificazione tedesca. Ci si rischia davvero di perdere, in quella canzone; ma forse è il destino ineluttabile dei veri capolavori della parola in musica. Semplicemente riesce a riflettere, per qualche motivo sempre valido, la vita di ognuno di noi. Ha nelle sue parole qualcosa che si incastra sempre. Alla mia come alla tua, di vita; alle sue circostanze, alle sue storie, alle tue perdite, ai tuoi rimpianti, al tuo alternarsi di vittorie e sconfitte, alle speranze morte e alle illusioni vive.

Esiste peraltro un'interpretazione più condivisa, vale a dire che il testo parli in verità della vita passata assieme al padre da Bono, dopo che questi perse la madre all'età di quattordici anni. Il testo pare riferirsi proprio alle difficoltà nel superare quella perdita.

Tutto quanto è possibile. Io resto ancora qui, in una qualsiasi notte d'inverno, a rigirarmi in mano quella vecchia musicassetta e a domandarmi alcune cose. Sono domande confuse, che non presuppongono risposte. Leggo la scrittura di quella persona, chiedendomi come sarà adesso; con quelle “G” maiuscole a forma di falce, la “y” elegantissima, l'estrema minutezza della grafia; eppure, nella scrittura dei titoli delle canzoni, si nota una specie di strano disordine che, per quel che mi ricordo, non le era affatto consueto. Come dovesse sbrigare una pratica da terminare. Come me lo mandasse a dire. Non siamo uguali. Non eravamo uguali. Non c'è rimpianto; c'è perplessità, ogni passione spenta. È stato possibile? Che significato ha avuto? Anche la tua vita, lo sai, è una canzone dal testo tanto bello quanto misterioso. Ogni tanto qualche altra canzone lo accompagna prima che tu faccia la fine dei bisonti precipitati nel dirupo senza fondo; e se capita, per qualche accidente del destino, di scivolarci in quel dirupo ma di riprendersi perché il momento non è ancora giunto, sai già bene che cosa ti attende. Continui quindi a farti domande nella notte, allargando le braccia e accettando sia quel che è stato, sia quel che non è stato, sia la possibilità che in qualche altra dimensione tutto stia di nuovo cominciando per essere poi sbagliato ancora. [RV]
Is it getting better
Or do you feel the same?
Will it make it easier on you now
You got someone to blame
You say...

One love
One life
When it's one need
In the night
One love
We get to share it
Leaves you baby if you
Don't care for it

Did I disappoint you
Or leave a bad taste in your mouth?
You act like you never had love
And you want me to go without
Well it's...

Too late
Tonight
To drag the past out into the light
We're one, but we're not the same
We get to
Carry each other
Carry each other

One...

Have you come here for forgiveness?
Have you come to raise the dead?
Have you come here to play Jesus
To the lepers in your head?

Did I ask too much
More than a lot
You gave me nothing
Now it's all I got
We're one
But we're not the same
Well we hurt each other
Then we do it again

You say
Love is a temple
Love a higher law
Love is a temple
Love the higher law
You ask me to enter
But then you make me crawl
And I can't be holding on
To what you got
When all you got is hurt

One love
One blood
One life
You got to do what you should
One life
With each other
Sisters
Brothers
One life
But we're not the same
We get to carry each other
Carry each other

One life

One

inviata da Riccardo Venturi - 3/1/2014 - 02:43




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
Notte profonda del 3 gennaio 2014

aktbab


Nota. La traduzione è condotta, del tutto arbitrariamente, rivolgendosi al femminile. Nulla nel testo originale autorizza a crederlo. Si intenda la traduzione rivolgibile, quindi, a chiunque; ma così mi sentivo di fare. [RV]
UNO

Va un po' meglio
O ti senti come prima?
Per te sarà più facile, ora
Che hai qualcuno da incolpare?
Tu dici...

Un solo amore
Una sola vita
Quando c'è un solo bisogno
Nella notte
Un solo amore
Dobbiamo dividerlo
Se ne va, cara,
Se non ne hai cura

Ti ho delusa
O ti ho lasciato l'amaro in bocca?
Fai come se tu non avessi mai avuto amore
E vuoi che io me ne vada senza
Beh, è....

Troppo tardi
Stanotte
Per rivangare il passato
Riportandolo alla luce
Siamo una cosa sola, ma non siamo uguali
Dobbiamo
Sostenerci l'un l'altra
Sostenerci l'un l'altra

Uno..,

Sei venuta qua per essere perdonata?
Sei venuta per resuscitare i morti?
Sei venuta qua per giocare a far Gesù
Per i lebbrosi che hai in testa?

Ti ho chiesto troppo?
Più di tanto?
Non mi hai dato niente
E ora è tutto quel che ho
Siamo una cosa sola
Ma non siamo uguali
Ci facciamo del male a vicenda
E poi ce lo rifacciamo

Dici che
L'amore è un tempio
L'amore è una legge suprema
L'amore è un tempio
L'amore è la legge suprema
Mi chiedi di entrare
Ma poi mi fai strisciare
E io non posso stare
A aspettare quel che hai
Se tutto quel che hai è dolore

Un solo amore
Un solo sangue
Una sola vita
Fa' quel che devi fare
Una sola vita
Con tutti gli altri
Fratelli
Sorelle
Una sola vita
Ma non siamo uguali
Dobbiamo sostenerci l'un l'altra
Sostenerci l'un l'altra

Una sola vita

Una

3/1/2014 - 03:13




Lingua: Polacco

Versione polacca da
Questa pagina
(Anch'essa al femminile)

jednot
JEDNO

Jest ci lepiej
Czy wciąż czujesz się tak samo
Może teraz będzie ci łatwiej
Masz na kogo zwalić winę
Mówisz...

Jedna miłość
Jedno życie
Kiedy potrzebujemy tego samego
Noc
Miłość
Musimy czuć ją oboje
Ona minie
Jeśli jej nie pielęgnujesz

Co, rozczarowana?
Jakiś niesmak został ci w ustach?
Jesteś taka, jakbyś nie wiedziała co to miłość
I chcesz, żebym ja obszedł się bez niej
No cóż...

Dzisiaj jest już
Za późno
By wywlekać przeszłość
Na światło dzienne
Jesteśmy jednym
Lecz nie tym samym
Musimy wspierać się nawzajem
Wspierać nawzajem

Jedno...

Przyszłaś tu błagać o przebaczenie?
Przyszłaś wskrzesić umarłego?
Przyszłaś pobawić się w Jezusa?
Odwiedzić trędowatych?

Czy prosiłem o zbyt wiele
Więcej niż dużo?
Nie dałaś mi niczego
I właśnie tyle teraz mam
Jesteśmy jednym
Lecz nie tym samym
Ranimy się nawzajem
A potem znów jest tak samo

Mówisz
Miłość jest świątynią
Miłość to najwyższe prawo
Miłość jest świątynią
Miłość to najwyższe prawo
Zapraszasz mnie do środka
A potem każesz mi się czołgać
Nie zniosę dłużej niczego
Co pochodzi od ciebie
Wszystko, co masz, sprawia mi ból

Jedna miłość
Jedna krew
Jedno życie
Zrobisz to, co musisz
Jedno życie
Ze sobą
Siostry
Bracia
Jedno życie
Ale nie jesteśmy tym samym
Musimy wspierać się nawzajem
Wspierać się nawzajem

Jedno życie

Jedno

inviata da Krzysiek Wrona - 3/1/2014 - 18:25




Lingua: Esperanto

Tradukis esperanten / Traduzione in esperanto / Esperanto translation / Traduction en esperanto / Esperantonkielinen käännös:
Giuseppe Castelli (cinquantini.it)
UNU

Ĉu jam pliboniĝas?
Ĉu samas ĉio ĉi?
Ĉu vin trankviligos, ke nun
iu estas por kulpig'?

Laŭ vi
unu am', unu viv'
necesas nin en la nokt';
unu am', ni ĝin dividu;
ĝi lasas vin, kara, se vi ne zorgas ĝin.

Ĉu nun vi malĝojas
kun enbuŝe la maldolĉ'?
Ĉu vi agas nun sen amo
kaj sen am' mi iru for?

Estas la temp' ne plu
por enlumigi estintaĵojn nun:
ni ja estas unu, ne sam'; ni devas,
ni devas porti ĉiun alian
unu.
Ĉu vi venis por pardono?
Ĉu por roli je Jesu'?
Ĉu vi venis por revivo
viakapa de leprul'?

Mi petis tro, ĉu pli ol tre?
Nenion donis vi kaj havas mi, jen.
Ĉu ni estas nur unu ul'?
Ni vundas nin, kaj ni revundas nin plu.

Laŭ vi
am' estas templo, am', supera am';
am' estas templo, am' supera am'.
Vi min enlogas, devigas min je ramp';
elteni ne povas mi se estas vi -
se estas vi nur vund'.

Unu am', unu sang',
unu viv' - vi faru devon, ne pli.
Unu viv' kun aliaj:
fratoj, fratinoj.
Ni ja estas unu, ne sam': ni devas,
ni devas porti ĉiun alian
unu.

inviata da Riccardo Venturi - 21/5/2019 - 09:20


Grazie Riccardo.

cashso.


Volevo solo ricordare la bella versione che di "One" fece Johnny Cash nel suo, credo, penultimo album, significativamente intitolato "American III: Solitary Man". Era il 2000 e la salute lo stava abbandonando. Di lì a tre anni anche "Man In Black" avrebbe trovato, come tutti, il suo dirupo.



Bernart Bartleby - 3/1/2014 - 08:18


Dovrei piuttosto essere io a ringraziarti, Bernart, per aver ricordato e messo qui la versione di Johnny Cash. Fa venire i brividi, con quella sua voce dalla quale si sente, oramai, l'avvicinarsi del dirupo. E non credo sia stato un caso che abbia voluto cantare questa canzone.

Ieri sera stavo cercando, pensa, una cassetta ancor più vecchia, di De André. Casa mia è un buco, ma è anche una specie di antro dove si trovano cose parecchio bizzarre. Un tempo è stata un garage. Invece di trovare De André, mi sono ritrovato in mano Achtung Baby piratato da un fantasma. Così doveva andare, si vede.

Tanto il fantasma in questione non saprà mai (e perché lo dovrebbe sapere, poi) che, per fotografare la cassetta piratata non trovavo un posto giusto. La mettevo sul tavolo e non veniva; la mettevo sul letto e non veniva. Alla fine, per creare lo sfondo bianco, l'ho fotografata sulla ciambella del cesso. One love, one life, one water.

Saluti.

Riccardo Venturi - 3/1/2014 - 19:56


Per la "tua" versione polacca avrai visto, Krzysiek, che ho creato una difficilissima immagine col Paint. Opera di altissima grafica computerizzata, cazzo. Però si ispira precisamente al video di Wojnarowicz (che, mi sa, dev'essere di origine polacca), dove compare la scritta "One" in parecchie lingue (tra le quali il gaelico irlandese e l'armeno). Il polacco mancava, ed ecco "Jedno".

Riccardo Venturi - 3/1/2014 - 20:00


L'album "Achtung Baby" fece parte della colonna sonora della mia gioventù romana, e sicuramente "One" fu tra i miei pezzi prediletti a questi tempi. Sono contento anch'io di ritrovarlo nel sito. Non conoscevo la figura di David Wojnarowicz che negli anni 80, fu tra gli artisti più attivi sulla scena underground americana, nonché membro (sic!) del gruppo newyorkese "3 Teens Kill 4", come sto scoprendo sulla Wiki. Il cognome è senza dubbio polacco ma nella biografia c'è scritto che fu cresciuto dalla madre. Più che l'altro, era uno di New York.

E poi...che dire. Mi auguro...ma che dico, sono certo, che la tua opera, Riccardo, passerà alla storia della grafica mondiale e prenderà il meritato posto nell'albo delle arti visive dell'universo intero : P
Grazie.
Non sono riuscito a trovare nessun testo dei "3 Teens Kill 4" nella rete, ma come l'assaggio vi mando il video intitolato "Beautiful People", realizzato da David Wojnarowicz, e musicato qualche tempo fa da suo amico Jesse Hultberg con la canzone del gruppo.



Ma che belle persone che siete... : D
Salud!

Krzysiek Wrona - 3/1/2014 - 22:45


Ma che ci faceva Bono Vox al congresso del Partito Popolare Europeo a Dublino? Adesso persino Angelino Alfano avrà il suo autografo...

A Bono, comu t'a cumbenato?

Bernart Bartleby - 7/3/2014 - 23:13


Se leggi un po' qui non c'è poi molto da stupirsi...

Lorenzo - 7/3/2014 - 23:20


Via, da "Bono Vox" bisognerà chiamarlo "Bòno Lui"....

Riccardo Venturi - 7/3/2014 - 23:32


O un amichetto di Owsiak

krzyś - 7/3/2014 - 23:38


C'è, comunque, un racconto di Patrick Süskind, che come la trama ha un episodio simile al video di cui sopra. Le idee ci stanno in aria, come l'abbia detto er "mi to fo" Ciung Mi Druta. Salud!

krzyś ³ - 8/3/2014 - 02:15


Date un'occhiata anche alla mia traduzione.


(Oblomov)

Senz'altro e con piacere. Possiamo anche inserire la tua traduzione nella pagina? Grazie! [CCG/AWS Staff]

20/4/2016 - 07:11


come B.B.b (bifolco)

ammetto

K.W.k. cretino - 26/7/2021 - 00:28


Non poteva mancare la incredibile versione di Eddie Vedder

10/1/2023 - 22:52




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