Schiavo secolar, paria del servaggio,
che alla fame ognor ti forza l'oppressor;
la sorte lieta sta nel tuo coraggio,
non più mendicanti, non più sfruttator!
Il pingue fannullon non vuol capir ragion,
gavazza col sudor, frutto del tuo lavor:
morte ai ladron! Mon vogliam più padron
perché non han pietà dell'umanità!
Sorgiam, sorgiam, sorgiamo!
Orsù lavorator che spunta già l'albor,
il diritto affermiamo all'esistenza
e nell'avvenir il sole risplenderà d'indipendenza!
Se uniti noi sarem da forti pugnerem,
la vile tirannia disperderem;
corriamo ad espugnare i troni e gli altar
pel grande ideal dell'Anarchia!
Il politicante che promette ognora
è un vile menzogner mai sazio di poter;
leggi sopra leggi ei ti die' finora
sol per affamarti e farti massacrar!
Giura fede al re, non si cura di te,
spergiuro e mentitor è uomo senza cuor;
ministri e senator, deputati e signor,
crudeli son con noi, dell'orgia son gli eroi.
Sorgiam, sorgiam, sorgiamo!
Orsù lavorator che spunta già l'albor,
il diritto affermiamo all'esistenza
e nell'avvenir il sole risplenderà d'indipendenza!
Se uniti noi sarem da forti pugnerem,
la vile tirannia disperderem;
corriamo ad espugnare i troni e gli altar
pel grande ideal dell'Anarchia!
Popolo oppresso da quest'orda infame
vano è il tuo ciarlar: impugna, orsù, l'acciar!
Vittima sei sempre delle inique brame
dei mistificator che ti dicon malfattor!
Non devi più servir, non devi più soffrir!
E' questo l'ideal, lo scopo tuo final!
Per te sarà l'onor, la gioia, lo splendor,
se da oggi in poi combatterai con noi!
Sorgiam, sorgiam, sorgiamo!
Orsù lavorator che spunta già l'albor,
il diritto affermiamo all'esistenza
e nell'avvenir il sole risplenderà d'indipendenza!
Se uniti noi sarem da forti pugnerem,
la vile tirannia disperderem;
corriamo ad espugnare i troni e gli altar
pel grande ideal dell'Anarchia!
che alla fame ognor ti forza l'oppressor;
la sorte lieta sta nel tuo coraggio,
non più mendicanti, non più sfruttator!
Il pingue fannullon non vuol capir ragion,
gavazza col sudor, frutto del tuo lavor:
morte ai ladron! Mon vogliam più padron
perché non han pietà dell'umanità!
Sorgiam, sorgiam, sorgiamo!
Orsù lavorator che spunta già l'albor,
il diritto affermiamo all'esistenza
e nell'avvenir il sole risplenderà d'indipendenza!
Se uniti noi sarem da forti pugnerem,
la vile tirannia disperderem;
corriamo ad espugnare i troni e gli altar
pel grande ideal dell'Anarchia!
Il politicante che promette ognora
è un vile menzogner mai sazio di poter;
leggi sopra leggi ei ti die' finora
sol per affamarti e farti massacrar!
Giura fede al re, non si cura di te,
spergiuro e mentitor è uomo senza cuor;
ministri e senator, deputati e signor,
crudeli son con noi, dell'orgia son gli eroi.
Sorgiam, sorgiam, sorgiamo!
Orsù lavorator che spunta già l'albor,
il diritto affermiamo all'esistenza
e nell'avvenir il sole risplenderà d'indipendenza!
Se uniti noi sarem da forti pugnerem,
la vile tirannia disperderem;
corriamo ad espugnare i troni e gli altar
pel grande ideal dell'Anarchia!
Popolo oppresso da quest'orda infame
vano è il tuo ciarlar: impugna, orsù, l'acciar!
Vittima sei sempre delle inique brame
dei mistificator che ti dicon malfattor!
Non devi più servir, non devi più soffrir!
E' questo l'ideal, lo scopo tuo final!
Per te sarà l'onor, la gioia, lo splendor,
se da oggi in poi combatterai con noi!
Sorgiam, sorgiam, sorgiamo!
Orsù lavorator che spunta già l'albor,
il diritto affermiamo all'esistenza
e nell'avvenir il sole risplenderà d'indipendenza!
Se uniti noi sarem da forti pugnerem,
la vile tirannia disperderem;
corriamo ad espugnare i troni e gli altar
pel grande ideal dell'Anarchia!
Contributed by Bernart - 2013/12/2 - 12:01
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Canto della tradizione anarchica raccolto nei primi anni 60 nel vercellese, così come riferito nel volume intitolato “Senti le rane che cantano: canzoni e vissuti popolari della risaia”, di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Ma lo troviamo anche in Puglia, registrato nel 1978 a San Severo dalla voce di Mollica Soccorsa Foschini (classe 1899), bracciante e militante comunista.
Il testo di questo canto appare in molti canzonieri di inizio del XX secolo e viene pubblicato per la prima volta nel 1903 ne “Il canzoniere dei ribelli”, tipografia della "Cronaca Sovversiva", Barre, Vermont (USA).