Todo niño es un lucero
que no muñeco de cartón
no quiero que les recorten en cueros
les vistan con un patrón.
No, no
a Pedro Botero y su tenedor
¡Qué no al hombre del saco y al confesor!
No se entrega un niño al buitre
ni se fosiliza ante el pupitre,
¡Qué no al chacal, al buitre, al depredador!
¡No, no, al chacal, al buitre, al depredador!
Carne y hueso
eso es
seso y sexo
como usted.
que no muñeco de cartón
no quiero que les recorten en cueros
les vistan con un patrón.
No, no
a Pedro Botero y su tenedor
¡Qué no al hombre del saco y al confesor!
No se entrega un niño al buitre
ni se fosiliza ante el pupitre,
¡Qué no al chacal, al buitre, al depredador!
¡No, no, al chacal, al buitre, al depredador!
Carne y hueso
eso es
seso y sexo
como usted.
inviata da Bernart - 5/11/2013 - 14:10
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Scritta da Carmen Santonja (1934-2000) e Gloria Van Aerssen (1932-)
Arrangiamento musicale del collettivo Limón Express.
Nel terzo album del duo spagnolo, intitolato “Contracorriente” pubblicato nel 1972.
Le Vainica Doble sono state un duo femminile spagnolo di musica pop che esordì negli ultimi anni del franchismo. In alcune loro canzoni, apparentemente “innocenti”, si celava l’avversione e la condanna verso la dittatura; in altre era contenuta una critica piuttosto esplicita all’educazione dei bambini come concepita allora.
Era il 1976. Francisco Franco – quel gattaccio – era schiattato da non molti mesi e già in Spagna si ricominciava a respirare un poco (anche se i fascisti – come in Italia, come in Grecia – non hanno mai gettato le armi). Le Vainica Doble potevano permettersi di uscire dal “mimetismo” che aveva in qualche modo caratterizzato i loro precedenti lavori e decisero di fare un disco molto esplicito, “controcorrente” per l’appunto, in cui denunciare ogni tipo di dittatura e di totalitarismo, di repressione e di autoritarismo, ad ogni livello, politico, familiare e sessuale…
“Pedro Botero” è un modo spagnolo per chiamare il Diavolo… “las calderas de Pedro Botero” è l’Inferno…