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Miguel Littín: Actas de Marusia

Autori Vari / Different Authors / Différents Auteurs
Lingua: Spagnolo



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El equipaje del destierro
(Patricio Manns)
La muerte no va conmigo
(Inti-Illimani)
Cantata Santa María de Iquique
(Quilapayún)


[Messico, 1976]
Un film di Miguel Littín
Soggetto di Patricio Manns
Musica di Mikis Theodorakis (con la collaborazione di Ángel Parra)
Sceneggiatura di Miguel Littín e Freddy Taverna
Scenografia di Agustín Ituarte e Raúl Serrano
Fotografia di Jorge Stahl jr.
Personaggi e interpreti: Gian Maria Volonté (Gregorio), Diana Bracho (Luisa, la maestra), Ernesto Gómez Cruz (Criscuolo "Medio Juan"), Salvador Sánchez (Sebastián), Claudio Obregón (capitano Troncoso), Patricia Reyes Spíndola (Rosa), Domingo Soto (Eduardo López Rojas), Arturo Beristáin (Arturo), et.aa.
Produzione: CONACINE
Durata: 105'

[México, 1976]
Un film de Miguel Littín
Sujeto de Patricio Manns
Música de Mikis Theodorakis (con la colaboración de Ángel Parra)
Guión de Miguel Littín y Freddy Taverna
Escenografía de Agustín Ituarte y Raúl Serrano
Fotografía di Jorge Stahl jr.
Personajes y intérpretes: Gian Maria Volonté (Gregorio), Diana Bracho (Luisa, la maestra), Ernesto Gómez Cruz (Criscuolo "Medio Juan"), Salvador Sánchez (Sebastián), Claudio Obregón (capt. Troncoso), Patricia Reyes Spíndola (Rosa), Domingo Soto (Eduardo López Rojas), Arturo Beristáin (Arturo), y otros.
Producción: CONACINE
Duración: 105'

[Mexico, 1976]
A motion picture by Miguel Littín
Based on a novel by Patricio Manns
Music composed by Mikis Theodorakis (with Ángel Parra)
Screenplay by Miguel Littín and Freddy Taverna
Décor by Agustín Ituarte and Raúl Serrano
Photography by Jorge Stahl jr.
Characters and cast: Gian Maria Volonté (Gregorio), Diana Bracho (Luisa, the teacher), Ernesto Gómez Cruz (Criscuolo "Medio Juan"), Salvador Sánchez (Sebastián), Claudio Obregón (capt. Troncoso), Patricia Reyes Spíndola (Rosa), Domingo Soto (Eduardo López Rojas), Arturo Beristáin (Arturo), and others.
Production: CONACINE
Time: 105'

FCG: Film Contro la Guerra / AWM: AntiWar Movies

shindl


Con questa pagina, CCG/AWS inaugura una cosa che non si auspica diventi una “consuetudine”, bensì una ponderatissima serie di pagine che, pur avendo nella musica e nella canzone una componente fondamentale, non partono direttamente da essa bensì da un film. Moltissime pagine di questo sito sono legate a doppio filo col cinema: sia in forma di colonne sonore, sia di semplici canzoni contenute nel film stesso; il rigoroso criterio per una pagina del genere sarà invece la coralità totale tra il film stesso e la sua musica, la compenetrazione totale tra l'impegno del regista, degli interpreti (o dell'interprete principale) e del compositore della musica (per questo motivo tali pagine saranno invariabilmente registrate sotto “Autori Vari”, anche se il nome del regista sarà indicato prima del titolo). Ulteriore criterio inderogabile sarà la disponibilità del film integrale su YouTube, in versione originale o doppiata (e meglio se in entrambe). Chiaramente non intendiamo minimamente trasformare “Canzoni Contro la Guerra” in “Film Contro la Guerra”; da quanto sopra sarà apparso chiaro che cosa intendiamo fare con pagine di questo genere. (Nell'immagine: Il "logo" del nuovo percorso, tratto da una celebre sequenza di "Schindler's List")


Per questo motivo abbiamo scelto di iniziare questa serie di pagine (raccolte in un apposito percorso) con Actas de Marusia, film diretto nel 1976 dal regista cileno Miguel Littín su soggetto letterario di Patricio Manns Il film è interpretato da Gian Maria Volonté e le musiche sono state composte da Mikis Theodorakis, con la collaborazione di Ángel Parra; già da questi nomi, che fanno letteralmente impressione declinati tutti assieme, i criteri sopraesposti appariranno ancor più chiari.

aktasdeDiretto e scritto da due perseguitati dal regime fascista militare cileno, nonché da due esiliati. Miguel Littín, nato nel 1942 a Palmilla, di origini greco-libanesi. Fondatore e direttore della “Chile Films”, la casa cinematografica statale; il giorno del golpe di Pinochet, come lui stesso racconta, la moglie era già stata avvertita che era stato fucilato. Nel 1985, dopo dodici anni di esilio, era tornato clandestinamente in Cile sotto un poderoso travestimento per girare un film-documentario sul Cile della dittatura, Acta General de Chile, diventate anche un racconto di Gabriel García Márquez: Le avventure di Miguel Littín, esule clandestino in Cile (travestito, era riuscito a filmare persino Pinochet e non era stato riconosciuto sulle prime neppure da sua madre a Palmilla). Riuscì a fuggire all'ultimo momento, con l'ultima beffa di essere scortato all'aeroporto dalla polizia. Patricio Manns, poeta, cantautore, scrittore; è l'autore de El equipaje del destierro, ed uno dei nomi più importanti della cultura cilena e sudamericana contemporanea (accostato, non a torto, a César Vallejo). Nel 1975, quando Actas de Marusiafu cominciato a girare, Miguel Littín si trovava esule in Messico; in quel paese è stato interamente girato il film. Crediamo che sia inutile soffermarsi eccessivamente su Gian Maria Volonté, su chi sia stato e su che cosa abbia rappresentato non solo per il cinema italiano e internazionale, ma anche per una stagione intera di cinema che seguiva i sussulti e i cambiamenti profondi e rivoluzionari della società. Lo stesso vale, naturalmente, per Mikis Theodorakis, il cui esilio era appena terminato dopo sette anni di dittatura, di torture, di campi di concentramento, di confino. Ángel Parra è uno dei figli di Violeta Parra, anch'egli esule all'epoca. Actas de Marusia è, in questo, un film quasi irripetibile in quanto proveniente da storie di lotta, di repressione e di esilio pagate in prima persona.

Miguel Littín.
Miguel Littín.
Actas de Marusia parla di un episodio reale della storia del Cile, che viene però situato nell'agosto del 1907 in un villaggio minerario del nord del paese, vale a dire pochi mesi prima degli analoghi fatti di Santa María de Iquique della Cantata di Luis Advis e dei Quilapayún. Il 1907 è anno di enormi agitazioni tra i minatori cileni, che vivevano in condizioni spaventose (si veda anche Arriba quemando el sol di Violeta Parra); agitazioni che culminano appunto nel massacro di Santa María de Iquique e nella sanguinosa repressione da parte delle forze armate. Si tratta di una forzatura della realtà storica, effettuata già da Patricio Manns nel racconto e nella sceneggiatura: il massacro di Marusia, come detto, avvenne realmente sotto il governo di Arturo Alessandri, ma nel marzo del 1925. Le vittime furono oltre cinquecento tra i minatori in sciopero. La vicenda filmica è comunque la seguente:

Gian Maria Volonté.
Gian Maria Volonté.
Nell'agosto del 1907, nel villaggio di Marusia, viene scoperto il cadavere dell'amministratore e capataz della Marusia Mining Co., un impresa mineraria inglese. Dell'assassinio viene accusato un minatore del posto, Rufino (interpretato da Manuel “Flaco” Ibáñez), che viene ucciso mentre cerca di fuggire (in realtà la sua fuga è stata organizzata proprio con lo scopo di eliminarlo). A Marusia tutti i minatori scendono in sciopero per protestare; la proprietà della miniera richiede quindi l'intervento dell'esercito cileno. La situazione precipita quando Sebastián (Salvador Sánchez) uccide un soldato per vendicare la morte di Rufino; il presidio militare vorrebbe iniziare immediatamente la repressione violenta dello sciopero, mentre la proprietà, impaurita, vorrebbe trattare coi minatori tra i quali emerge Gregorio (Gian Maria Volonté), apportatore di idee di lotta unitaria e coordinata che coinvolgano tutti i minatori del Nord cileno. Lo scontro tra gli scioperanti e il presidio militare si fa drammatico: in un gesto estremo, il coraggioso emigrato italiano Criscuolo “Medio Juan” (Ernesto Gómez Cruz) si imbottisce di esplosivo e affronta da solo i soldati, uccidendo un fanatico e crudele sergente (Armando Acosta). Il gesto viene imitato dagli abitanti di Marusia, che si piazzano esplosivo alle cinture per evitare di essere accerchiati dalla truppa. L'uccisione di un altro militare, il tenente Argandoña (José Carlos Ruiz) obbliga il presidio militare a togliere l'assedio, mentre però sta arrivano un reggimento completo e in assetto di guerra comandato dal capitano Troncoso (Claudio Obregón) e dal teneste Espinosa (Alejandro Parodi). Arrivato a Marusia, il reggimento si scatena in una repressione spietata che serva da esempio per l'intero movimento operaio; nel frattempo una giovane maestra elementare (Diana Bracho) cerca di mettere in salvo i bambini e le bambine di Marusia, rischiando la vita. Il 17 agosto 1907 Marusia subì l'assalto finale da parte dell'esercito: il villaggio fu raso al suolo e tutti gli scioperanti sono passati per le armi. Gregorio viene torturato a morte, prima che tutta la popolazione venga sterminata. Il diario tenuto da Gregorio viene portato via dall'unico superstite in modo che possa essere tradotto in epopee popolari.

Patricio Manns.
Patricio Manns.
Actas de Marusia fu candidato all'Oscar per il miglior film straniero 1976, ma non ottenne il premio anche per l'enormità degli altri competitori (vinse Dersu Uzala di Akira Kurosawa; altri candidati furono La terra della grande promessa di Andrzej Wajda, Barry Lyndon di Stanley Kubrick; Sandokan n° 8 di Kei Kumai e Profumo di donna di Dino Risi). Il film è un chiaro esempio di ciò che significa un'azione collettiva: a parte la sollevazione di movimenti di rivendicazione sociale, il vero punto focale del film è la forma di organizzazione (unita all'azione) sviluppata dai minatori di Marusia e dalle loro famiglie. Come già detto, tutto inizia con un capataz ucciso per vendetta dopo aver assassinato un lavoratore ed anche per i maltrattamenti che esercitava continuamente; i lavoratori, quindi, si risolvono a prendere una misura estrema come quella dello sciopero, fermando totalmente l'attività della miniera di proprietà straniera. Di conseguenza, devono fronteggiare il violento autoritarismo dello Stato affidato alla repressione militare. Qui l'azione collettiva comincia a farsi evidente: le riunioni segrete, la raccolta di denaro sia per la lotta che per la sopravvivenza, i sabotaggi, i picchetti di fronte alle autorità e le forme di comunicazione. In tutto questo il ruolo delle donne è fondamentale: nel film sono pienamente partecipi di ogni azione, organizzano e comunicano sia tra di loro che con gli scioperanti. Celebre è una delle sequenze iniziali del film, nella quale decine di lavandaie fanno finta di chiacchierare passandosi in realtà di bocca in bocca il messaggio di una di loro che informa tutte dei piani da seguire. Tra i personaggi femminili spicca quello di Rosa, interpretato dalla giovanissima Patricia Reyes Spíndola ad appena due anni dal suo debutto cinematografico. Rosa è parte in causa e ha un ruolo decisionale delle azioni dei suoi compagni, e molte volte lei stessa dirige l'azione. È una donna coraggiosa e determinata, alla quale non importa sacrificare la sua vita per il bene comune.

theodactas.Generalmente accolto con molto favore in tutto il mondo, Actas de Marusia risentì senz'altro anche dell'ondata emozionale susseguitasi al golpe militare in Cile, che non si era certamente esaurita nel 1976 anche con gli assassini di oppositori in esilio ordinati da Pinochet (si pensi a Orlando Letelier e a Bernardo Leighton). In Italia, in particolare, il ruolo principale assegnato a Gian Maria Volonté contribuì al suo grosso successo. Il film è considerato tra i capolavori di Miguel Littín, accanto a La Tierra Prometida e a El Chacal de Nahueltoro. Ciononostante, gli sono state rivolte alcune critiche di fondo, come ad esempio la scarsa analisi del passaggio cruciale dall'azione occasionale (la vendetta sull'amministratore) alla lotta di classe organizzata; critiche che non sono infondate. Actas de Marusia resta comunque una pellicola assolutamente emozionante, che obbligò, in quegli anni, a situare gli avvenimenti cileni in un contesto storico di repressione sanguinosa assai più lungo e vasto. La musica di Mikis Theodorakis sottolineò ovviamente alla perfezione i vari momenti del film, anche se a un primo ascolto potrà apparire abbastanza “insolita” rispetto alle altre composizioni cinematografiche del Maestro; ciò è dovuto naturalmente alla particolare ambientazione, per la quale -nella riproduzione specifica di musiche popolari cilene- Theodorakis si avvalse della decisiva collaborazione di Ángel Parra. La colonna sonora fu raccolta in un'unica suite, intitolata come il film, e pubblicata in disco dalla Sakkaris Records (casa discografica greca) assieme a quella di Biribi.
ACTAS DE MARUSIA
Un film de Miguel Littín [México 1976]
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inviata da Riccardo Venturi - 30/10/2013 - 18:10




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