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Paysans sans peur

Malicorne
Langue: français


Malicorne

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(Malicorne)


[1981]
Testo di Étienne Roda-Gil
Musica di Gabriel Yacoub
rodagill.
Paroles: Étienne Roda-Gil
Musique: Gabriel Yacoub

Lyrics by Étienne Roda-Gil
Music by Gabriel Yacoub
Album: Balançoire en feu

malicbal


Nel 1981 i Malicorne di Gabriel Yacoub sono in crisi profonda al loro interno, e in via di separazione. Il gruppo ha alle spalle album interi dove le canzoni tradizionali francesi più antiche sono state legate al più raffinato rock psichedelico e progressive; un'operazione particolare che ha consentito di raggiungere sia delle autentiche vette musicali, sia la riproposizione di una tradizione vista come fonte inesauribile di modernità e di sperimentazione. Nel loro periodo di crisi seguito al “periodo d'oro” degli anni '70, i Malicorne decidono di rompere con quella che oramai viene avvertita come un'operazione in via di esaurimento, e pubblicano un album interamente formato da brani originali: è Balançoire en feu, dalla stupefacente copertina.

Gabriel Yacoub.
Gabriel Yacoub.
Per l'album, i Malicorne compiono una scelta radicale: si fanno infatti scrivere tutte le canzoni da Étienne Roda-Gil, che è uno dei più noti parolieri francesi ma anche un poeta e un anarchico. Figlio di un militante spagnolo nella Guerra Civile e nato come Esteve Roda Gil (assumerà in seguito la forma francese di “Étienne”), è a sua volta un libertario dichiarato e sostenitore della CNT anarcosindacalista. Suo padre era stato membro della Colonna Durruti prima, e della resistenza francese poi. Dopo un'infanzia difficilissima e tribolata, tra ristrettezze e malattie (sua madre lo salva dallo scorbuto con una piccola razione di succo di limone che ottiene a prezzo di enormi privazioni), il giovane Roda-Gil riesce a laurearsi in lettere e, per vivere, fa il rappresentante di medicinali negli ambulatori. Nel '68 parigino, all'età di 27 anni, incontra il cantante Julien Clerc ed inizia con lui una collaborazione che si interromperà soltanto nel 1980; una delle domande che Roda-Gil si pone è la seguente, “A cosa serve una canzone se è disarmata?”. Scrive per France Gall, Claude François, Juliette Gréco, Barbara, Françoise Hardy e Riccardo Cocciante; ma scrive anche il testo francese della Makhnovscina e collabora con Roger Waters. Étienne Roda-Gil è morto il 28 maggio 2004.

L'album Balançoire en feu, dapprima, sconcerta i fan e il pubblico dei Malicorne. Le musiche scritte da Gabriel Yacoub (che interpreta tutte le canzoni) e dal bassista Olivier Zdrzalik-Kowalski sono come sempre raffinatissime e molto belle, ma ai testi di Roda-Gil si fa fatica ad abituarsi. Solo col tempo, l'album diverrà un vero e proprio classico dei Malicorne, nonché uno dei migliori album di rock psichedelico prodotto in Europa.

Si direbbe quasi che Étienne Roda-Gil non aspettasse altri che i Malicorne per dare campo libero a tutto il suo libertarismo, a trecentosessanta gradi. I lavoratori e il lavoro in Chantier d'été, i soldati e la guerra in Soldat de la République e, adesso, i contadini in questa canzone-inno di solidarietà. Ripensandoci, di canzoni del genere sui lavoratori della terra non ne sono state scritte mai molte ; canzoni in cui sono visti come facenti parte della classe popolare, senza se e senza ma. E anche qui non è certamente « innaturale » l'affidamento ai Malicorne di un testo del genere ; le canzoni tradizionali che hanno sempre cantato, riarrangiandole, provengono dal mondo rurale. E' quindi una sorta di ideale riallaccio che Roda-Gil volle dedicare a chi aveva reinserito la tradizione orale, quindi contadina, nelle tematiche della modernità (gran parte del recupero dei canti tradizionali francesi presso il grande pubblico è senz'altro dovuto ai Malicorne). Roda-Gil sottolinea i due comportamenti riservati generalmente ai contadini : il disprezzo a vari titoli (e, in quanto presupposti portatori di conservatorismo, superstizioni e tradizioni secolari, espresso e messo in atto anche da parecchia sinistra), e il macello nelle guerre di ogni epoca (basterebbe considerare la I Guerra mondiale). Qui, invece, i contadini sono visti come « niveleurs », un termine che pone alcune difficoltà. « Livellatori » come coloro che livellano il terreno su di esso piegati (la terra è bassa, dice un vecchio detto), ma anche come parificatori, portatori di uguaglianza ; ma, in francese, un « niveleur » è anche una sorta di piccolo erpice, quindi un attrezzo agricolo. Nella traduzione ho optato per « livellatori », termine che, tutto sommato, è l'unico che riesce a coprire tutte queste possibili accezioni.

Come tutti i testi che Roda-Gil ha scritto per questo album, si tratta di poche parole addensate. Così la « chimera » dei contadini viene posta, probabilmente, come un'utopia costantemente inespressa attraverso le epoche, oppure che si è espressa con le tante ribellioni contadine stroncate in bagni di sangue. Tutto ciò viene riservato ai « rituali », le commemorazioni, i militi ignoti. Ma il cuore dell'autore è con chi ha sacrificato, senza paura, la propria vita ottenendone il più totale anonimato, oltre al disprezzo e all'esclusione. Si vede qui, in tutta la sua forza, la provenienza anarchica militante di Roda-Gil ; si percepiscono i contadini spagnoli che si erano battuti « sans peur » per la rivoluzione e che avevano appoggiato senza riserve Durruti e le sue colonne (il padre di Roda-Gil ne faceva parte). E si capisce anche meglio che cosa sia quest'album. [RV]




Paysans sans peur
Têtes rondes et niveleurs
Paysans sans peur
Têtes rondes et niveleurs
Emportez mon coeur
Tout au fond de vos casques
Quand on vous tuera
De mépris et de guerre
Qu'on désignera
Aux rites votre chimère
Qu'on enterre mon coeur
Avec vous sans honneurs
Paysans sans peur
Têtes rondes et niveleurs

envoyé par Riccardo Venturi - 13/9/2013 - 15:32



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
13 settembre 2013
CONTADINI INTREPIDI

Contadini intrepidi
Teste rotonde, livellatori
Contadini intrepidi
Teste rotonde, livellatori
Prendetevi il mio cuore
In fondo dentro agli elmetti
Quando vi ammazzeranno
Di disprezzo e di guerra
Sia seppellito il mio cuore
Assieme a voi senza onori
Contadini intrepidi
Teste rotonde, livellatori.

13/9/2013 - 15:44




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