Tak vás tu máme, bratři z krve Kainovy,
poslové noci, která do zad bodá dýku,
tak vás tu máme, bratři, vnuci Stalinovi,
však ne tak jako včera, dnes už bez šeříků,
však díky za železné holubičky míru
a díky za polibky s chutí hořkých mandlí,
v krajině přelíbezné zavraždili víru,
na cestě rudé šípky jako pomník padlých.
Vám poděkování a vřelá objetí
za provokování a střelbu do dětí,
a naše domovy nechť jsou vám domovem,
svědky jsou hřbitovy páchnoucí olovem.
Vím, byla by to chyba - plivat na pomníky,
nám zbývá naděje, my byli jsme a budem,
boľšoje vam spasibo, braťja zachvatčiki,
spasibo bolšeje, nikogda nězabuděm,
nikogda nězabuděm!
poslové noci, která do zad bodá dýku,
tak vás tu máme, bratři, vnuci Stalinovi,
však ne tak jako včera, dnes už bez šeříků,
však díky za železné holubičky míru
a díky za polibky s chutí hořkých mandlí,
v krajině přelíbezné zavraždili víru,
na cestě rudé šípky jako pomník padlých.
Vám poděkování a vřelá objetí
za provokování a střelbu do dětí,
a naše domovy nechť jsou vám domovem,
svědky jsou hřbitovy páchnoucí olovem.
Vím, byla by to chyba - plivat na pomníky,
nám zbývá naděje, my byli jsme a budem,
boľšoje vam spasibo, braťja zachvatčiki,
spasibo bolšeje, nikogda nězabuděm,
nikogda nězabuděm!
inviata da Krzysiek Wrona - 11/9/2013 - 04:36
Lingua: Italiano
Versione italiana di Stanislava
Gli ultimi tre versi sono in russo, ma probabilmente un po' storpiato (adattato alla pronuncia ceca) e trascritto in caratteri latini. Sono frasi volutamente semplici ed espressive e perciò comprensibili anche a chi come me non conosce il russo. Ho tradotto quindi tutto il testo in italiano per motivi di comprensibilità, anche se si perde questo passaggio tra le lingue.
Gli ultimi tre versi sono in russo, ma probabilmente un po' storpiato (adattato alla pronuncia ceca) e trascritto in caratteri latini. Sono frasi volutamente semplici ed espressive e perciò comprensibili anche a chi come me non conosce il russo. Ho tradotto quindi tutto il testo in italiano per motivi di comprensibilità, anche se si perde questo passaggio tra le lingue.
E DUNQUE ECCOVI QUA (FRATELLI)
E dunque eccovi qua, fratelli dal sangue di Caino,
messaggeri della notte che infigge un pugnale nella schiena,
eccovi qua, dunque, fratelli, nipoti di Stalin,
non però così come ieri, oggi ormai senza i fiori di lillà.
Ebbene grazie per le colombe di pace fatte di ferro,
grazie per i baci al gusto di mandorle amare.
In una terra graziosa hanno assassinato la fede.
Sul sentiero i frutti rossi della rosa canina, a mo' di monumento ai caduti.
A voi ringraziamenti e abbracci calorosi
per le provocazioni e per gli spari contro i bambini,
le nostre case siano le vostre case.
I cimiteri odoranti di piombo fanno da testimoni.
So, sarebbe un errore sputare sulle tombe,
a noi rimane la speranza, noi fummo e saremo.
Tante grazie a voi, fratelli aggressori,
grazie tante, non dimenticheremo mai,
non dimenticheremo mai!
E dunque eccovi qua, fratelli dal sangue di Caino,
messaggeri della notte che infigge un pugnale nella schiena,
eccovi qua, dunque, fratelli, nipoti di Stalin,
non però così come ieri, oggi ormai senza i fiori di lillà.
Ebbene grazie per le colombe di pace fatte di ferro,
grazie per i baci al gusto di mandorle amare.
In una terra graziosa hanno assassinato la fede.
Sul sentiero i frutti rossi della rosa canina, a mo' di monumento ai caduti.
A voi ringraziamenti e abbracci calorosi
per le provocazioni e per gli spari contro i bambini,
le nostre case siano le vostre case.
I cimiteri odoranti di piombo fanno da testimoni.
So, sarebbe un errore sputare sulle tombe,
a noi rimane la speranza, noi fummo e saremo.
Tante grazie a voi, fratelli aggressori,
grazie tante, non dimenticheremo mai,
non dimenticheremo mai!
inviata da Stanislava - 30/7/2014 - 11:08
Grazie Krzysztof per questo contributo! Qualche tempo fa mi sono prefissa di ampliare un po' la sezione in lingua ceca di questo sito, ma per ora la cosa va abbastanza a rilento... Onestamente, ci sarebbe da fare parecchio.. Tra le tante canzoni che avevo in mente c'era anche questa qua.. :)
Ho visto che negli ultimi tempi hai inserito molte canzoni in polacco. Conoscevo finora troppo poco della musica polacca in genere, quindi è per me un'occasione di nuove scoperte.
Grazie anche per la nota sul “predecessore” polacco di Jan Palach, devo ammettere che non conoscevo questo fatto. Sapevo che Palach non fosse l'unico a compire il fatidico gesto ma non ero a corrente che ci fossero stati dei casi anche oltre i confini. Ecco cosa succede quando alla scarsa diffusione dell'informazione (molte volte voluta e programmata, come in questo caso) si aggiunge anche la barriera linguistica..! E qui di barriera linguistica non è nemmeno lecito parlare dato che le nostre sono “lingue sorelle”. Ma spesso mi sono accorta che al di fuori dell'area slava esiste un'enorme difficoltà di interpretare quel mondo racchiuso all'interno di lingue indecifrabili. Come del resto succede per tante altre zone del mondo le cui lingue non sono tra quelle poche maggiormente conosciute. Sono ottimista di natura e ho potuto constatare che in tutto il mondo ci sono comunque tante persone aperte alle altre culture e questo sito mi sembra esserne una testimonianza oltremodo chiara, e un ottimo punto d'incontro. Ma è più che comprensibile che, data la difficoltà linguistica, ci sia bisogno di un po' di aiuto e collaborazione. Ho in mente di inserire ancora diverse canzoni in lingua ceca (per adesso si può dire che ho solo iniziato), raccontando un po' anche la loro storia, e tentando di renderle in italiano – anche se, a volte, non è un compito facile. Per mettere a disposizione qualche vicenda meno nota, qualche frammento di storia, collegamenti intertestuali... Un modo per contribuire... Non so a quanti possa risultare interessante ciò che faccio ma mi fa comunque piacere farlo e se ci sarà anche una sola persona che per curiosità leggerà quello che ho scritto, già sarò contenta. Un saluto a tutti!
Ho visto che negli ultimi tempi hai inserito molte canzoni in polacco. Conoscevo finora troppo poco della musica polacca in genere, quindi è per me un'occasione di nuove scoperte.
Grazie anche per la nota sul “predecessore” polacco di Jan Palach, devo ammettere che non conoscevo questo fatto. Sapevo che Palach non fosse l'unico a compire il fatidico gesto ma non ero a corrente che ci fossero stati dei casi anche oltre i confini. Ecco cosa succede quando alla scarsa diffusione dell'informazione (molte volte voluta e programmata, come in questo caso) si aggiunge anche la barriera linguistica..! E qui di barriera linguistica non è nemmeno lecito parlare dato che le nostre sono “lingue sorelle”. Ma spesso mi sono accorta che al di fuori dell'area slava esiste un'enorme difficoltà di interpretare quel mondo racchiuso all'interno di lingue indecifrabili. Come del resto succede per tante altre zone del mondo le cui lingue non sono tra quelle poche maggiormente conosciute. Sono ottimista di natura e ho potuto constatare che in tutto il mondo ci sono comunque tante persone aperte alle altre culture e questo sito mi sembra esserne una testimonianza oltremodo chiara, e un ottimo punto d'incontro. Ma è più che comprensibile che, data la difficoltà linguistica, ci sia bisogno di un po' di aiuto e collaborazione. Ho in mente di inserire ancora diverse canzoni in lingua ceca (per adesso si può dire che ho solo iniziato), raccontando un po' anche la loro storia, e tentando di renderle in italiano – anche se, a volte, non è un compito facile. Per mettere a disposizione qualche vicenda meno nota, qualche frammento di storia, collegamenti intertestuali... Un modo per contribuire... Non so a quanti possa risultare interessante ciò che faccio ma mi fa comunque piacere farlo e se ci sarà anche una sola persona che per curiosità leggerà quello che ho scritto, già sarò contenta. Un saluto a tutti!
Stanislava - 11/9/2013 - 22:58
Lingua: Francese
Version française - MES BIEN CHERS FRÈRES... Enfin vous voilà ! – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après la version italienne de Stanislava
d'une
Chanson tchèque – Tak vás tu máme (Bratři) – Karel Kryl – 1968
d'après la version italienne de Stanislava
d'une
Chanson tchèque – Tak vás tu máme (Bratři) – Karel Kryl – 1968
Ryzsard Siwiec (née à Dębica le 7 Mars 1909, mort à Varsovie le 12 septembre 1968) fut la première personne à s'immoler par le feu pour protester contre l'invasion de la Tchècoslovaquie en 1968. Il accomplit ce geste au stade de Varsovie à l'occasion de la fête de la récolte. Bien que son suicide fut repris par une caméra et que tout se fut produit en présence des chefs du parti communiste polonais et de très nombreux spectateurs, son geste n'eut pas d'écho dans les moyens de communication de masse et son nom resta presque méconnu. La presse polonaise n'en fit pas mention et le Parti Communiste Polonais en effaça toute trace. Peu de gens se rendirent compte de ce qu'il avait voulu obtenir par son sacrifice. Seulement après la chute du régime, on lui consacra un film documentaire tourné du réalisateur polonais Maciej Drygas (Usłyszcie mój krzyk – Entendez mon cri) et lui furent conférés des prix tchèque, slovaque et polonais.
Merci Krzysztof pour cette contribution ! Il y a quelque temps, je me suis fixé comme objectif d'agrandir un peu la section en langue tchèque de ce site, mais pour l'instant la chose va au ralenti… Honnêtement, il y aurait beaucoup à faire. Parmi tant de chansons que j'avais dans la tête, il y avait aussi celle-ci ici. :)
J'ai vu que dernièrement tu as inséré beaucoup de chansons en polonais. Je connaissais jusqu'à présent trop peu de la musique polonaise en général, c'est donc pour moi une occasion de nouvelles découvertes.
Merci aussi pour la note sur le « prédécesseur » polonais de Jan Palach, je dois admettre que je ne connaissais pas ce fait. Je savais que Palach ne fut pas le seul à accomplir ce geste fatidique mais je n'étais pas au courant qu'il y avait eu des cas même au-delà des frontières. Voilà ce qui se passe lorsque à l'insuffisante diffusion de l'information (souvent voulue et programmée, comme dans ce cas) s'ajoute aussi la barrière linguistique. ! Et ici de barrière linguistique, il n'est même pas licite d'en parler vu que les nôtres sont des « langues sœurs ». Mais souvent je me suis aperçue qu'en dehors de l'aire slave, il existe une énorme difficulté d'interpréter ce monde renfermé à l'intérieur de langues indéchiffrables. Comme du reste, cela se passe pour tant d'autres zones du monde dont les langues ne sont pas parmi les plus connues. Je suis optimiste de par nature et j'ai pu constater que dans le monde entier, il y a pourtant beaucoup de personnes ouvertes aux autres cultures et ce site me semble en être un témoignage des plus clairs, et un excellent point de rencontre. Mais il est plus que compréhensible que, étant donnée la difficulté linguistique, il y ait besoin d'un peu d'aide et collaboration. J'ai dans la tête d'insérer encore différentes chansons en langue tchèque (maintenant on peut dire que j'ai seulement commencé), en racontant un peu aussi leur histoire, et en tentant de les rendre en italien – même si, parfois, elle n'est pas une tâche facile. Pour mettre à disposition certain événement moins connu, quelque fragment d'histoire, des liaisons intertextuelles… Une manière de contribuer… Je ne sais pas à qui peut paraître intéressant ce que je fais, mais de toute façon, ça me plaît de le faire et s'il y a même seulement une personne qui par curiosité lira ce que j'ai écrit, je serai déjà contente. Salut à tous !
Stanislava- 11/9/2013 - 22:58
Merci Krzysztof pour cette contribution ! Il y a quelque temps, je me suis fixé comme objectif d'agrandir un peu la section en langue tchèque de ce site, mais pour l'instant la chose va au ralenti… Honnêtement, il y aurait beaucoup à faire. Parmi tant de chansons que j'avais dans la tête, il y avait aussi celle-ci ici. :)
J'ai vu que dernièrement tu as inséré beaucoup de chansons en polonais. Je connaissais jusqu'à présent trop peu de la musique polonaise en général, c'est donc pour moi une occasion de nouvelles découvertes.
Merci aussi pour la note sur le « prédécesseur » polonais de Jan Palach, je dois admettre que je ne connaissais pas ce fait. Je savais que Palach ne fut pas le seul à accomplir ce geste fatidique mais je n'étais pas au courant qu'il y avait eu des cas même au-delà des frontières. Voilà ce qui se passe lorsque à l'insuffisante diffusion de l'information (souvent voulue et programmée, comme dans ce cas) s'ajoute aussi la barrière linguistique. ! Et ici de barrière linguistique, il n'est même pas licite d'en parler vu que les nôtres sont des « langues sœurs ». Mais souvent je me suis aperçue qu'en dehors de l'aire slave, il existe une énorme difficulté d'interpréter ce monde renfermé à l'intérieur de langues indéchiffrables. Comme du reste, cela se passe pour tant d'autres zones du monde dont les langues ne sont pas parmi les plus connues. Je suis optimiste de par nature et j'ai pu constater que dans le monde entier, il y a pourtant beaucoup de personnes ouvertes aux autres cultures et ce site me semble en être un témoignage des plus clairs, et un excellent point de rencontre. Mais il est plus que compréhensible que, étant donnée la difficulté linguistique, il y ait besoin d'un peu d'aide et collaboration. J'ai dans la tête d'insérer encore différentes chansons en langue tchèque (maintenant on peut dire que j'ai seulement commencé), en racontant un peu aussi leur histoire, et en tentant de les rendre en italien – même si, parfois, elle n'est pas une tâche facile. Pour mettre à disposition certain événement moins connu, quelque fragment d'histoire, des liaisons intertextuelles… Une manière de contribuer… Je ne sais pas à qui peut paraître intéressant ce que je fais, mais de toute façon, ça me plaît de le faire et s'il y a même seulement une personne qui par curiosité lira ce que j'ai écrit, je serai déjà contente. Salut à tous !
Stanislava- 11/9/2013 - 22:58
MES BIEN CHERS FRÈRES... Enfin vous voilà !
Et donc vous voilà là, mes frères du sang de Caïn,
Messagers de la nuit qui nous enfoncez un poignard dans le dos,
Vous voilà là, donc, frères, neveux de Staline,
Cependant, pas comme hier, désormais sans les fleurs de lilas.
Eh bien merci pour les colombes de la paix en fer,
Merci pour vos baisers au goût d'amandes amères.
Sur une terre gracieuse, on a assassiné la foi.
Sur le sentier les fruits rouges de l'églantier, en manière de monument aux morts.
À vous nos remerciements et nos bras chaleureux
Pour les provocations et pour les tirs contre nos enfants,
Que nos maisons soient vos maisons.
Les cimetières odorant de plomb sont témoins.
Je sais, ce serait une erreur de cracher sur les tombes,
À nous reste l'espoir, nous fûmes et nous serons.
Bien merci à vous, frères agresseurs,
Merci beaucoup, nous n'oublierons jamais,
Nous n'oublierons jamais !
Et donc vous voilà là, mes frères du sang de Caïn,
Messagers de la nuit qui nous enfoncez un poignard dans le dos,
Vous voilà là, donc, frères, neveux de Staline,
Cependant, pas comme hier, désormais sans les fleurs de lilas.
Eh bien merci pour les colombes de la paix en fer,
Merci pour vos baisers au goût d'amandes amères.
Sur une terre gracieuse, on a assassiné la foi.
Sur le sentier les fruits rouges de l'églantier, en manière de monument aux morts.
À vous nos remerciements et nos bras chaleureux
Pour les provocations et pour les tirs contre nos enfants,
Que nos maisons soient vos maisons.
Les cimetières odorant de plomb sont témoins.
Je sais, ce serait une erreur de cracher sur les tombes,
À nous reste l'espoir, nous fûmes et nous serons.
Bien merci à vous, frères agresseurs,
Merci beaucoup, nous n'oublierons jamais,
Nous n'oublierons jamais !
inviata da Marco Valdo M.I. - 30/7/2014 - 21:05
Lingua: Inglese
Versione inglese di Edvard Sidoryk
SO WE'VE GOT YOU OVER HERE (BROTHERS)
So we've got you over here, brothers of Cain's blood,
messengers of the night, which stabs backs with a dagger,
so we've got you over here, brothers, grandchildren of Stalin,
though not like yesterday, today it's without the lilacs,
though thanks for an iron doves of peace,
and thanks for the kisses with taste of bitter almonds,
in the idyllic land they've killed the faith,
on the road the red arrows as a memorial of fallen.
To you our gratitude and warms hugs,
for provocation and shooting at the children,
and let our homes be your homes,
the witnesses are the graveyards smelling of lead,
I know, it'd be mistake to spit on the memorials,
to us the hope remains, we were and we will be!
Thank you very much, brothers-occupators!
Thank you so much, we will never forget!
We will never forget!
So we've got you over here, brothers of Cain's blood,
messengers of the night, which stabs backs with a dagger,
so we've got you over here, brothers, grandchildren of Stalin,
though not like yesterday, today it's without the lilacs,
though thanks for an iron doves of peace,
and thanks for the kisses with taste of bitter almonds,
in the idyllic land they've killed the faith,
on the road the red arrows as a memorial of fallen.
To you our gratitude and warms hugs,
for provocation and shooting at the children,
and let our homes be your homes,
the witnesses are the graveyards smelling of lead,
I know, it'd be mistake to spit on the memorials,
to us the hope remains, we were and we will be!
Thank you very much, brothers-occupators!
Thank you so much, we will never forget!
We will never forget!
Amateur translation
inviata da Edvard Sidoryk - 4/2/2019 - 21:31
×
Parole e musica di Karel Kryl
Nell'album "Rakovina" [1969]
Sito ufficiale: http://www.karelkryl.cz/
Testo trovato qui: http://www.lyricon.net/
Ryszard Siwiec (Polish pronunciation: [ˈrɨʂart ˈɕivjɛt͡s]; 7 March 1909 — 12 September 1968) was a Polish accountant and former Home Army resistance member who was the first person to commit suicide by self-immolation in protest against the Soviet-led invasion of Czechoslovakia. Although his act was captured by a motion picture camera, Polish press omitted any mention of the incident, which was successfully suppressed by the communist authorities. Siwiec prepared his plan alone, and few people realized what he tried to achieve with his sacrifice. His story remained mostly forgotten till the fall of communism, when it was told in a documentary film by Polish director Maciej Drygas. Since then, Siwiec has been posthumously awarded a number of Czech, Slovak and Polish honors and decorations.
Siwiec's death foreshadowed the much better known self-immolation of Jan Palach in Prague four months later. He was the first self-immolation protester from Central and Eastern Europe.
video
Ryzsard Siwiec (nato a Dębica il 7 marzo 1909, morto a Varsavia il 12 settembre 1968) è stata la prima persona che decise di protestare contro l'invasione della Cecoslovacchia appiccandosi il fuoco. Compì questo gesto allo stadio di Varsavia in occasione della sagra del raccolto. Nonostante il suo suicidio fosse ripreso da una telecamera e tutto fosse avvenuto alla presenza dei capi del partito comunista polacco e di moltissimi spettatori, il suo gesto non ebbe riscontro nei mezzi di comunicazione di massa e il suo nome rimase pressoché sconosciuto. In pochi si resero conto di ciò che egli avesse voluto ottenere con il suo sacrificio. Solo dopo la caduta del regime gli fu dedicato un film documentario girato dal regista polacco Maciej Drygas (Usłyszcie mój krzyk – Udite il mio grido) e gli furono conferite onorificenze ceche, slovacche e polacche.
Fonte: en.wikipedia e cs.wikipedia
(traduzione di Stanislava)