Jeżelim, Stwórco, posiadł Słowo, dar twój świetny,
Spraw, by mi serce biło gniewem oceanów,
Bym, jak dawni poeci prosty i szlachetny,
Wichurą krwi uderzał w możnych i tyranów.
Nie natchnij mnie hymnami, bo nie hymnów trzeba
Tym, którzy w zżartej piersi pod brudną koszulą
Czcze serce noszą, krzycząc za kawałem chleba,
A biegną za orkiestrą, co gra capstrzyk królom.
Lecz słowom mego gniewu daj błysk ostrej stali,
Brawurę i fantazję, rym celny i cienki,
Aby ci, w których palnę, prosto w łeb dostali
Kulą z sześciostrzałowej piosenki!
Spraw, by mi serce biło gniewem oceanów,
Bym, jak dawni poeci prosty i szlachetny,
Wichurą krwi uderzał w możnych i tyranów.
Nie natchnij mnie hymnami, bo nie hymnów trzeba
Tym, którzy w zżartej piersi pod brudną koszulą
Czcze serce noszą, krzycząc za kawałem chleba,
A biegną za orkiestrą, co gra capstrzyk królom.
Lecz słowom mego gniewu daj błysk ostrej stali,
Brawurę i fantazję, rym celny i cienki,
Aby ci, w których palnę, prosto w łeb dostali
Kulą z sześciostrzałowej piosenki!
inviata da Krzysiek Wrona - 3/9/2013 - 17:09
Lingua: Italiano
Versione italiana di Krzysiek Wrona
28.05.2014
E che Julian Tuwim mi perdoni...che non capì più un cazz
28.05.2014
E che Julian Tuwim mi perdoni...che non capì più un cazz
LA PREGHIERA PER UNA CANZONE
Se io fosse, oh Creatore, possedessi il Verbo, il tuo dono supremo,
Faccia, che il cuor mio batta con l’ira degli oceani,
Che fosse come i poeti d’antichità, semplici e pieni di virtù,
Con la burrasca di sangue mi abbatta sui ricchi potenti e tiranni.
Non mi ispirare d’inni, perché non ci servono gli inni
A noi, che nel petto corrotto sotto la camicia sporca
I cuori meri portiamo, gridando un pezzo di pane,
Ma correndo dietro l’orchestra che suona la ninna nanna ai re.
Ma alle parole della mia ira dà lo scintillio dell’acciaio affilato
La bravura e la fantasia, la rima calibrata e fine,
Sicché quelli a cui sparerò, se la prendono direttamente nella zucca
La pallottola di questa canzone che è alla rivoltella da sei colpi.
Se io fosse, oh Creatore, possedessi il Verbo, il tuo dono supremo,
Faccia, che il cuor mio batta con l’ira degli oceani,
Che fosse come i poeti d’antichità, semplici e pieni di virtù,
Con la burrasca di sangue mi abbatta sui ricchi potenti e tiranni.
Non mi ispirare d’inni, perché non ci servono gli inni
A noi, che nel petto corrotto sotto la camicia sporca
I cuori meri portiamo, gridando un pezzo di pane,
Ma correndo dietro l’orchestra che suona la ninna nanna ai re.
Ma alle parole della mia ira dà lo scintillio dell’acciaio affilato
La bravura e la fantasia, la rima calibrata e fine,
Sicché quelli a cui sparerò, se la prendono direttamente nella zucca
La pallottola di questa canzone che è alla rivoltella da sei colpi.
inviata da krzyś³ - 28/5/2014 - 03:23
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L'album "Tuwim"
Testo: Julian Tuwim
Musica: Rambo Jet
Il testo della poesia di Julian Tuwim trovato qui:
http://poema.pl/