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Beresinalied

Thomas Legler
Langue: allemand


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Il passaggio della Beresina. Novembre 1812.
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La Beresina, oggi.
La Beresina, oggi.
Il tenente colonnello Thomas Legler, proveniente dal cantone svizzero di Glarona (Glarus), comandava un reggimento della Guardia Svizzera (Garde Suisse) nell'esercito napoleonico che, fallita la disastrosa invasione della Russia, ebbe a subire la più rovinosa delle ritirate con il famoso passaggio della Beresina (in russo Березина; in bielorusso Бярезіна). Il 28 novembre 1812 scrisse questo famoso canto tentando di rianimare in qualche modo i propri soldati morenti; ne venne fuori però un terribile canto di disperazione. I soldati svizzeri lo cantarono proprio al momento del passaggio del fiume, certi di perire. Non a caso fu scelto da Louis Ferdinand Céline come exergo per il suo capolavoro, Voyage au bout de la nuit (Viaggio al termine della notte), un'opera che, nella sua prima parte, è una cruda descrizione degli orrori della I guerra mondiale. Céline, però, nel riportare la prima quartina del canto, lo attribuì erroneamente (come "Chanson des Gardes Suisses 1793") alle Guardie svizzere al servizio di Luigi XVI durante la Rivoluzione Francese, e che furono massacrate nella presa delle Tuileries. Riportiamo la quartina in francese così come apposta da Céline all'inizio del suo grande romanzo, e che ad esso dà esattamente il titolo:

Notre vie est un voyage
Dans l'hiver et dans la Nuit.
Nous cherchons notre passage
Dans le Ciel où rien ne luit.


(Voyage au bout de la nuit, éditions Folio Plus Gallimard).

Il testo originale tedesco è ripreso da ingeb.org; la melodia proviene dal Deutsches Gesangbuch del 1836.

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L'edizione Gallimard di Voyage au bout de la nuit di Céline, con la famosa illustrazione di Jacques Tardi. Jacques Tardi è il compagno di vita di Dominique Grange.
Unser Leben gleicht der Reise
Eines Wandrers in der Nacht;
Jeder hat in seinem Gleise
Etwas, das ihm Kummer macht.

Aber unerwartet schwindet
Vor uns Nacht und Dunkelheit,
Und der Schwergedrückte findet
Linderung in seinem Leid.

Mutig, mutig, liebe Brüder,
Gebt das bange Sorgen auf;
Morgen steigt die Sonne wieder
Freundlich an dem Himmel auf.

Darum laßt uns weitergehen;
Weichet nicht verzagt zurück!
Hinter jenen fernen Höhen
Wartet unser noch ein Glück.

envoyé par Riccardo Venturi - 19/8/2006 - 01:33




Langue: italien

Versione italiana di Riccardo Venturi
19 agosto 2006
CANTO DELLA BERESINA

La nostra vita è come il viaggio
di un viandante nella notte;
ognuno ha sul suo cammino
qualcosa che gli dà pena.

Ma, inattese, innanzi a noi
calan la notte e l’oscurità,
e l’oppresso allor ritrova
consolazione nella sua pena.

Coraggio, coraggio, cari fratelli,
cessate le paurose angosce;
domani sorgerà ancora il sole
così gentile nel cielo.

Ed allora andiamo avanti;
non ritiratevi scoraggiati!
Oltre ad ogni lontana altura
ci aspetta ancora la fortuna.

19/8/2006 - 02:24




Langue: français

ecco il testo completo nella versione francese

www.leontica.ch
Notre vie est un voyage
Dans l'hiver et dans la nuit,
Nous cherchons notre passage
Sous un ciel où rien ne luit.

La souffrance est le bagage
Qui meurtrit nos reins courbés;
Dans la plaine aux vents sauvages
Combien sont déjà tombés!

Dans la plaine aux vents sauvages
La neige les a couverts.
Notre vie est un voyage
Dans la nuit et l'hiver.

Demain la fin du voyage,
Le repos après l'effort,
La patrie et le village,
Le printemps, l'espoir - la mort!

envoyé par Denys - 14/5/2012 - 22:36


Ce chant est un poème. Un très beau poème...
Sombre et morose, il est l'atmosphère qui règne dans l'esprit des soldats en guerre.

CADEAC Pierre - 24/12/2023 - 18:52




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