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Y avait Fanny qui chantait

Hugues Aufray
Langue: français


Hugues Aufray

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[1958]
Paroles de Claude Delécluse et Michelle Senlis
Musique de Claude Delécluse
Interprétation: Hugues Aufray
Testo di Claude Delécluse e Michelle Senlis
Musica di Claude Delécluse
Interprete: Hugues Aufray

yavaitfanny
A quasi ventimila canzoni inserite in questo sito, credo che poche volte sia capitato di inserire quella che è non soltanto una canzone contro la guerra, ma anche la prima canzone in assoluto incisa da un artista famoso.

Hugues Aufray, nel 1958, è un giovanissimo cantante che esordisce con quello che, immediatamente, sarà percepito come una sorta di "inno" dei richiamati francesi in Algeria; la sporca guerra della Francia che, in un primo momento non ebbe nemmeno il coraggio di chiamare col suo nome (si parlava di "événements d'Algérie", i "fatti di Algeria". Da tenere presente che nel 1954, l'anno della disfatta francese di Dien-Bien-Phu in Vietnam, in Algeria già erano stati richiamati cinquantamila soldati di leva; l'anno dopo, la loro "ferma" viene prolungata da 18 a 30 mesi.

Nel '58, quando Hugues Aufray incide questa canzone, la guerra viene chiamata guerra e la Francia sparge sangue e si dissangua; ed eccoci davanti a dei giovani soldati lontani da casa, tra la noia e la paura, in un locale di quart'ordine dove Fanny si esibisce per "tirarli su" un po', ma aumentando ancor di più la loro tristezza. Tra canzoni e alcool, si dice che la guerra "finisce" nella canzone; un modo, forse, per far pensare alla guerra mondiale da non molto trascorsa per celare la guerra presente dato che ogni riferimento esplicito la avrebbe fatta immediatamente censurare. Ma è chiaro che, chiunque la ascoltasse, pensava all'Algeria. [RV]
Dans ce bled il faisait chaud
L'ennui nous trouait la peau
L'on partait sans savoir si
L'on reviendrait au pays

A la caserne le soir
On avait souvent l'cafard
Heureusement y avait Fanny
J'y pense encore aujourd'hui

Y avait Fanny qui chantait
Dans ce pauvre cabaret
Y avait Fanny qui chantait
Et nous autres on l'écoutait

Certains soirs c'était fatal
Ses chansons nous faisaient mal
Alors on riait plus fort
Et l'on buvait plus encore

Mais Fanny qui le savait
Venait vers nous et trinquait
Heureusement y avait Fanny
J'y pense encore aujourd'hui

Y avait Fanny qui chantait
Dans ce pauvre cabaret
Y avait Fanny qui chantait
Et nous autres on l'écoutait

Un jour on est reparti
Car la guerre était finie
Mais au milieu du chemin
Fanny pleurait dans ses mains

Alors on lui a souri
Que voulez-vous, c'est la vie !
Et la chanson de Fanny
J'y pense encore aujourd'hui

Y avait Fanny qui chantait
Dans ce pauvre cabaret
Y avait Fanny qui chantait
Et nous autres on l'écoutait

envoyé par Riccardo - 27/6/2013 - 01:02



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
27 giugno 2013

hugauf
C'ERA FANNY CHE CANTAVA

In quel posto faceva caldo,
la noia ci trapassava la pelle
si partiva senza sapere
se si sarebbe tornati a casa

In caserma, la sera
s'aveva spesso il magone
per fortuna che c'era Fanny,
ci ripenso ancora oggi

C'era Fanny che cantava
in quel povero locale
c'era Fanny che cantava
e noialtri la si ascoltava

Certe sere era tremedo
le sue canzoni ci facevan male
e allora si rideva più forte
e si beveva di più ancora

Ma Fanny, che lo sapeva
veniva da noi e trincava
per fortuna che c'era Fanny,
ci ripenso ancora oggi

C'era Fanny che cantava
in quel povero locale
c'era Fanny che cantava
e noialtri la si ascoltava

Un giorno si è ripartiti
perché la guerra era finita
ma strada facendo
Fanny piangeva le mani sul viso

Allora le abbiamo sorriso,
che ci volete fare, è la vita !
E alla canzone di Fanny
ci ripenso ancora oggi

C'era Fanny che cantava
in quel povero locale
c'era Fanny che cantava
e noialtri la si ascoltava.

27/6/2013 - 01:28




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