Way high, so high travelin' fast and free
Spaceman, look down tell me what you see
Can you see the hunger there strike without a sound?
Can you see the food you burn as you circle round?
Way high, so high all the world will cheer
Spaceman, look down tell me what you hear
Can you hear a child cry, body filled with pain?
Deadly sores when cures are there how much fuel remains?
Way high, so high spaceship made of steel
Spaceman, look down tell me what you feel
Can you feel the money gone as you sail through space?
Can you feel how many die when you win the race?
Way high, so high travelin' fast and free
Spaceman, look down tell me what you see
Spaceman, look down tell me what you see
Can you see the hunger there strike without a sound?
Can you see the food you burn as you circle round?
Way high, so high all the world will cheer
Spaceman, look down tell me what you hear
Can you hear a child cry, body filled with pain?
Deadly sores when cures are there how much fuel remains?
Way high, so high spaceship made of steel
Spaceman, look down tell me what you feel
Can you feel the money gone as you sail through space?
Can you feel how many die when you win the race?
Way high, so high travelin' fast and free
Spaceman, look down tell me what you see
inviata da Riccardo Venturi - 26/6/2013 - 18:32
Lingua: Italiano
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
26 giugno 2013
26 giugno 2013
ASTRONAUTA
Lassù, mentre te ne vai lassù veloce e libero,
Dimmi, astronauta, guarda giù e dimmi che vedi
La vedi la fame che colpisce in silenzio?
Lo vedi il cibo che bruci mentre giri in orbita?
Lassù, così in alto che tutto il mondo esulta,
Dimmi, astronauta, guarda giù e dimmi che senti
Lo senti un bimbo che piange mentre soffre come un cane
Piagato a morte eppure esistono le cure, quanto carburante ti rimane?
Lassù, così in alto, con quell'astronave d'acciaio,
Dimmi, astronauta, guarda giù e dimmi che provi
Ti accorgi dei soldi sputtanati mentre giri per lo spazio?
Ti accorgi di quanti crepano mentre tu vinci la gara?
Lassù, mentre te ne vai veloce e libero,
Dimmi, astronauta, guarda giù e dimmi che vedi.
Lassù, mentre te ne vai lassù veloce e libero,
Dimmi, astronauta, guarda giù e dimmi che vedi
La vedi la fame che colpisce in silenzio?
Lo vedi il cibo che bruci mentre giri in orbita?
Lassù, così in alto che tutto il mondo esulta,
Dimmi, astronauta, guarda giù e dimmi che senti
Lo senti un bimbo che piange mentre soffre come un cane
Piagato a morte eppure esistono le cure, quanto carburante ti rimane?
Lassù, così in alto, con quell'astronave d'acciaio,
Dimmi, astronauta, guarda giù e dimmi che provi
Ti accorgi dei soldi sputtanati mentre giri per lo spazio?
Ti accorgi di quanti crepano mentre tu vinci la gara?
Lassù, mentre te ne vai veloce e libero,
Dimmi, astronauta, guarda giù e dimmi che vedi.
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[1964]
Lyrics and music by Phil Ochs
Testo e musica di Phil Ochs
Recording/Incisione:
"This Is Your Land: The Story of American Folk Music" [2008]
Track nr 19
Ogni tanto torna da queste parti Phil Ochs, e altro non potrebbe essere. Stavolta lo fa con una canzone delle sue prime, forse scritta originariamente per il suo primo album, All The News that's fit to Sing. Tutte le notizie buone da cantare, dato che, come è noto, Phil Ochs, almeno all'inizio, si riteneva più un giornalista che un cantautore, anzi: un topical singer, un “cantante a tema”. Il tema di questa canzone è la “corsa allo spazio” che, negli anni '60, appassionò tutto il mondo e culminò con gli americani (detti anche “l'uomo”) sulla Luna, il 21 luglio 1969: in quegli anni, lo scontro ideologico si era a pieno titolo trasferito anche nello spazio.
Gli iniziali successi sovietici (lo Sputnik, la povera cagnetta Lajka, Valentina Tereškova e, soprattutto, Jurij Gagarin) avevano spinto gli americani a spendere somme astronomiche (in tutti i sensi) per controbilanciare i sovietici, cosicché la NASA inghiottiva fondi senza fine in anni in cui l'escalation in Vietnam già si mangiava fette cospicue del bilancio degli Stati Uniti d'America. La Luna, insomma, costò parecchio anche se, si dice, la capacità del computer con cui l'Apollo 11 andò per la prima volta sulla Luna è pari a quella di un odierno telefonino. Come tutti, e lo ammise senza problemi, Phil Ochs persona umana era affascinato dalle immagini che arrivavano dallo spazio, specie da quelle che mostravano la cara, vecchia, incasinatissima Terra vista da lassù; ma il “cantautore a tema” ci rifletté sopra, pensando appunto a quel che continuava ad accadere quaggiù mentre si giocherellava a fare la corsa allo spazio per “battere” i sovietici, come fosse un'Olimpiade (va da sé che anche alle Olimpiadi, e nello sport in generale, accadeva la stessa cosa).
Insomma: tutto era una gara a fini propagandistici, da una parte e dall'altra, mentre sulla terra continuavano ad imperversare cose vecchissime, come ad esempio una certa fame. Tant'è vero che, finita la gara, finita pure la Luna: è dal 1972, vale a dire da quarantun anni, che nessuno ci mette più piede. Non interessa più; e, allora, invece di rivolgerci all'Astronauta, come faceva Phil Ochs, toccherà rivolgerci a quelli che, ora come allora, continuano a papparsi tutto: i militari. [RV]