Ծածանվեց ընդդեմ բռնակալության,
Արյունոտ դրոշ մեր ազատության,
Ծածանվեց ընդդեմ բռնակալության:
Հույսով լցվեցավ սիրտը հայության,
Երկյուղը պատեց կայսեր օսմանյան:
Հույսով լցվեցավ սիրտը հայության,
Երկյուղը պատեց կայսեր օսմանյան:
Բայց մարդասպանը սաստիկ զայրացավ,
Հայեր ջնջելու հրաման տվավ:
Բայց մարդասպանը սաստիկ զայրացավ,
Հայեր ջնջելու հրաման տվավ:
Քանդել Հայաստան, ջնջել հայ անուն,
Որ չկատարվի յուր անկախություն:
Քանդել Հայաստան, ջնջել հայ անուն,
Որ չկատարվի յուր անկախություն:
Բայց զենք ի ձեռին՝ ոտքի կանգնեցան
Քաջ ֆիդայիններ, առյուծի նման,
Բայց զենք ի ձեռին՝ ոտքի կանգնեցան
Քաջ ֆիդայիններ, առյուծի նման:
Կռիվ կմղեր հերոս Անդրանիկ,
Սարսափը տիրեց օսմանյան զորքին:
Կռիվ կմղեր հերոս Անդրանիկ,
Սարսափը տիրեց օսմանյան զորքին։:
Արի՜ք, հայկազունք, գոչենք միաձայն,
Սրտագին գոչենք կեցցե՜ Հայաստան
Արի՜ք, հայկազունք, գոչենք միաձայն,
Սրտագին գոչենք կեցցե՜ Հայաստան:
Կեցցե Հայաստան և ազատություն,
Հայրենյաց պաշտպան քաջ ֆիդայություն,
Կեցցե Հայաստան և ազատություն,
Հայրենյաց պաշտպան քաջ ֆիդայություն!
Contributed by Riccardo Venturi - 2013/6/17 - 12:16
Aryownot droš mer azatowt'yan
Cacanvec' ənddem brnakalowt'yan,
Arywnot droš mer azatowt'yan
Cacanvec' ənddem brnakalowt'yan
Howsov lc'vec'av sirtə hayowt'yan,
Erkyowłə patec' kayser ôsmanyan.
Howsov lc'vec'av sirtə hayowt'yan,
Erkyowłə patec' kayser ôsmanyan
Bayc' mardaspanə sastik zayrac'av,
Hayer ǰnǰelow hraman tvav,
Bayc' mardaspanə sastik zayrac'av,
Hayer ǰnǰelow hraman tvav
K'andel Hayastan, ǰnǰel hay anown,
Or č'katarvi yowr ankaxowt'yown,
K'andel Hayastan, ǰnǰel hay anown,
Or č'katarvi yowr ankaxowt'yown
Bayc' zenk' i jeȓin՝ otk'i kangnec'an
k'aǰ fidayinner, aȓyowci nman,
Bayc' zenk' i jeȓin՝ otk'i kangnec'an
k'aǰ fidayinner, aȓyowci nman,
Kȓiv kmłer heros Andranik,
Sarsap'ə tirec' ôsmanyan zork'in
Kȓiv kmłer heros Andranik,
Sarsap'ə tirec' ôsmanyan zork'in
Ari՜k', haykazownk', goč'enk' miajayn,
Srtagin goč'enk' kec'c'e՜ Hayastan,
Ari՜k', haykazownk', goč'enk' miajayn,
Srtagin goč'enk' kec'c'e՜ Hayastan
Kec'c'e Hayastan ew azatowt'yown,
Hayrenyac' paštpan k'aǰ fidayowt'yown,
Kec'c'e Hayastan ew azatowt'yown,
Hayrenyac' paštpan k'aǰ fidayowt'yown!
Contributed by Riccardo Venturi - 2013/6/17 - 14:47
Eseguita da Vasilis Papakonstandinou nell'album Αρμἐνια (1981)
Ελληνικοί στίχοι: Λευτέρης Παπαδόπουλος
Ερμηνεία: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
'Αλμπουμ: Αρμενία (1981)
Πρόσταξε ο φονιάς, πρόσταξε με οργή
τούτο το λαό, σβήστε απ’ τη γη.
Πρόσταξε ο φονιάς, πρόσταξε με οργή
τούτο το λαό, σβήστε απ’ τη γη.
Μα οι φενταΐ, γίνανε φωτιά
κάψαν τους εχθρούς μας, κάψαν τη νυχτιά.
Γεια σας φενταΐ, ζήτω το Ντασνάκ
ζήτω η Αρμενία και η λευτεριά
Λάβαρο ακριβό, του τρανού Ντασνάκ
όχι στο ζυγό, όχι στη σκλαβιά.
Λάβαρο ακριβό, του τρανού Ντασνάκ
όχι στο ζυγό, όχι στη σκλαβιά.
'Aσπλαχνοι εχθροί, μας ποδοπατούν
και στις αλυσίδες, χρόνια μας κρατούν.
Γεια σας φενταΐ, ζήτω το Ντασνάκ
ζήτω η Αρμενία και η λευτεριά
Όλοι στη γραμμή, κι όλοι μας μαζί
μόνο μια φορά, ο καθένας ζεί.
Όλοι στη γραμμή, κι όλοι μας μαζί
μόνο μια φορά, ο καθένας ζεί.
Ήρθε ο καιρός του ξεσηκωμού
της στερνής μας πάλης και του λυτρωμού.
Γεια σας φενταΐ, ζήτω το Ντασνάκ
ζήτω η Αρμενία και η λευτεριά.
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ - 2013/6/17 - 13:42
stixoi.info © 14-10-2012
L'assassino ordinò, ordinò con ira
a questo popolo, sparite dalla terra.
L'assassino ordinò, ordinò con ira
a questo popolo, sparite dalla terra.
Ma i fedayyin si fecero di fuoco
bruciarono i nemici nostri, bruciarono la notte.
Salve feday viva il Dashnàk
viva l'Armenia e la libertà
Stendardo prezioso, del grande Dashnàk
mai sotto il giogo, mai in schiavitù.
Stendardo prezioso, del grande Dashnàk
mai sotto il giogo, mai in schiavitù.
Nemici spietati ci calpestano
e da anni ci tengono in catene.
Salve feday viva il Dashnàk
viva l'Armenia e la libertà
Tutti in fila, e tutti insieme,
solo una volta ognuno vive.
Tutti in fila, e tutti insieme,
solo una volta ognuno vive.
E' giunta l'ora della sollevazione
della nostra lotta finale e del riscatto.
Salve feday viva il Dashnàk
viva l'Armenia e la libertà!
Contributed by Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ - 2013/6/17 - 13:50
Tanto per fare una pausa guardo cosa c'è di nuovo sul sito CCG e vedo il tuo contributo. Mah, certe volte la casualità...
E riesci anche a trascrivere l'alfabeto armeno..! Incredibile.. Complimenti!
Stanislava - 2013/6/17 - 15:19
Riccardo Venturi - 2013/6/17 - 15:37
Quanto agli alfabeti, io mi sono fermata a quello greco e quello cirillico (che nel frattempo mi sto dimenticando perché il greco sta prendendo sopravvento :-))
Allora buon tuffo nella lingua armena!
Stanislava - 2013/6/17 - 15:52
Riccardo Venturi - 2013/6/17 - 15:57
Riccardo Venturi - 2013/6/17 - 16:04
Stanislava - 2013/6/17 - 16:07
Riccardo Venturi - 2013/6/17 - 16:17
Stanislava - 2013/6/17 - 16:27
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Aryownot droš
Questa canzone in particolare è ispirata alla figura del generale Drastamat Kanayan, detto “Dro”; e qui il discorso si fa parecchio complesso in un sito come questo. Il generale Dro è considerato tuttora un eroe dagli Armeni in patria e nella diaspora. Nato nel 1884 a Surmalu (ora in Turchia sotto il nome di Iğdir, ma all'ora parte dell'Impero Russo), faceva parte del clan Gago, uno dei principali dell'Armenia storica. Fin da ragazzo cominciò a battersi contro la russificazione fondando un movimento clandestino giovanile che si opponeva allo Zar. Nel 1903, con l'editto zarista che ordinava la confisca di tutti i beni della chiesa Armena, Drastamat Kanayan si unì alla Federazione Rivoluzionaria Armena, nota come Dašnaktsut'iwn ("Rivoluzionarismo"), ed i cui membri erano appunto detti Dašnak. Durante la I guerra mondiale divenne un leader militare di successo; mentre nel territorio Ottomano gli armeni erano sottoposti al genocidio, Drastamat Kanayan contribuì (particolarmente con la vittoria nella battaglia di Bash Abaran) a salvare l'esigua Repubblica Democratica Armena (nella parte orientale, corrispondente grosso modo all'Armenia attuale) di cui fu per meno di un mese anche ministro della difesa. Tutto ebbe fine con l'annessione dell'Armenia da parte della Russia sovietica, nel 1920. Prima dell'annessione, “Dro” si era ritrovato ad un certo punto a combattere in contemporanea sia contro i turchi, sia contro i russi.
La repressione sovietica e staliniana in Armenia fu durissima. Con l'insorgere della II guerra mondiale, e con l'invasione hitleriana dell'Unione Sovietica, la propaganda nazista si rivolse agli armeni (popolo di antica origine indoeuropea, quindi “ariani”); e qui inizia la parte più controversa di questa storia. E' inoppugnabile che, durante il terrore staliniano, migliaia di armeni furono assassinati e imprigionati; un destino toccato a tutte le minoranze etniche e che, nel caso degli armeni, colpiva un popolo già sterminato dai turchi. Con la II guerra mondiale, i dašnaks videro quindi nei tedeschi (analogamente a quanto accadde nelle repubbliche baltiche) dei liberatori dall'oppressione russa, che si ripeteva con Stalin così com'era stato con lo Zar. La propaganda nazista aveva promesso un libero stato Armeno nel “nuovo ordine” hitleriano, e le organizzazioni rivoluzionarie armene ci caddero in pieno. L'8 febbraio 1942 fu quindi formata una Legione di undici battaglioni composti esclusivamente da armeni prigionieri di guerra nei campi nazisti, che avevano scelto di combattere coi tedeschi: si trattava della Armenische Legion, inquadrata nelle Waffen-SS coi sui 18.000 effettivi. Altri 1000 armeni andarono invece a formare l' 812° Battaglione Armeno della Wehrmacht, cui fu messo al comando proprio Drastamat “Dro” Kanayan; il Battaglione fu addestrato da ufficiali tedeschi e prese parte all'occupazione della Crimea e del Caucaso.
Dopo la fine della guerra, Drastamat Kanayan, considerato un criminale collaborazionista e condannato a morte, si rifugiò negli Stati Uniti continuando la sua attività politica per la causa armena, ma messo sotto forte accusa anche dalla stessa Federazione Rivoluzionaria Armena. Nel 1947, chiamato al congresso della Federazione per essere, praticamente, processato, si difese con argomenti talmente convincenti e giustificò le sue scelte in modo talmente efficace da essere non solo assolto, ma perdonato e riammesso a pieno titolo nell'organizzazione.
Arrestato negli USA e rilasciato, Drastamat Kanayan si stabilì in Libano, dove viveva una cospicua comunità armena della diaspora; morì a Boston, dove si era recato per delle cure mediche, l'8 marzo 1956. Il 28 maggio 2000 le spoglie mortali del generale Dro furono traslate con tutti gli onori da Boston in Armenia, dove furono seppellite a Aparan in occasione dell'82° anniversario della Repubblica Democratica Armena. Drastamat Kanayan, assieme al suo compagno d'armi Garegin Nzhdeh (o “Niztekh”) è considerato un eroe nazionale da tutti gli armeni.
Fin qui la controversa Storia, con l'avvertenza che questa canzone ha un'origine molto anteriore alla collaborazione di “Dro” con i nazisti; resta da dire le circostanze, abbastanza “pittoresche”, in cui ci sono arrivato per proporla in questo sito nella -ohimè scarna- sezione Armena. Io non conosco minimamente l'armeno, e so a malapena leggere l'alfabeto; lo spunto è stato fornito da uno dei principali artisti greci, Vasilis Papakonstandinou.
Vasilis Papakonstandinou non può essere certo sospettato di simpatie filonaziste, ma è pur sempre un greco e, per i greci, fare qualcosa contro i turchi è quasi nel DNA. Nel 1981, quindi, incise un intero album, intitolato Αρμενία (“Armenia”), composto di canzoni rivoluzionarie armene tradotte in greco da Lefteris Papadopoulos. Le canzoni rivoluzionarie armene si “sposano” bene con analoghe canzoni greche di lotta antiturca; si pensi soltanto a quelle tradizionali cretesi e a quelle della guerra d'indipendenza. In un certo senso, armeni e greci si sentono popoli “fratelli” sia per la comune storia antiturca, sia per la fede cristiana. Questa ed altre canzoni rivoluzionarie armene le ho quindi conosciute nella loro versione greca, non so e non posso sapere quanto fedele; per quanto ne ho capito, però, la traduzione sembra abbastanza conseguente. I testi di tutte queste canzoni si trovano nel “mare magnum” di stixoi.info, fornite -pensate un po'- di traduzioni italiane dovute a tale Gian Piero Testa, uno di cui mi sembra d'aver sentito parlare da qualche parte. Da qui la non comune origine di questa pagina, che poco comune lo è in tutte le sue parti. Un'ultima cosa: comunque la si metta dal punto di vista storico, si tratta di una canzone splendida. [RV]