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Mi hanno rubato il prete

Altera
Lingua: Italiano


Altera

Lista delle versioni e commenti


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1974
(Altera)
Anarcangeli
(Marco Rovelli)
Don Gallo
(Stefano "Cisco" Bellotti)


Testo Stefano Bruzzone
Musiche Davide Giancotti
Arrangiamento Altera

SAM 1581



Fotografia di Giorgio Bergami
Fotografia di Giorgio Bergami



Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)
Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)


Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.

Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad Ivrea, dove prosegue gli studi e viene ordinato sacerdote il 1 luglio 1959. Un anno dopo viene nominato cappellano alla nave scuola della Garaventa, noto riformatorio per minori in cui introdusse una impostazione educativa diversa, dove fiducia e libertà tentavano di prendere il posto di metodi unicamente repressivi; i ragazzi parlavano con entusiasmo di questo prete che permetteva loro di uscire, poter andare al cinema e vivere momenti comuni di piccola autogestione, lontani dall’unico concetto fino allora costruito, cioè quello dell’espiazione della pena.

Senza fornirgli alcuna spiegazione dopo tre anni i superiori salesiani lo rimuovono dall’incarico e nel ’64 Andrea decide di lasciare la congregazione salesiana chiedendo di entrare nella diocesi genovese: “la congregazione salesiana, dice Andrea, si era istituzionalizzata e mi impediva di vivere pienamente la vocazione sacerdotale”. Successivamente viene inviato a Capraia e nominato cappellano del carcere: due mesi dopo viene destinato in qualità di vice parroco alla chiesa del Carmine dove rimarrà fino al 1970, anno in cui verrà “trasferito” per ordine del Cardinale Siri. Un normale avvicendamento di sacerdoti a prima vista, ma non vi furono dubbi per nessuno: “La predicazione di Andrea irritava una parte di fedeli e preoccupava i teologi della Curia, a cominciare dallo stesso Cardinale perché, si diceva, i suoi contenuti ‘non erano religiosi ma politici, non cristiani ma comunisti’”, si legge nel sito della comunità di san Benedetto .

Nella parrocchia del Carmine don Andrea fece scelte di campo con gli emarginati e la parrocchia divenne un punto di aggregazione di giovani e adulti, di ogni parte della città, in cerca di amicizia e solidarietà per i più poveri, per gli emarginati che trovano un fondamentale punto di ascolto, e per la sua chiara collocazione politica, divenne un punto di riferimento soprattutto per molti militanti della nuova sinistra, cristiani e non.

L’episodio che scatena il provvedimento di espulsione è un incidente verificatosi nel corso di una predica domenicale: nel quartiere era stata scoperta una fumeria di hashish e l’episodio aveva suscitato indignazione nell’alta borghesia del quartiere: Andrea, prendendo spunto dal fatto, ricordò nella propria predica che rimanevano diffuse altre droghe, per esempio quelle del linguaggio, grazie alle quali un ragazzo può diventare “inadatto agli studi” se figlio di povera gente, oppure un bombardamento di popolazioni inermi può diventare “azione a difesa della libertà”.

Qualcuno disse che Andrea era oramai sfacciatamente comunista e le accuse si moltiplicarono affermando di aver passato ogni limite: la Curia decide per il suo allontanamento dal Carmine.
Questo provvedimento provoca nella parrocchia e nella città un vigoroso movimento di protesta ma, la Curia, non torna indietro e il “prete scomodo” deve obbedire: rinuncia al posto “offertogli” all’isola di Capraia che lo avrebbe totalmente e definitivamente isolato.

Lasciare materialmente la parrocchia non significa per lui abbandonare l’impegno.
Qualche tempo dopo venne accolto dal parroco di San Benedetto al Porto, don Federico Rebora, e insieme a un piccolo gruppo diede vita alla sua comunità di base, la Comunità di San Benedetto al Porto. Da allora si è impegnato sempre di più per la pace e nel recupero degli emarginati, chiedendo anche la legalizzazione delle droghe leggere: nel 2006 si è fatto multare, compiendo una disobbedienza civile, fumando uno spinello nel palazzo comunale di Genova per protestare contro la legge sulle droghe.


Canzoni dedicate a Don Andrea Gallo:
La lunga notte di Stefano "Cisco" Bellotti, Angelicamente anarchico di Joe Natta, Lasciami andare di Andrea Sigona, Anarcangeli di Marco Rovelli, Mi hanno rubato il prete degi Altera, Banditi nella sala degli Assalti Frontali, Ho conosciuto un uomo di Luca Bassanese, Sant'Andrea di Filippo Andreani, Don Gallo di Stefano "Cisco" Bellotti.

(Intro – voce narrante): 1 luglio luglio 1970: l’intero quartiere del Carmine, a Genova,
scende in piazza per protestare contro l’allontanamento del vice parroco Don Andrea
Gallo da parte della Curia. Un bambino piangeva sugli scalini della chiesa; ad un vigile che
gli chiese perché rispose “mi hanno rubato il prete!”


“Hanno fatto un deserto
e lo hanno chiamato pace”
Leggevo su un cartello
ed ero piccolo
ed ero piccolo…
Sotto la chiesa nella piazza
tante persone
scese dalle case
come un temporale,
come un temporale..
Dicono che il prete se ne deve andare
dicono che le questioni sociali
in chiesa non ci devono entrare
Seduto per terra
piangevo
in questa giornata popolare
e intanto ripetevo:
Mi hanno rubato il prete che parlava dell’amore
Mi hanno rubato il prete ed è stato monsignore!
Dentro a quel deserto
ci son finito io
sale, fuoco e lacrime
le sole compagnie,
le sole compagnie…
Incontri senza occasioni,
rivoli di miseria
muovono senza quiete
in questa vita agra,
in questa vita agra…
Ma vedo l’uomo che cammina con gli ultimi
quello che sta in fondo alla fila
quello che si sporca le mani
e l’uomo che parla troppo
Il Vangelo in una mano
il giornale nell’altra
angelicamente anarchico
mi sorrideva
Mi hanno rubato il prete che parlava dell’amore
Mi hanno rubato il prete ed è stato monsignore!…

Don Andrea Gallo:

“Quel giorno c'erano proprio tutti... quel luglio del '70... lo spedizioniere... il professore
universitario... vedere il portuale, il fabbro ferraio della piazza, vedere la vecchietta che
gridava e piangeva... e i bambini... i più poveri del quartiere o magari figli di una
prostituta... insieme al figlio di un professionista... una dimostrazione d'affetto straordinaria.
Senza quello sradicamento forzato forse... la mia strada sarebbe stata diversa... Il mio
dissenso dalle gerarchie ecclesiastiche, come allora, è rimasto, ma è per me un un atto di
fedeltà ai principi fondamentali della Chiesa”



Ho ritrovato il prete che parlava dell’amore
Ho ritrovato il prete, son contento, monsignore!
Ho ritrovato il prete che parlava dell’amore
Ho ritrovato il prete... “

inviata da adriana - 26/5/2013 - 20:02


San Benedetto al Porto i tuoi ragazzi
sembrano tolti a certi quadri antichi
oggi che il povero grida si’ laudato
per sora nostra morte corporale

23 maggio 2013

L.L. - 8/11/2013 - 15:30




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