Me entregaron una pala
que la ciudara pa' mí
que nunca la abandonara
pa' que la tierra regara.
Despacito, despacito.
Y cuando más mocetón
me entregaron un arao
que lo empujara con fuerza
pa' que gritara la tierra
Despacito, despacito.
Llévalos por los caminos
como llevas tu destino,
el trabajo hay que cuidar,
ellos te darán el pan.
Llévalos por los caminos.
Enyugao por los años
mi cuero ya no da más
todo lo trabajao
toíto me lo han quitao.
Despacito, despacito.
Malaya la vida oscura
que he tenío que llevar
pero he visto que la noche
ha comenzado a aclarar.
Despacito, despacito.
Sigue abriendo los caminos
el surco de tu destino.
La alegría de sembrar
no te la pueden quitar,
la alegría de sembrar
es tuya, de nadie más.
que la ciudara pa' mí
que nunca la abandonara
pa' que la tierra regara.
Despacito, despacito.
Y cuando más mocetón
me entregaron un arao
que lo empujara con fuerza
pa' que gritara la tierra
Despacito, despacito.
Llévalos por los caminos
como llevas tu destino,
el trabajo hay que cuidar,
ellos te darán el pan.
Llévalos por los caminos.
Enyugao por los años
mi cuero ya no da más
todo lo trabajao
toíto me lo han quitao.
Despacito, despacito.
Malaya la vida oscura
que he tenío que llevar
pero he visto que la noche
ha comenzado a aclarar.
Despacito, despacito.
Sigue abriendo los caminos
el surco de tu destino.
La alegría de sembrar
no te la pueden quitar,
la alegría de sembrar
es tuya, de nadie más.
envoyé par Bernart - 18/4/2013 - 15:52
Langue: italien
Versione italiana di Maria Cristina Costantini
LA PALA
Mi dettero una pala
perché la conservassi
e non la lasciassi mai
per spargere la terra
piano, piano.
E quando diventai grande
mi dettero un aratro
che lo impugnassi con forza
per far gridare la terra
piano, piano.
Portali per le strade
come porti il tuo destino,
il lavoro va fatto bene
loro ti daranno il pane
piano, piano.
Sotto il giogo degli anni
la mia pelle non ne può più
il frutto del mio lavoro
tutto me lo hanno tolto
piano, piano.
Maledizione che vita oscura
mi è toccato vivere!
Ma ho visto che la notte
ha cominciato a rischiararsi
piano, piano.
Continua ad aprire strade
il solco del tuo destino.
La gioia di seminare
non te la possono togliere,
la gioia di seminare
è tua, e di nessun altro.
Mi dettero una pala
perché la conservassi
e non la lasciassi mai
per spargere la terra
piano, piano.
E quando diventai grande
mi dettero un aratro
che lo impugnassi con forza
per far gridare la terra
piano, piano.
Portali per le strade
come porti il tuo destino,
il lavoro va fatto bene
loro ti daranno il pane
piano, piano.
Sotto il giogo degli anni
la mia pelle non ne può più
il frutto del mio lavoro
tutto me lo hanno tolto
piano, piano.
Maledizione che vita oscura
mi è toccato vivere!
Ma ho visto che la notte
ha cominciato a rischiararsi
piano, piano.
Continua ad aprire strade
il solco del tuo destino.
La gioia di seminare
non te la possono togliere,
la gioia di seminare
è tua, e di nessun altro.
envoyé par Maria Cristina Costantini - 13/7/2014 - 13:00
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[1967]
Parole e musica di Víctor Jara
Dal disco intitolato “Canto libre” del 1970.
Testo trovato su Cancioneros.com
“… Piano piano, mi hanno tolto tutti i frutti del mio duro lavoro di pala e d’aratro… Ma sto vedendo che la notte comincia a rischiararsi e l’allegria del seminare nessuno te la può togliere, è tua e di nessun altro…”