È sempre un po'...
È stato così, ché da sempre
la gente è morta sulle strade
in cerca di qualcosa,
qualcosa di più...
E sempre un po'...
E sempre un po' di più...
E sempre un po'...
È sempre un po' diverso
morire a vent'anni
proprio così...
Avere nella testa una meta prefissata
e intanto ridere, lavorare,
non sapere cosa fare...
E sempre un po'...
È stato così:
compagni morti sulle strade,
e sempre un po'...
Fiori, bandiere nostre, funerali,
e sempre un po'...
Si gioca una partita
senza conoscere ancora
qual è la via d'uscita,
ancora un po'...
E c'è chi gioca all'avventura
e chi coltiva la paura,
è sempre un po'...
E c'è qualcosa che piano piano avanza
ma non si sa cos'è che avanza
ma non si sa cos'è che avanza
il nemico c'è, è là
ma non sai dov'è,
probabilmente si nasconde dietro te
o forse si nasconde dentro te,
ancora un po'...
e sempre un po'...
e i compagni cadono giù,
io non ne posso più, anche se da sempre
la gente è morta sulla strada
in cerca di qualcosa.
È stato così, ché da sempre
la gente è morta sulle strade
in cerca di qualcosa,
qualcosa di più...
E sempre un po'...
E sempre un po' di più...
E sempre un po'...
È sempre un po' diverso
morire a vent'anni
proprio così...
Avere nella testa una meta prefissata
e intanto ridere, lavorare,
non sapere cosa fare...
E sempre un po'...
È stato così:
compagni morti sulle strade,
e sempre un po'...
Fiori, bandiere nostre, funerali,
e sempre un po'...
Si gioca una partita
senza conoscere ancora
qual è la via d'uscita,
ancora un po'...
E c'è chi gioca all'avventura
e chi coltiva la paura,
è sempre un po'...
E c'è qualcosa che piano piano avanza
ma non si sa cos'è che avanza
ma non si sa cos'è che avanza
il nemico c'è, è là
ma non sai dov'è,
probabilmente si nasconde dietro te
o forse si nasconde dentro te,
ancora un po'...
e sempre un po'...
e i compagni cadono giù,
io non ne posso più, anche se da sempre
la gente è morta sulla strada
in cerca di qualcosa.
envoyé par Riccardo Venturi - 5/4/2013 - 10:10
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Written and composed by Santo Catanuto
"Nel marzo 1978 in via Mancinelli, una via laterale al centro sociale Leoncavallo di Milano, vengono assassinati Fausto Tinelli e Lorenzo Jannucci, detto Iaio, a seguito della pubblicazione di un libro bianco sullo spaccio d'eroina nel quartiere. Per come sono state condotte le indagini e considerati gli esiti, anche questo duplice omicidio può essere ascritto, come molti altri, o nella strategia dell'indifferenza o, e non sarebbe certo inquietante, nell'azione criminale di poteri collusi, ufficiai o non, legali o non, istituzionali o non, come dimostra la storia recente da Piazza Fontana in poi. La morte per mano assassina di due giovani impegnati a sostenere il senso della vita è qualcosa di indigeribile per tutti, meno ancora per chi coltiva la memoria e anziché dimenticare, aggiunge i loro nomi alla lista tremendamente lunga dei morti per gioia, uccisi da un nemico invisibile ma presente e sanguinario."
Santo Catanuto e Franco Schirone, "Il canto Anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento", edizioni Zero in Condotta, 2a ed. Milano 2009, pp. 330/331.