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Milton Nascimento
Langue: portugais


Milton Nascimento

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‎[1976]‎
Scritta da Milton Nascimento e Ronaldo Bastos
Nell’album intitolato “Geraes”‎

Geraes

Una canzone dedicata a Edson Luís de Lima Souto (1950-1968), il primo ‎giovane vittima della repressione della dittatura brasiliana.‎

Edson Luís era originario del Pará, veniva da una famiglia povera che con molti sacrifici l’aveva ‎mandato a Rio de Janeiro per frequentare le superiori.‎



Il 28 marzo del 1968 gli studenti di Rio inscenarono una protesta nella mensa scolastica, il ‎Restaurante Central dos Estudantes detto “Calabouço”, perchè i prezzi dei pasti erano aumentati in ‎modo insostenibile. La polizia militare, intervenuta in forze, disperse gli studenti davanti ‎all’edificio, ma non quelli che si erano asserragliati dentro il Calabouço, resistendo con bastoni e ‎lanci di pietre. Mentre la polizia retrocedeva, da un edificio attiguo, che ospitava un’associazione di ‎ex-combattenti della seconda guerra mondiale, partirono dei colpi d’arma da fuoco. La ‎provocazione diede l’occasione alla polizia per invadere la mensa studentesca e nelle prime fasi ‎dell’assalto il comandante Aloísio Raposo sparò a bruciapelo da breve distanza a due studenti, ‎Edson Luís, che morì all’istante, e Benedito Frazão Dutra, che morì in ospedale poco dopo.‎



A questo punto accadde una cosa incredibile: gli studenti non scapparono e fecero cordone intorno ‎al corpo del loro compagno per impedire che i militari lo portassero via. Poi Edson Luís fu portato ‎in corteo fino al palazzo dell’assemblea parlamentare dello Stato di Rio, dove avvenne anche ‎un’autopsia indipendente che accertò l’assassinio a sangue freddo.‎
Il 2 aprile successivo (45 anni ad oggi) si tennero i funerali, accompagnati da manifestazioni di ‎protesta in tutto il Brasile durante le quali erano scanditi slogan come “Mataram um estudante. ‎Podia ser seu filho!” o “Os velhos no poder, os jovens no caixão”.‎

‎I funerali‎


Anche nel giorni successivi si tennero altre messe di suffragio e altre manifestazioni. ‎
Il 4 aprile, davanti alla chiesa di Nossa Senhora da Candelária a Rio de Janeiro, la cavalleria attaccò ‎a colpi di spada i partecipanti alla funzione, con un bilancio di decine di feriti. ‎



Così fu decisa una nuova messa di ricordo e di protesta per la sera stessa. Vietata dalle autorità, la ‎celebrazione si tenne lo stesso, anche per volontà del vicario generale Castro Pinto. All’uscita gli ‎astanti si trovarono di fronte i fucilieri con le armi spianate. A quel punto i sacerdoti che avevano ‎officiato fecero cordone per consentire agli intervenuti di mettersi al sicuro ma, non appena questi ‎furono un po’ distanti, la cavalleria attaccò di nuovo mietendo altre decine di feriti…‎



‎(fonte: pt.wikipedia)
Quem cala sobre teu corpo
Consente na tua morte
Talhada a ferro e fogo
Nas profundezas do corte
Que a bala riscou no peito
Quem cala morre contigo
Mais morto que estás agora
Relógio no chão da praça
Batendo, avisando a hora
Que a raiva traçou no tempo
No incêndio repetido
O brilho do teu cabelo

envoyé par Bernart - 2/4/2013 - 17:36




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