Já lhe dei meu corpo, minha alegria
Já estanquei meu sangue quando fervia
Olha a voz que me resta
Olha a veia que salta
Olha a gota que falta pro desfecho da festa
Por favor
Deixe em paz meu coração
Que ele é um pote até aqui de mágoa
E qualquer desatenção, faça não
Pode ser a gota d’água
Já estanquei meu sangue quando fervia
Olha a voz que me resta
Olha a veia que salta
Olha a gota que falta pro desfecho da festa
Por favor
Deixe em paz meu coração
Que ele é um pote até aqui de mágoa
E qualquer desatenção, faça não
Pode ser a gota d’água
envoyé par Bernart - 1/4/2013 - 21:29
Langue: italien
Traduzione italiana di Bernart a partire da quella di Celi da Brasil&Italia
GOCCIA D’ACQUA
Ti ho già dato il mio corpo, la mia allegria
Ho già tamponato il mio sangue mentre sgorgava
Guarda la voce che mi è rimasta
Guarda questa vena che pulsa
Guarda l'ultima goccia che manca all’epilogo della festa
Per favore...
Lascia in pace il mio cuore
Perché è un vaso ormai colmo di rancore
E una minima disattenzione - fa’ che non sia -
Potrebbe essere la goccia [che lo fa traboccare].
Ti ho già dato il mio corpo, la mia allegria
Ho già tamponato il mio sangue mentre sgorgava
Guarda la voce che mi è rimasta
Guarda questa vena che pulsa
Guarda l'ultima goccia che manca all’epilogo della festa
Per favore...
Lascia in pace il mio cuore
Perché è un vaso ormai colmo di rancore
E una minima disattenzione - fa’ che non sia -
Potrebbe essere la goccia [che lo fa traboccare].
envoyé par Bernart - 1/4/2013 - 21:30
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“Gota d’água” è la canzone che dà il titolo al dramma musicale pensato e scritto da Chico Buarque con Paulo Pontes (1940-1976), drammaturgo troppo presto scomparso a causa di un cancro allo stomaco.
Lascio la parola a Vincenzo, un appassionato di storia e cultura brasiliana, curatore del sito Brasil cotidiano:
Molte persone ignorano questa attività parallela di Chico come autore di teatro (lui realizzava le musiche ma spesso era anche autore – o coautore- del libretto) ma questa cosa non deve sorprendere più di tanto. Questo artista è multidimensionale, o forse sarebbe più giusto dire che è un Artista completo, con la A maiuscola, quindi una persona che sperimenta varie forme di espressione mutuando cose da un linguaggio all’altro. Quindi a parte la musica (con più di 50 album pubblicati) nella produzione di Chico Buarque c’è un po’ di tutto, ma soprattutto il cinema (come autore e attore) e la letteratura, con quattro romanzi più altri libri di diversa natura all’attivo.
Ma è il teatro, soprattutto negli anni ’70, ad attirare parecchio Chico, probabilmente perché questa tradizione del musical in quel momento era molto in voga in America e in Europa, e anche perché in Brasile il teatro è sempre stato una cosa molto popolare, nel senso che era fatto proprio per la gente, tant’è che questa peça «Gota d’Água» quando uscì a Rio venne messa in scena contemporaneamente in due teatri e a prezzi molto accessibili.
Probabilmente il vero motivo di questo interessamento di Chico per il teatro, era dovuto al fatto che in quel decennio la dittatura militare, come abbiamo già detto, stava entrando in una nuova fase, molto più cruenta, molto più repressiva (con la chiusura del parlamento, in risposta anche alle azioni dei guerriglieri che compivano sequestri di diplomatici stranieri per fare pressione sul governo ed ottenere la liberazione dei prigionieri politici). Una situazione simile a quella descritta nel film di Sérgio Rezende su Zuzu Angel (1921-1976), la grande stilista brasiliana, madre del guerrigliero Stuart Jones, che morì, probabilmente assassinata in un finto incidente automobilistico, mentre tentatava di recuperare il corpo del figlio, torturato ed assassinato dagli sgherri dei generali...
Ma soprattutto, come dice Chico stesso in “Bastidores“ - un bellissimo DVD dove viene analizzata la sua carriera da dietro le quinte - «Gota d’Água» racconta quel momento in cui cominciava a cadere la politica economica del Milagre brasileiro, che corrisponde al governo del generale Medici e al periodo di maggiore repressione. Il musical toccava un problema cruciale, parlava della classe medio bassa, delle abitazioni popolari e andava contro la propaganda ufficiale del governo di questo cosidetto “miracolo brasiliano” che, chiaramente, non era mai avvenuto. Per questo il musical diventò molto popolare perché parlava di problemi gravissimi che erano nascosti dalla versione ufficiale della censura. E per questo venne anche pesantemente ostacolato e censurato nei testi.
Come già detto, «Gota d’Água» è ispirata alla «Medea» di Euripide ma si svolge nella contemporaneità di un sobborgo di una grande città brasiliana. [...] Narra la storia di Joana, una donna che sbarca con difficoltà il lunario e che viene abbandonata dal marito Jasão per la classica donna più giovane e più ricca. Per l’incapacità di sopportare l’abbandono Joana si vendica del tradimento uccidendo i suoi due figli e suicidandosi, e nella scena finale della tragedia i corpi sono depositati ai piedi di Jasão nel giorno del suo matrimonio con la donna più giovane. [...] Il ruolo della protagonista (nella prima rappresentazione del 1975) fu affidato a Bibi Ferreira (1922-), attrice, cantante, regista, compositrice, personaggio eclettico dello spettacolo brasiliano e in quel momento anche moglie dell’autore Paul Pontes, che chiaramente confezionò su di lei un personaggio capace di far risaltare le sue doti di attrice istrionica. [...] «Gota d’Água», originariamente interpretata proprio da Bibi Ferreira, fu in seguito incisa da Chico stesso e anche dalla grande e da noi misconosciuta Simone Bittencourt de Oliveira, in arte semplicemente Simone (1949-), una cantante bravissima e bellissima, dalla voce intensa e potente e dal corpo statuario (ex nazionale di basket!)