Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
Pescador de mar adentro
Mi amigo siempre cantaba.
Un día volvió su copla
Con el adiós de la barca.
Vi correr sangre minera
Por un pan endurecido.
junto á la mano crispada
la luna se volvió trigo.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
No me dé pena la vida,
Me sobra con la que tengo.
Como el quebracho del monte
Sobre el hachazo florezco.
Trabaja el indio en la piedra
Su socavón de silencio,
Y á su sombra se cobija
Mi corazón cancionero.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
Lo siento gemir al viento
Cruzando montes de espinas.
Salgo al camino y le grito
Para servirle de guía.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
Allá por el cielo arriba
Va la luna lastimada,
Como una copla perdida
Que ya no tiene guitarra.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
Trabaja el indio en la piedra
Su socavón de silencio.
Y á su sombra se cobija
Mi corazón cancionero.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la…
Larala la, la la la
Larala la
Pescador de mar adentro
Mi amigo siempre cantaba.
Un día volvió su copla
Con el adiós de la barca.
Vi correr sangre minera
Por un pan endurecido.
junto á la mano crispada
la luna se volvió trigo.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
No me dé pena la vida,
Me sobra con la que tengo.
Como el quebracho del monte
Sobre el hachazo florezco.
Trabaja el indio en la piedra
Su socavón de silencio,
Y á su sombra se cobija
Mi corazón cancionero.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
Lo siento gemir al viento
Cruzando montes de espinas.
Salgo al camino y le grito
Para servirle de guía.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
Allá por el cielo arriba
Va la luna lastimada,
Como una copla perdida
Que ya no tiene guitarra.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la
Trabaja el indio en la piedra
Su socavón de silencio.
Y á su sombra se cobija
Mi corazón cancionero.
Larala la, la la la
Larala la, la la la
Larala la…
inviata da Dead End - 22/3/2013 - 12:01
Lingua: Italiano
Tentativo di traduzione italiana di Dead End
(Ho preferito non tradurre il termine "copla" perchè mi pare restrittivo renderlo con "strofa". La Copla - dal latino "copula", legame) è in realtà qualcosa di più, è una forma poetica molto apprezzata in Spagna e Latinoamerica da molti autori e cantautori.
(*) "Quebracho" è il nome comune delle piante del genere Schinopsis della famiglia delle Anacardiacee)
(Ho preferito non tradurre il termine "copla" perchè mi pare restrittivo renderlo con "strofa". La Copla - dal latino "copula", legame) è in realtà qualcosa di più, è una forma poetica molto apprezzata in Spagna e Latinoamerica da molti autori e cantautori.
(*) "Quebracho" è il nome comune delle piante del genere Schinopsis della famiglia delle Anacardiacee)
LA COPLA
Pescatore d’altura
Era un mio amico e cantava sempre.
Un giorno tornò la sua copla
Con l’addio della barca
Ho visto grondare il sangue dei minatori
Per un pezzo di pane secco
Accanto alla mano contratta [nella morte]
La luna divenne grano
Che la vita non mi dia altra pena
Mi è già di troppo quella che ho
Come la schinopsis di monte (*)
Fiorisco dove son stato colpito dall’ascia
Scava l’indio nella pietra
Il suo solco di silenzio
E nella sua ombra si rifugia
Il mio cuore in canto
Lo sento gemere al vento
Attraversando montagne di dolore
Gli vado incontro sul sentiero e gli do una voce
Perché possa servirgli da guida
Lassù nell’alto del cielo
Ecco la luna ferita
Come una copla perduta
Che non ha più chitarra
Scava l’indio nella pietra
Il suo solco di silenzio
E nella sua ombra si rifugia
Il mio cuore in canto
Pescatore d’altura
Era un mio amico e cantava sempre.
Un giorno tornò la sua copla
Con l’addio della barca
Ho visto grondare il sangue dei minatori
Per un pezzo di pane secco
Accanto alla mano contratta [nella morte]
La luna divenne grano
Che la vita non mi dia altra pena
Mi è già di troppo quella che ho
Come la schinopsis di monte (*)
Fiorisco dove son stato colpito dall’ascia
Scava l’indio nella pietra
Il suo solco di silenzio
E nella sua ombra si rifugia
Il mio cuore in canto
Lo sento gemere al vento
Attraversando montagne di dolore
Gli vado incontro sul sentiero e gli do una voce
Perché possa servirgli da guida
Lassù nell’alto del cielo
Ecco la luna ferita
Come una copla perduta
Che non ha più chitarra
Scava l’indio nella pietra
Il suo solco di silenzio
E nella sua ombra si rifugia
Il mio cuore in canto
inviata da Dead End - 22/3/2013 - 14:23
×
Scritta da Atahualpa Yupanqui con Pablo del Cerro, pseudonimo di Antonietta Paule Pepin Fitzpatrick, detta Nanette (1908-1990), la moglie del grande “El que viene de lejanas tierras para decir algo” (“Colui che viene da terre lontane per raccontare qualcosa”, è il significato in lingua quechua del nome Atahualpa Yupanqui), autrice di alcuni dei più bei temi del maestro argentino.
Nel disco “A la noche la hizo Dios”
Bellissima, davvero da far accapponare la pelle, con le strofe recitate alternate da un profondo e triste “Larala la”…