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Cosa mi resta dell'infanzia, carta e penna in una stanza
Annotando in rima ogni singola esperienza
Ricordi sfocati di fanciulli, 4 calci al pallone tra i mafiosi di Ciaculli
Merde, lupara bianca, Croce Verde
Pilastri animati, sogni cementificati
Sentito dire in mezzo ai cartoni animati
I chianciuti, i risati, i primi vastunati
Erano gli anni '80, prossimi alla fine
Sentirsi ricchi con in tasca 10.000 lire
Io, poco più di un bambino, nell'Italia di Bettino
Crescevo tra la P2 e il muro di Berlino
E cosa resterà di quegli anni '80
La mafia, l'eroina e la paura fa novanta
a Palermo in centro non si passeggia la sera
Ma quanti giorni da leone in 100 giorni di pantera
Ricordi di chi c'era, confronti con chi c'è e ci sarà
Sembra passata un'era da Licio Gelli, Calvi, Craxi e Sindona
Forlani, la DC, il Pentapartito, coca e Maradona
Il papa e l'angelus, i conti di Marcinkus
Le telenovelas con la Colmenares
E poi i varietà, Martufello, la pubblicità
e mio papà che rimpiangeva carosello
Io sorridevo con in braccio mia sorella
Riina e gli altri capi a fondo Favarella
Collusi con Dell'Utri, i criminali
Gli appalti per gli stadi, gli affari mondiali
Palermo, 1990 prima di Capaci
Si sparava, si taceva e si esultava per Totò Schillaci
l'Italia, il paese dei corrotti, il divo capomafia, Giulio Andreotti

Quest'è l'Italia, e questo sono io
Questa è la mia gente che non rappresenta nessun dio
Quello che la storia mi ha insegnato
è che ai miei fratelli e alle sorelle sarò sempre grato
Quest'è la vita, e questo io
Equilibrista in bilico tra le stelle e l'oblio
Ogni passione, ogni ferita
di una vita bandita

Leggevo Giovanni Pesce e la guerra dei GAP
Sentivo l'Onda Rossa Posse e conoscevo il rap
Studiavo Giuseppe Mazzini e la Giovine Italia
Mentre Berlusconi costruiva la fabbrica Italia
Le concessioni, le reti private
Palazzo Donatello 26, Milano 2, Segrate
Era il covo di sua emittenza
Lui gettava le reti, l'Italia abbocca alla sua lenza
Intanto nel mondo si univa Berlino
La bandiera rossa ammainata sul Cremlino
Tirana, Sarajevo, fratelli in cammino
abbandonati a un destino da clandestino
i primi profughi in Italia, i primi videogame
i primi piani di guerra, Bush e Saddam Hussein
e sull'Iraq piovono bombe da lassù
la prima guerra in diretta tv
e quaggiù Mary per sempre
ragazzi fuori e dintra o Ucciaidduni
Sicilia, arrivò l'attentatuni
Regna il silenzio nel paese che va a rotoli
Parla Mario Chiesa e scoppia tangentopoli
Nacque il primo partito senza ideologia
si chiama mafia, si legge democrazia
Il nano cavaliere, i sondaggi e lo stalliere
le camice verdi e le camice nere
le dame, le lame e noi pedoni dei suoi scacchi
è un gioco perfetto come il Milan di Sacchi
e anoressici, bulimici, depressi cronici
e tossici in mano a bianchi camici da medici
che in verità sono spaccini
capaci di dare psicofarmaci ai bambini
tra i miei ricordi, strizzacervelli e strozzini
le prime canne e l'odio verso i celerini
e poi venne Genova, ed il loro G8
punto di non ritorno nella mente di un picciotto
compagni persi mai scordati, altri appena nati
li sento addosso sulla pelle come tatuati
in piazza si collettivizza ogni emozione
lo SPARO, il 5 Giugno, la Magione
Manila, un sogno condiviso
che diventa un bisogno
e vi sento vicini come dita strette a pugno

Quest'è l'Italia, e questo sono io
Questa è la mia gente che non rappresenta nessun dio
Quello che la storia mi ha insegnato
è che ai miei fratelli e alle sorelle sarò sempre grato
Quest'è la vita, e questo io
Equilibrista in bilico tra le stelle e l'oblio
Ogni passione, ogni ferita
di una vita bandita

Quest'è l'Italia, e questo sono io
Questa è la mia gente che non rappresenta nessun dio
Quello che la storia mi ha insegnato
è che ai miei fratelli e alle sorelle sarò sempre grato
Quest'è la vita, e questo io
Equilibrista in bilico tra le stelle e l'oblio
Ogni passione, ogni ferita
Ai compagni di sempre, ai banditi di un'intera vita

envoyé par adriana - 21/3/2013 - 18:20




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