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Amore e lotta continua

Zarathustra
Language: Italian



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Ulrike
(Chumbawamba)
Quante volte si può morire e vivere
(Massimo Bubola)
Ustica
(Zarathustra)


[2003]
Dal primo album degli Zarathustra, "Strade"

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Il primo CD degli Zarathustra uscito nel giugno del 2003 con la produzione di Area Music. Il disco contiene sette brani che percorrono la storia del gruppo fin dalle origini.

Capita anche questo. Di sentire un cd arrivato da parti remote che la tua memoria non riesce ad abbracciare. Te lo trovi lì. Lo metti sul lettore. E ascolti. Magari facendo altro. Poi, all'imrpovviso ti fermi. Fermi il lettore. E vai a leggere cosa stai ascoltando. Andrea Sanfilippo? Boh? Rimetti il cd e riprendi l'ascolto. Il cd scorre fluido. I suoni sono di buona qualità, la voce, eh la voce! La voce è un valore aggiunto! Forte, potente. La voce adatta "per i vaffanculo" come diceva De Andrè, ma la lingua non sembra essere adatta a leccare il culo. Ascolti ancora a spezzoni, si parla di lotta che continua e di Lotta Continua, si parla di Brigate Rosse (e non di Brigata Lolli), si parla di Adriano Sofri, di Giorgiana Masi, di Saverio Saltarelli, tutti nomi che conosci bene, che hai scolpito sulla pelle e in qualche angolo del cuore. Eh sì, perché anche i cronisti hanno i capelli bianchi e tanti ricordi. Alcuni dolci, altri acri come l'aceto. E Sanfilippo gioca con l'aceto e il miele. Ma la mistura funziona.

Dopo di chè ti viene voglia di sapere chi sia Andrea Sanfilippo. Cerchi su Internet e trovi poca roba. Segnalazione a un premio Lennon in Sicilia, nato a Siracusa, ragazzo, di vent'anni. Stop! Rewind. ….
Ragazzo di vent'anni? Vent'anni? Nato nel 1982? E come mai parla della mia vita? E allora smetti di fare altro, fai ripartire il disco da capo e ascolti meglio. Non ti fidi di ciò che capisci e allora trascrivi per leggere meglio. Eh sì, Andrea Sanfilippo, valicato il capo del millennio, ha inciso un disco intriso di '68 che neanche Mario Capanna. In questo minestrone a vent'anni di distanza (altro che surgelato!) i sapori però si mischiano e si confondono: la "purezza" ideologica sfuma e si confonde e i discorsi, dal puro versante ideologico, si fanno intorcinati assai. Se ci aggiungiamo che il giovane Andrea deve essere fresco di liceo (classico, a naso) e intende anche farcelo sapere non dobbiamo stupirci di trovarci di fronte, nel breve giro, a termini come "diafano", "Sturm und Drang", "sciovinismo", "elucubrazione", "dicotomia", "Eros e Psiche". Colpa di Umberto Eco e di quella sua definizione di Guccini come il più colto dai cantautori perché faceva rimare Schopenhauer con "amare" (nel senso di "non dolce"). Da lì in poi, qualsiasi cantautore un minimo colto, cerca di far di meglio, rimando Weber con Wafer, Hegel con Der Spiegel e Marx con Merckx. Ma ascolto dopo ascolto Sanfilippo convince sempre di più. Un po' perché c'è sostanza al di là della forma, un po' perché c'è molta tenerezza verso un "cucciolo del maggio" che scrive come scrivevamo noi quando eravamo "cuccioli" di un altro maggio (compreso Eros e Psiche, lo giuro!) e molto perché le canzoni stanno in piedi bene Sanfilippo dice di aver ricevuto dritte e incoraggiamenti sia da Guccini che da Vince Tempera. E gucciniana è indubbiamente la voce (con qualche spezia Bertoli, ma il condimento è affine) e le musiche sono mature. Forse solo De Gregori e Bubola ai loro debutti ventenni avevano mostrato altrettanta sicurezza nei propri mezzi. So che, probabilmente, azzardo gli accostamenti, ma la sicurezza e la "presenza scenica" della voce di Sanfilippo sono magnetici. Si può essere contro, ma è difficile non considerarlo. E poi, vivaddio, per quanta confusione possa esserci, è così bello sentire qualcuno che si azzarda ancora a parlare di bandiere rosse e di parti giuste e "parti sbagliate" (o "parti del torto") che qualcosa si può anche perdonare. Cercatelo in giro. Non sarà facile, ma ne vale la pena.

Da Bielle.
E' passato tanto tempo
ma ancora penso che,
non sia cambiato niente fra me e te.
Ricordo quella mattina
quella gente a Piazza Fontana
si apriva un giorno nuovo e un’era amara.

Cantavate una canzone
ne ricordo le parole
volevate fare guerra alla nazione.
Credevi fosse un gioco
girare col fucile
tirarsi indietro mai è come tradire.

Tradire i proletari
sfruttare gli operai
a morte coloro che ne sono rei.
E per questo hai combattuto
insieme ai tuoi compagni
avete messo bombe tra gli inganni.

Dicevi che il capitale
avrebbe addotto pene amare
per questo era meglio morire che restare.
Le bandiere rosse e poi,
tanta gente che accettava
in nome del marxismo la brigata.

Ricordo quella sera
tra i fermenti della piazza
ti hanno ucciso ed eri ancora una ragazza.
Da dietro le barricate
urlavano i compagni
che quell’urlo di fucile ha sovrastati.

Io penso amore mio
che tu sia qui con me
non è cambiato niente tranne te.
Il fato ti ha incontrato
e seco ti ha portato
un vuoto nel mio cuore tu hai lasciato.

Cos’è cambiato ora
nonostante i vostri sforzi
pensavate si vincesse con i morti.
E per questo avete ucciso
troppa gente per i soldi
un presidente è caduto sotto i colpi.

Ma tu ragazza mia
sei stata messa in mezzo
ti hanno illusa con il falso comunismo.
Io ripenso ai nostri giorni
e tu sei qui con me
stai ridendo e stai cantando insieme a me.

Contributed by Riccardo Venturi - 2006/8/9 - 13:01




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