Mario
forse l'unica cosa di buono che tu hai fatto nella vita
Mario
è non avere voluto figli
così non hai fregato il mondo
tra vent'anni chissà in quanti saremo
in quanti rideremo?
ma ci pensi, sul treno
tutti impazziti a chiederci dove andremo?
Mario
ma tu guarda i miliardi che spendono
a togliere i sassi alla luna nel cielo
questi prendono, vanno, tornano
non fanno niente, è solo un volo
noi quaggiù ci sbraniamo, gridiamo ti amo
e chi la sente la povera gente?
Gente
ognuno la pensa in maniera diversa
eh, ognuno ha la sua testa
per lo meno un figlio ti fa compagnia,
ma poi scappa e vola via
poi che c’entra la terra e la luna?
son sempre gli stessi ad avere fortuna
Mario
non ti resta che l'amore
Mario
hai capito la canzone
Mario
io ti vedo passare alle sei di mattina
te e la tua bicicletta
Mario
due speranze nel cuore, un po' di giardino
e un sogno, la tua casetta
alla sera ti fermi nel bar qui vicino
giusto per bere un bicchiere
e nel bianco degli occhi, nel rosso del vino
muoiono le sere
Mario
la domenica arriva sempre in ritardo
pallida e senza fiato
con te spaesato che inciampi negli anni
e anneghi in un quarto di vino
chi lo sa, forse è giusto, forse è un errore
chissà, sarà destino...
Mario
non ti resta che l'amore
Mario
hai capito la canzone
Mario
le slacciavi la gonna, sudavi, ridevi
ti spogliavi sempre in fretta
Mario
le dicevi, ti amo, ti voglio, sei mia
le offrivi la tua sigaretta
ma serviva soltanto per guardarla fumare
per scherzare con l’amore
ti serviva per darti dell’uomo
che spoglia ogni sera una donna diversa
Diversa
ma è anche diversa la sera
che si è regalata la tua donna
una sera più sua
o solo una sera diversa dalla tua
la tua è un ricordo e basta
la sua è un grande buco nero nella tua testa
Mario
non ti resta che cantare
Mario
non c'è più la tua canzone
Mario
ti ho sentito gridare, agitarti, spiegare
ho fatto una nuova scoperta
Mario
dicevi, adesso mi alzo
e vado ad aprire anche l'ultima porta
Ora esco, io provo a sparire
vado a dissolvermi in cometa,
quanto basta per non sentirlo più
il ritmo strano della vita
Mario
io faccio il cantante, è vero
e suono e vesto solo idee
ma lo stesso io dico
dov’è che si cambia sparandosi un colpo qui, in testa?
lascia fare alla vita questa vecchia fatica
siamo feriti quanto basta...
Mario
non ti resta che ascoltare
l'eco che hanno messo nel finale...
forse l'unica cosa di buono che tu hai fatto nella vita
Mario
è non avere voluto figli
così non hai fregato il mondo
tra vent'anni chissà in quanti saremo
in quanti rideremo?
ma ci pensi, sul treno
tutti impazziti a chiederci dove andremo?
Mario
ma tu guarda i miliardi che spendono
a togliere i sassi alla luna nel cielo
questi prendono, vanno, tornano
non fanno niente, è solo un volo
noi quaggiù ci sbraniamo, gridiamo ti amo
e chi la sente la povera gente?
Gente
ognuno la pensa in maniera diversa
eh, ognuno ha la sua testa
per lo meno un figlio ti fa compagnia,
ma poi scappa e vola via
poi che c’entra la terra e la luna?
son sempre gli stessi ad avere fortuna
Mario
non ti resta che l'amore
Mario
hai capito la canzone
Mario
io ti vedo passare alle sei di mattina
te e la tua bicicletta
Mario
due speranze nel cuore, un po' di giardino
e un sogno, la tua casetta
alla sera ti fermi nel bar qui vicino
giusto per bere un bicchiere
e nel bianco degli occhi, nel rosso del vino
muoiono le sere
Mario
la domenica arriva sempre in ritardo
pallida e senza fiato
con te spaesato che inciampi negli anni
e anneghi in un quarto di vino
chi lo sa, forse è giusto, forse è un errore
chissà, sarà destino...
Mario
non ti resta che l'amore
Mario
hai capito la canzone
Mario
le slacciavi la gonna, sudavi, ridevi
ti spogliavi sempre in fretta
Mario
le dicevi, ti amo, ti voglio, sei mia
le offrivi la tua sigaretta
ma serviva soltanto per guardarla fumare
per scherzare con l’amore
ti serviva per darti dell’uomo
che spoglia ogni sera una donna diversa
Diversa
ma è anche diversa la sera
che si è regalata la tua donna
una sera più sua
o solo una sera diversa dalla tua
la tua è un ricordo e basta
la sua è un grande buco nero nella tua testa
Mario
non ti resta che cantare
Mario
non c'è più la tua canzone
Mario
ti ho sentito gridare, agitarti, spiegare
ho fatto una nuova scoperta
Mario
dicevi, adesso mi alzo
e vado ad aprire anche l'ultima porta
Ora esco, io provo a sparire
vado a dissolvermi in cometa,
quanto basta per non sentirlo più
il ritmo strano della vita
Mario
io faccio il cantante, è vero
e suono e vesto solo idee
ma lo stesso io dico
dov’è che si cambia sparandosi un colpo qui, in testa?
lascia fare alla vita questa vecchia fatica
siamo feriti quanto basta...
Mario
non ti resta che ascoltare
l'eco che hanno messo nel finale...
envoyé par Dead End - 10/3/2013 - 23:28
non avra' fregato il mondo ma nemmeno lo ha visto con gli occhi di un bambino...Mario Mario......
Viro Moretti - 30/3/2014 - 15:38
Bellissima anche la versione originale di Pino Donaggio (ho aggiunto il video) in cui si può apprezzare anche alla armonica un giovanissimo Massimo Bubola, che non sarà Charlie Musselwhite ma se la cava bene.
Lorenzo - 29/3/2018 - 23:53
Grazie! Adoro questa canzone e scopro ora che non è stata scritta da Jannacci. Sono arrivato qui cercando l'espressione «dissolvermi in cometa».
ciao, n
ciao, n
nico - 10/9/2019 - 11:33
Gli accordi
• MARIO – ENZO JANNACCI
Bm7 E AM7
Mario, forse l'unica cosa di buono che tu hai fatto nella vita,
Bm7 E7
Mario è non avere voluto figli
AM7
così non hai fregato il mondo
Em6
tra vent'anni chissà in quanti saremo
F#
in quanti rideremo
Em6
ma ci pensi? Sul treno tutti impazziti
F#
a chiederci dove andremo…..
Bm7 Em6
Mario, ma tu guarda i miliardi che spendono
D
per togliere i sassi alla luna nel cielo
AM7
questi prendono, vanno, tornano,
B7
non fanno niente, solo un volo
AM7
noi quaggiù ci sbraniamo, gridiamo ti amo
B7
e chi la sente la povera gente?
Em7 A
Gente, ognuno la pensa in maniera diversa
D
ehhh….ognuno ha la sua testa
Am7
per lo meno un figlio ti fa compagnia, ma poi
B7
scappa e vola via
Am7
poi che c’entra la terra e la luna?
B7
son sempre gli stessi ad avere fortuna
G A
Mario, non ti resta che l'amore
G A
Mario, ma hai capito la canzone?
Bm7 E
Mario, io ti vedo passare alle sei di mattina
AM7
te e la tua bicicletta
Bm7 E7
Mario, due speranze nel cuore, un po’ di giardino
AM7
e un sogno la tua casetta
Em6 F#
alla sera ti fermi in un bar qui vicino giusto per bere un bicchiere
Em6
e nel bianco degli occhi, nel rosso del vino
F#
muoiono le sere
Bm7 Em6 A
Mario, la domenica arriva sempre in ritardo
D
pallida e senza fiato
C
con te, spaesato che inciampi negli anni
B7
e anneghi in un quarto di vino
C B7
chi lo sa forse è giusto, forse è sbagliato chissà sarà destino
G A
Mario, non ti resta che l’amore
G A
Mario,ma hai capito la canzone?
Bm7 E AM7
Mario, le slacciavi la gonna, sudavi, ridevi, ti
spogliavi sempre in fretta
Bm7 E7 AM7
Mario, le dicevi “ti amo, ti voglio, sei mia”, le offrivi la tua sigaretta
Em6
Ma serviva soltanto per guardarla fumare, per
F#
scherzare con l’amore, ti serviva per darti
Em6
dell’uomo che spoglia ogni sera una donna diversa
Bm7 Em6
Diversa, ma è anche diversa la sera che si è regalata la tua donna
D
Una sera più sua, o solo una sera diversa dalla tua
LAM7
La tua è un ricordo e basta, la sua è un grande buco nella tua testa
G A
Mario, non ti resta che cantare
G A
Mario, non c’è più la tua canzone?
Bm7 E
Mario, ti ho sentito gridare, agitarti, spiegare ho fatto una nuova scoperta
Mario, dicevi: “adesso mi alzo e vado ad aprire l'ultima porta
Bm7 E7
ora esco, io provo a sparire,
vado a dissolvermi in cometa,
quanto basta per non sentirlo più il ritmo strano della vita
Mario, io faccio il cantante è vero e suono D
e vesto solo idee, ma lo stesso io dico
dov’è che si cambia sparandosi un colpo qui in testa?
lascia fare alla vita la sua vecchia fatica,
B7
siamo feriti quanto basta.
G A
Mario, non ti resta che ascoltare
Em A
l'eco che hanno messo nel finale
grazie per gli accordi, ora il massimo sarebbe avere le note suonate dal sax nell'intro e nell'outro...meravigliose....
luca - 14/8/2023 - 17:19
×
Testo di Danilo Franchi
Musica di Pino Donaggio
Nell’album “Foto ricordo” di Enzo Jannacci
Anche nell’album di Pino Donaggio “Certe volte...” (1976)
Beh, meno male davvero che Riccardo un giorno inventò gli Extra delle CCG/AWS, così ora posso approfittarne ancora una volta per proporre questa magnifica, dolorosa canzone scritta per Pino Donaggio da un oscuro paroliere e chitarrista che fu uno dei membri del trio “Franchi Giorgetti Talamo”, autore di un solo disco, “Il vento ha cantato per ore tra i rami dei versi d'amore» del 1972.
Cosa c’entra con la guerra? Nulla, ma forse c’entra con la nostra quotidiana guerra contro le tante povertà del mondo e anche contro le nostre personali povertà... E a volte, come nel caso di Mario, può venire in mente che sia anche meglio perderle queste guerre, una volta per tutte, tanto “chi la sente la povera gente? Son sempre gli stessi ad avere fortuna”...
Meglio darsi per vinti, “sparire, dissolversi in cometa” oppure “lasciar fare alla vita questa vecchia fatica”?
In ogni caso, qualunque sia la scelta, “siamo feriti quanto basta”...
(Dead End)