Karrofuffa: La carriera (canzone della superbia)
GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCGLanguage: Italian
Pubblicata su youtube da Karrofuffa in data 14 settembre 2010
Se foste passati ventotto anni prima
mi avreste trovato più sobrio e più bello
nei panni di un giovane degno di stima
impiegato d'ufficio di quinto livello...
Col giusto entusiasmo e la sicurezza
di una giacca nuova e una ventiquattrore
e riposta nel tempo assoluta certezza
di una scrivania da direttore
Evitavo con pena quei visi scontenti
sicuro di me, e della mia condizione
con la fretta al polso correvo in via XX
ignaro di avere la stessa espressione
Allora pensavo non fosse poi male
scontrare la gente, o snobbarla per gioco
vedendo negli altri soltanto un rivale
che di te ha solo il passo e lo scopo
Così anche se il freddo di essere soli gelava le mani ad ogni saluto
Sembrava alla fine il minore dei mali, e durava lo spazio di un solo starnuto
E pensai d'aver preso le misure alla vita
ma fui bravo solo a sbagliar proporzioni
la superbia inciampò nella sfida infinita
di aver piccole gambe, e grandi intenzioni
E la vita, a suo modo, mi tolse ogni cosa
come un'onda consuma una diga di sabbia...
il lavoro, gli affetti, ed infine la casa
in soldoni... uscì fuori di gabbia!!!
Ora che elenco i giorni con albe splendenti
e tra me e la terra c'è solo un cartone
la gente passando di corsa in via XX
con un po' di disprezzo mi chiama barbone
Ma il vostro disprezzo è come il mio vino:
mi brucia lo stomaco, ma in fondo mi giova
perché quella fretta nel vostro cammino
si chiama carriera... e so cosa si prova!!!
mi avreste trovato più sobrio e più bello
nei panni di un giovane degno di stima
impiegato d'ufficio di quinto livello...
Col giusto entusiasmo e la sicurezza
di una giacca nuova e una ventiquattrore
e riposta nel tempo assoluta certezza
di una scrivania da direttore
Evitavo con pena quei visi scontenti
sicuro di me, e della mia condizione
con la fretta al polso correvo in via XX
ignaro di avere la stessa espressione
Allora pensavo non fosse poi male
scontrare la gente, o snobbarla per gioco
vedendo negli altri soltanto un rivale
che di te ha solo il passo e lo scopo
Così anche se il freddo di essere soli gelava le mani ad ogni saluto
Sembrava alla fine il minore dei mali, e durava lo spazio di un solo starnuto
E pensai d'aver preso le misure alla vita
ma fui bravo solo a sbagliar proporzioni
la superbia inciampò nella sfida infinita
di aver piccole gambe, e grandi intenzioni
E la vita, a suo modo, mi tolse ogni cosa
come un'onda consuma una diga di sabbia...
il lavoro, gli affetti, ed infine la casa
in soldoni... uscì fuori di gabbia!!!
Ora che elenco i giorni con albe splendenti
e tra me e la terra c'è solo un cartone
la gente passando di corsa in via XX
con un po' di disprezzo mi chiama barbone
Ma il vostro disprezzo è come il mio vino:
mi brucia lo stomaco, ma in fondo mi giova
perché quella fretta nel vostro cammino
si chiama carriera... e so cosa si prova!!!
Contributed by daniela -k.d.- - 2013/1/27 - 17:20
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