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En avant la classe ouvrière

Eugène Pottier
Language: French


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Related Songs

L'insurgé
(Eugène Pottier)
Guillaume et Paris
(Eugène Pottier)
N’en faut plus‎
(Eugène Pottier)


[1880]
Paroles d'Eugène Pottier
Musique de Pierre Degeyter
Testo di Eugène Pottier
Musica di Pierre Degeyter

Eugène Pottier e Pierre Degeyter insieme in due francobolli della DDR.
Eugène Pottier e Pierre Degeyter insieme in due francobolli della DDR.


La "sorellina dell'Internazionale"


L' Internazionale non è l'unico canto scritto da Eugène Pottier e messo in musica da Pierre Degeyter. L'operaio musicista belga, che visse una dura vita di stenti non vedendosi riconoscere per molti anni la paternità della musica dell'Internazionale (grazie alla frode messa in piedi dal socialista Gustave Delory e dal fratello Adolphe, poi morto suicida), armonizzò alcuni altri "Canti Rivoluzionari" di Pottier, tra i quali questo che può, a buon diritto, essere considerato come una sorta di "sorella" del più famoso canto rivoluzionario della storia. Eppure, volendo, nel leggerlo e nel cantarlo si avverte una sua stupefacente attualità (o, forse, non è cambiato molto da allora: i meccanismi del capitalismo e dello sfruttamento sono quelli). A chiunque pensi che si tratti di "vecchi canti", consiglio di confrontare bene quel che si dice in questa canzone con la situazione attuale sotto la crisi sistemica del capitalismo: notate delle differenze sostanziali?

Una curiosità: per il ritornello, Degeyter utilizzò l'aria popolare "Fanfan la Tulipe". [RV]



chantsrev Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.

Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo antimilitarista, oltre che pacifista; partecipò attivamente alla Comune di Parigi nel marzo 1871 ed alla sua caduta venne ricercato e condannato a morte in contumacia ma riuscì ad espatriare rifugiandosi prima in Belgio e poi a Londra e negli Stati Uniti dove soggiornò poi sette anni continuando il suo impegno sociale.

Rientrò in Francia nel 1880, in seguito all’amnistia. La raccolta “Chants révolutionnaires" fu pubblicato per la prima volta solo nel 1887, stampato in 1.500 copie qualche mese prima della scomparsa dell’autore. “Muore il 6 novembre 1887. Seimila persone seguono, il giorno dopo, il suo funerale (tra gli oratori, per gli anarchici, Luisa Michel), la polizia interviene perchè non sopporta la bandiera rossa dietro al feretro ma dovette cedere, di fronte alla protesta di quei vecchi cospiratori ex galeotti, ex garibaldini, poeti e ribelli, che conducevano al finale riposo la salma di tanto battagliero militante”.

Caserne et forêt - Défends-toi, Paris !‎ - Don Quichotte - Elle n'est pas morte! - En avant la classe ouvrière - Guillaume et Paris - J’ai faim‎ - Jean Misère - L’anthropophage - L’auge - L'abolition de la peine de mort - L'insurgé - L'Internationale - La grève - La grève des femmes - La guerre - La mort d'un globe - Le pressoir - La Terreur Blanche - Laissez faire, laissez passer! - Le chômage - Le défilé de l'Empire - Le grand Krack - Le Moblot - Les classes dirigeantes - Leur bon Dieu - Madeleine et Marie‎ - N’en faut plus‎ - Propagande des chansons - Quand viendra-t-elle ?‎ - Tu ne sais donc rien ?‎


En avant ! la classe ouvrière,
La classe ouvrière, en avant !

Venez, l'enfant ; venez, la femme,
Pâles meurtris des greniers froids
La douleur affirme ses droits,
Les sanglots ont fait leur programme.
Il faut à tout être vivant
Sol, outils, matière première.

En avant ! la classe ouvrière,
La classe ouvrière, en avant !

Sur vous, ouvriers de charrue,
Batteurs en grange, vignerons,
Valets de ferme, bûcherons,
L'usure étend sa main bourrue.
La grande culture arrivant
Englobera lopin, chaumière.

En avant ! la classe ouvrière,
La classe ouvrière, en avant !

Vous qui sombrez dans les déboires,
Marchands, débitants, boutiquiers,
Pour vous avaler par milliers
Un monstre ouvre ses deux mâchoires.
On nomme ce requin géant
Féodalité financière.

En avant ! la classe ouvrière,
La classe ouvrière, en avant !

Nos patrons sont nos adversaires,
Leurs canons l'ont prouvé cent fois.
En face du camp des bourgeois
Dressons le camp des prolétaires !
Suis-moi, artiste et toi savant ;
Nos marteaux forgent la lumière.

En avant ! la classe ouvrière,
La classe ouvrière, en avant !

Commune, tu seras suivie,
C'est le grand assaut pour le pain,
Chacun doit manger à sa faim !
Chacun doit vivre à pleine vie !
Toi, drapeau rouge, flotte au vent,
Salué de la terre entière.

En avant ! la classe ouvrière,
La classe ouvrière, en avant !

Contributed by Riccardo Venturi - 2013/1/7 - 13:34




Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
7 gennaio 2013
AVANTI, CLASSE OPERAIA

Avanti, classe operaia!
Classe operaia, avanti!

Venite, donne e bambini,
pallidi e smorti dalle fredde stamberghe,
il dolore afferma i suoi diritti,
il programma è scritto col pianto.
Occorrono a ogni essere vivente,
terra, attrezzi, materie prime.

Avanti, classe operaia!
Classe operaia, avanti!

Su di voi, manovali edili,
trebbiatori, vignaioli,
mezzadri, taglialegna,
l'usura posa la sua mano pesa.
Arriverà il latifondo a inglobare
il campicello e la capanna.

Avanti, classe operaia!
Classe operaia, avanti!

Voi che sprofondate nei disinganni,
commercianti, rivenditori, negozianti,
per inghiottirvi a migliaia
un mostro apre le sue fauci.
E questo squalo gigante si chiama
feudalesimo finanziario.

Avanti, classe operaia!
Classe operaia, avanti!

I padroni sono i nostri nemici,
i loro cannoni l'han dimostrato cento volte.
Davanti al campo dei borghesi
prepariamo il campo dei proletari!
Seguimi, tu artista, e tu, intellettuale:
i nostri martelli forgiano luce.

Avanti, classe operaia!
Classe operaia, avanti!

Comune, qualcosa verrà dopo di te,
è la grande guerraper il pane!
Ognuno deve mangiare a sazietà
e deve vivere una vita piena!
E tu sventola, bandiera rossa,
salutata dalla Terra intera.

Avanti, classe operaia!
Classe operaia, avanti!

2013/1/7 - 14:04




Language: Italian

Una versione ritmica
(Salvo Lo Galbo)
Siamo il programma che fu scritto
col pianto dei secoli in qua,
gli ultimi della società
che affermano il loro diritto,
siam l’avvenir che quest’età
troncherà come una mannaia.
Marcerà la classe operaia,
la classe operaia marcerà!

Voi manovali, voi mezzadri,
mondine e vignaioli, già
sopra di voi l’usura sta
tendendo i suoi artigli ladri
e il latifondo ingloberà
il campicello e la risaia.
Marcerà la classe operaia,
la classe operaia marcerà!

Assi del profitto privato,
podisti del ciascun per sé,
liberi bottegai, non è
il vostro libero mercato,
la vostra stessa libertà
ora a inghiottirvi a centinaia?
Marcerà la classe operaia!
La classe operaia marcerà!
MARCERA' LA CLASSE OPERAIA


Nostro nemico è il padrone!
L’acerrimo nemico, e su
noi tutti cento volte e più
lo ha dimostrato il suo cannone.
Ma fuoco al fuoco si darà
e barricate sulla ghiaia.
Marcerà la classe operaia!
La classe operaia marcerà!

Nostro martello, forgia luce!
Nostro poeta, vieni tu
a cantar della schiavitù
che va a spezzare chi conduce
il drappo dell’umanità
nuova lungo ogni carraia.
Marcerà la classe operaia!
La classe operaia marcerà!

Sanguinano le settimane,
ma quello che, dopo di te,
arriverà, Comune, è
la grande guerra per il pane.
Perché ognun mangi a sazietà,
perché la barbarie scompaia
marcerà la classe operaia,
la classe operaia marcerà!

Marcerà la classe operaia!
La classe operaia marcerà!

Contributed by Salvo Lo Galbo - 2016/12/23 - 18:27




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